Recensione Aquacomputer Cuplex Kryos NEXT

Il mondo dei sistemi di raffreddamento a liquido personalizzati, custom o aftermarket che dir si voglia, ha da sempre rappresentato il vertice a cui ogni singolo appassionato del campo IT aspira; una sorta di sfida che pone un punto fermo verso quelle che sono le proprie capacità sia lato hardware che software.

Molteplici sono infatti le conoscenze che un impianto di tale categoria richiede per poter essere installato correttamente spaziando da una accurata pianificazione teorica a cui si deve affiancare una altrettanto accurata realizzazione pratica pena l'ottenimento di prestazioni inferiori a sistemi ben più economici o peggio l'uscita di liquido direttamente sull'hardware con le conseguenze del caso.

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Recensione Raijintek Atlantis CWB-C1, GWB-C1 e VWB-C1

La giovane Raijintek allarga il suo catalogo di prodotti dedicati al liquid cooling con l'aggiunta di una famiglia dedicata ai sistemi custom; tra le nuove proposte analizziamo in queste pagine tre waterblock della serie Atlantis DIY, il CWB-C1, il GWB-C1 e il VWB-C1, pensati rispettivamente per raffreddare la CPU, la GPU e i VRM delle schede madri.

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Recensione waterblock Alphacool NexXxos GPX TITAN M01

Se ormai pensiamo di aver visto tutte le soluzioni disponibili per le VGA di Nvidia serie 780 e TITAN dobbiamo ricrederci poichè Alphacool in concomitanza con l'introduzione del suo nuovo waterblock a nome NexXxoS GPX ha introdotto l'M01, wb nativo per Titan ma retrocompatibile anche con la serie 780 grazie al pcb del tutto similare e al particolare sistema di ritenzione adottato dal nuovo waterblock di casa Alphacool.

Su di esso e su una GTX780 reference verterà la recensione odierna con la quale andremo a scoprire come il produttore tedesco cerca di differenziarsi dagli altri brands, utilizzando la sua tecnologia brevettata “Philips structure” che gli consente di trasformare un only-gpu in un fullcover; una soluzione più unica che rara; ad oggi implementata solo dal costruttore tedesco.

alphacool

Alphacool GPX TITAN M01

Connettori onboard
2xG1/4
Connettori compatibili da 13/10mm a 19/13mm
Tipologia waterblock Full cover
Materiali utilizzati
Waterblock Dissipatore VRM e DDR Backplate
rame elettrolitico e POM/acetato Alluminio Alluminio
Produttore compatibile
NVIDIA
SLI compatibile si (con raccordo-SLI)
Scheda grafiche GTX TITAN e GTX 780 reference
 copertina alphacool GPX

 


 

Il NexXxoS GPX viene fornito in una scatola di cartone, con la classica livrea Alphacool, all'interno della quale trova collocazione un bundle a cui non dovrete aggiungere nulla tranne che il vostro tempo per il montaggio.

alphacool gpx package

Aperta la scatola ci si rende conto della cura nel conservere i componenti per preservarli da urti e altri fattori.
Per primo ritroviamo il NexXxoS GPX, racchiuso in una duplice busta in plastica trasparente che lascia trasparire la forma non convenzionale rispetto ai classici fullcover.
Guardandolo da vicino si riconosce infatti la parte only-gpu, che è ben distinta da una struttura in plastica con al centro una parte in plexiglass, nero fumè, con stampato il logo del brand. Nella parte sottostante troviamo invece la base, in black nickel, dove la gpu sarà a contatto con il waterblock attorno alla quale riconosciamo anche i rilievi per i VRAM.
Come anticipato in precedenza, Alphacool con questo waterblock introduce un nuovo sistema ibrido (Philips structure) raffreddando la GPU come un only-gpu e il resto in modo passivo aiutandosi con alette in alluminio presenti sul resto del full cover; esse sono spesse 0,5mm e alte 2,5mm e consentono una rapido trasferimento di calore dal rame al liquido refrigerante.

alphacool gpx waterblock-front alphacool gpx waterblock-back

A lato troviamo stampati il logo di Alphacool e il modello del waterblock, in questo caso GPX-N TITAN ma ugualmente compatibile con la serie GTX780 reference.
Nella parte only-gpu sono ben distinti, con incisione, l'IN e OUT con filettatura G1/4" che risultano ben studiati grazie all'utilizzo di due raccordi prolunga, da 10mm, consentendo il montaggio di un qualsiasi raccordo senza nessun vincolo. La zona centrale rimane la più affascinate grazie alla sua parte in plexiglass.

alphacool gpx waterblock-side1 alphacool gpx waterblock-side2 alphacool gpx waterblock-side3

In successione troviamo il backplate, anch'esso in una duplice busta in plastica trasparente, avente nella zona centrale stampato il logo del produttore in una misura molto generosa, con una colorazione grigio chiaro in modo tale da creare un buon contrasto con il backplate.
Un ottima idea è stata quella di utilizzare alette alte 2mm, anche se solo per fattore estetico, in modo da avere una continuità con il waterblock.
Nella parte sottostante infine troviamo gli alloggiamenti per le viti e il logo "GPX-N TITAN M01" sempre nella stessa tonalità grigio chiaro.

alphacool gpx waterblock-backplate alphacool gpx waterblock-backplate2 alphacool gpx waterblock-backplate3

 Per finire, sotto il tutto, troviamo l'occorente per il montaggio che prevede:

  • Manuale d'istruzione (DE-EN-FR) 
  • 1x chiave a brugola M4
  • 15x virti M3 12mm
  • Pasta termica
  • pad termici 
  • Il libretto di istruzioni non presenta purtroppo la lingua italiana ma non c'è da preoccuparsi essendo le immagini al suo interno di semplice comprensione.

