La stragrande maggioranza delle persone che staranno leggendo queste righe e che segue CT ormai da anni, conoscerà a memoria le tecnologie che sono impiegate nel moderno ramo dell'hardware cooling che, grazie all'avvento delle heatpipes e delle camere di vapore, ha rivoluzionato e soppiantato in toto quello che fino al XX secolo era il raffreddamento ad aria; "semplici" monoblocchi alettati in rame o alluminio dissipati da una ventola posta in testa alla superficie alettata.
Nelle prime battute di questo 2013 c'è tuttavia una notizia che sta rimbalzando nelle principali testate ingegneristiche del settore e che potrebbe riproporre una nuova rivoluzione a distanza di poco più di una decade dall'introduzione commerciale dei tubi di calore. L'esponente di tale tecnologia risulta essere la "General Electric" azienda americana fondata nel 1982 che porta alla ribalta un innovativo sistema di raffreddamento che prende spunto direttamente dai nostri polmoni applicandone il funzionamento niente di meno che sul die di un apparato elettronico.
La tecnologia prende il nome di "dual piezoelectric cooling jet" ed è costituita da una placca di soli quattro millimetri di altezza al cui interno sono contenuti due dischi di nichel interconnessi da una piastra in ceramica opportunatamente lavorata, l'applicazione di un flusso di corrente alternato, e quindi basato su onda sinusoidale, a tale piastra provoca il "respiro" dei due dischi che inizieranno a contrarsi ed ad espandersi a ritmi cadenzati, pompando aria verso il componente da dissipare ad un ritmo che può arrivare fino a 150 pulsazioni al secondo; il tutto senza il minimo rischio di rotture a causa di attriti ed ad un consumo energetico irrisorio. Secondo GE infatti l'adozione di tale tecnologia su device mobile al posto delle convenzionali ventole può portare fino a 30 minuti in più di autonomia, un risultato decisamente interessante se si considera inoltre che le emissioni acustiche sono pressochè nulle.
I primi test effettuati dalla GE sono stati fatti direttamente su un Lenovo Thinkpad e se i risultati completi non sono ancora stati diffusi, le foto seguenti dicono già molto sulla bontà della soluzione in esame che oltre a promettere ingenti risparmi in termini di dimensioni consente prestazioni di tutto rispetto se confrontate con le attuali soluzioni convenzionali basate su metalli non ferrosi.