Dunque, caro Staff, caro Damiano,

non volendo attrezzare una camera a fumo, non avendo anemometri e servizi di taratura, mi chiedevo, e chiedo a CT se un setup come quello che vado a descrivere possa dare qualche indicazione almeno qualitativamente valida.

Dunque, immaginando un dissipatore a relativamente bassa impedenza (per es. lo FX-70 di Zalman), se io mettessi la ventola, anziché in push, in pull e poi sottoponessi a stress la CPU, i valori forniti dai DTS sarebbero o no indicativi, perché direttamente proporzionali, dell'airflow in uscita della ventola sotto esame? Questo con l'idea che la relazione tra flusso in entrata e flusso in uscita sia comunque proporzionale rispetto ad una costante (a me ignota ma comunque data).

In tal modo, seppure i valori dei DTS non forniscano lumi nemmeno sull'ordine di grandezza dei CFM, comparando le temperature ottenute con ventole diverse, sarebbe possibile almeno concluderne che le "temperature" più basse siano conseguenza diretta di maggiori CFM, si da dare appunto una misura indiretta e solo comparativa tra i flussi delle diverse ventole.

Che ne pensate? Può funzionare un po' meglio del foglio di carta a cui accennava Salvo tempo fa in un altro thread? O è destinata ad arenarsi su ostacoli insormontabili?