Spostandoci alle rilevazioni di portata, rpm, pressione e ampere saranno presi i valori a 0/1/2/3/4/5/6/7/8/8/9/10/11 e 12volts(forniti da un alimentatore da banco stabilizzato), che si interfaccerà con una nuova struttura realizzata in lamiera di acciaio da 2mm a tenuta stagna.
Essa vanta un volume d'aria di 2500cm3, circa quattro volte il volume della precedente, al cui interno è stato applicato un manto di fonoassorbente multifrequenza da 3cm di spessore capace di tagliare in maniera sensibile ogni tipo di risonanza e di emissione acustica che si potrebbe venire a creare a causa delle turbolenze interne, dovute in parte alla ventola ed in parte agli appositi deflettori e appendici aerodinamiche da noi sviluppate per l'annullamento dei vortici post ventola, i quali andrebbero inevitabilmente a sfalsare le letture dell'anemometro posto in coda.
Particolare attenzione è stata inoltre dedicata alla ritenzione della ventola che oltre a prevedere pannelli in acciaio da 2mm intercambiabili, secondo esigenza di diametro, prevede un sistema di ritenzione a quattro fori con viti M4 e relativa farfalla di serraggio che vanno a far presa su una guarnizione in silicone su cui andrà a poggiare il telaio della ventola in esame; ciò oltre a limitare in maniera sensibile le eventuali vibrazioni trasmesse al telaio riduce a zero le perdite di interfaccia e consente l'utilizzo anche di ventole non standard utilizzanti telai "frameless" ed altezze differenti come le 10,38 o 55mm di altezza.
A flussi "puliti" l'aria viene canalizzata (tramite appositi rettificatori di flusso e camere) sul fondo e restituita ad una anemometro a filo caldo; quest'ultimo a differenza dei comuni a ventola assiale vanta l'implementazione dell'ultima tecnologia utilizzata nel campo che prevede l'adozione di un filo in ceramica preriscaldato costantemente monitorizzato da una termocoppia ad elevata precisione in grado di calcolare in real time, grazie al supporto del microprocessore integrato, la variazione decimo di secondo per decimo di secondo della temperatura del filo che risulterà più caldo in luogo di basse portate e più freddo qual'ora ci siano ingenti flussi.
L'adozione di questo genere di soluzione offre molteplici vantaggi tra cui indubbiamente la maggior precisione che, nel nostro caso, passa da 0,39 a 0,05 m/s e porta con se l'assenza della ventola di rilevazione che difatto costituisce un ulteriore fonte di rumore non altrimenti eliminabile.
Di seguito viene illustrato il funzionamento dell'anemometro in utilizzo:
Relativa locazione e inizio scala CFM - m/s
RPM e Pressioni statiche vengono prese mediante l'utilizzo di un rilevatore laser/meccanico tramite l'applicazione di un catarifrangente su una delle pale della ventola per ciò che concerne gli rpm; e tramite l'adozione di un manometro di pressione differenziale.
Anche per quest'ultimo si è provveduto alla realizzazione di una soluzione sviluppata ad hoc tramite Dimastech che ne permetta la calibrazione, il sostentamento e la successiva verifica delle pressioni attraverso i flussi generati dalla linea di spinta della pala stessa.
A dati loggati ed elaborati vengono stilati i grafici e le relative tabelle di riepilogo;l'altezza della galleria del vento è costante a 90cm dal suolo con un altitudine di circa 200 metri sul llivello del mare mentre temperatura ed umidità dell'aria vengono mantenute anch'esse costanti da un climatizzatore da 12000btu all'interno di una stanza di circa 40 metri quadrati.
Di seguito riportiamo alcuni grafici di esempio ottenuti tramite la strumentazione di cui sopra:
Se la lettura dei grafici inerenti la rumorosità(dBA/CFM) e il pescaggio(RPM/CFM) risulta immediata e di facile comprensione quella relativa alle prestazioni necessita di un leggero approfondimento.
In accordo con gli standard internazionali, da inizio 2012 CT adotta infatti grafici con curve P/Q. Questi grafici permettono un'analisi delle prestazioni della ventola da un punto di vista dinamico e molto più completo rispetto al singolo valore a x volts.
La corretta lettura di tali grafici viene effettuata avendo ben in mente il concetto di pressione statica e di come questa viene creata; per avere infatti una differenza di pressione rispetto alla pressione ambientale la ventola deve pressurizzare una determinata zona(galleria del vento utilizzata) e la massima pressione esercitata arriva nel momento in cui andiamo a chiudere completamente l'uscita della galleria verso l'anemometro; ecco perchè nei grafici P/Q avremo a 0CFM la massima pressione esercitata mentre mano a mano che consentiremo ai flussi di uscire(con l'anemometro che quindi ci segnalerà uscita d'aria) la pressione andrà via via diminuendo fino ad arrivare a 0mmH2O nel punto di massima portata.
Va da se che i valori intermedi risultano quelli dal maggiore interesse tecnico e ci permettono di scegliere una determinata ventola in base al carico di resistenza che andremo ad applicare; se utilizziamo un dissipatore o un radiatore a bassa resistenza aerodinamica(alette distanziate) dovremo andare a scegliere la ventola con la curva maggiore nella parte destra del grafico(bassa resistenza-galleria quasi del tutto aperta e quindi alte portate in uscita dalla superficie dissipante) mentre se avremo un dissipatore/radiatore ad alto FPI(alette per pollice) dovremo scegliere la ventola che avrà la curva più alta nella parte più vicina all'asse delle y o che comunque meglio approssima la portata che avremo ipoteticamente in uscita dalla superficie dissipante; il test ATR in tal caso ci da un'idea sui potenziali flussi in uscita permettendoci di meglio scegliere la soluzione più adatta.
Ricordiamo infine che tutta la strumentazione presente in queste pagine gode di certificato di calibrazione e rispecchia le normative ISO:
-EN 613226-1: 2006
-EN 61326-2-1:2006
-EN 61010-1: 2001
-EN 61010-031: 2002
-EN 61326-1: 2006
-EN 55022: 1998 +A1: 2000 +A2: 2003
-EN 61000-3-2: 2006
-EN 61000-3-3: 1995 +A1: 2001 +A2: 2005
-EN 55024: 1998 +A1: 2001 +A2: 2003
-EN 60950-1: 2001
cosi come risponde alle documentazioni e standard di misura internazionali:
-2004/108/EC
-2006/95/EC