    LINK MANUALE

    A dispozione avremo diversi pad termici in diverse misure:

    • 24x 15mmx15mmx1,5mm
    • 4x 30mmx30mmx1,5mm

    Nel nostro caso, utilizzando una GTX780 refernce, non sarà necessario utilizzare tutti i pad del bundle in mancanza di VRAM nella parte superiore come per la TITAN.

    alphacool gpx waterblock-bundle alphacool gpx waterblock-bundle2

     


    Rimuovendo le viti a stella e le quattro brugole M4 presenti sulla parte in plexiglass e inferiore del waterblock possiamo inziare a ispezionare lo stesso separando il corpo di raffreddamento dalla piastra passiva,qui ci accorgeremo di come la sezione in alluminio abbia un peso sensibilmente inferiore rispetto al waterblock che a differenza della sezione passiva utilizza rame elettrolitico ad alta purezza.

    alphacool gpx waterblock-inside alphacool gpx waterblock-inside2 alphacool gpx waterblock-inside3

    Il blocco di raffreddamento è di semplice costruzione e non si differenzia tanto dai classici only-gpu. Guardando il suo interno si capisce benissimo in quale modo il fluido entra ed esce dal colplate grazie ai percorsi forzati disegnati dalle due canaline del top in acetato. La Piastra al suo interno è di rame elettrolitico e non presenta nessun tipo di trattamento particolareoltre al rivestimento in nichel come per il lato esterno.

    alphacool gpx waterblock-inside top alphacool gpx waterblock-inside top2

    Il cuore di questo NexXxoS GPX ha una matrice dissipante formata da una base in rame elettrolitico alimentata da un jetplate in plastica monoforo con canali di scolo asimmetrici sul fondo che permettono una miscelazione dei flussi all'interno della matrice consentendo una maggiore capacità dissipante.

    alphacool gpx waterblock-coldplate alphacool gpx waterblock-coldplate2

     


    Il NexXxoS GPX per il montaggio non comporta particolari attenzioni rispetto ad altri fullcover, si consiglia però di prestare sempre molta attenzione e di seguire le istruzioni del produttore per non incorrere in problemematiche.

    Dopo un accurato posizionamento dei pad termici, per la maggior parte gia pretagliati, e aver messo un pò di pasta termica sulla GPU la nostra GTX780 è pronta per essere installata sul NexXxoS GPX-N.
    Una volta allineati fullcover e backplate occorrerà installare le 15 viti M4 con la brugola in dotazione.

    alphacool gpx montaggio2

    Installato il tutto ci si rende conto della robustezza che trasferisce alla GTX780 il massiccio fullcover e relativo backplate coprono infatti per intero la VGA e dandole un aspetto massiccio ed una solidità che ben pochi altri prodotti sono in grado di offrire.

    alphacool gpx montaggio alphacool gpx montaggio3 alphacool gpx montaggio4

     


     

    Il NexXxoS GPX è stato testato con la seguente configurazione:

    • CPU: Intel 4790k @4.4
    • MB: Gigabyte GA-Z97X-SOC
    • RAM: Avexir Blitz 8Gb 2133MHz
    • VGA: ZOTAC NVIDIA GTX 780 Reference PCB

    Mentre il loop di raffreddamento risulta composto da:

    • POMPA: Aquacomputer D5
    • RADIATORE: Alphacool 480 UT60
    • VENTOLE: Corsair SP120 High Performance Edition
    • CONTROLLER: Lamptron CW611

    I parametri di test sono i seguenti:

    • PUMPA: 3400 RPM
    • TAMB: 25°C
    • VENTOLE: 1400 RPM

    I benchmark utilizzati saranno Unigine Valley, Unigine Heaven e 3DMark Fire Strike.

    Seguono i risultati ottenuti:
    Nel Valley il NexXxoS GPX lavora persino meglio di un classico fullcover interamente in rame, raggiungendo un massimo di 35°C sulla GPU contro i 38°C, 3°C in più!, registrati sul bitspower.

    unigine

    Su Heaven il waterblock di Alphacool mantiene sempre una differenza, a favore, di 3°C contro il fullcover di casa Bitspower e ben 45°C da quello stock.

    heaven

    Il Fire Strike, in modalità Extreme, è tra i 3 il più pesante ma allo stesso tempo il più breve percui in questo caso lo stress termico è minimo sulla GPU ma si percepisce tutto sul fluido che raggiunge 30°C in breve tempo. Sicuramente con diversi cicli si possono raggiungere temperature molto più alte rispetto ai precedenti benchmark.

    3dmark

    Alphaccol con questo NexXxoS GPX va ancora a segno e per di più con un ottimo prodotto, nonostante infatti un primo impatto non crei entusiasmo se si pensa al prodotto come un only-gpu, una volta tra le mani e constatati i risultati ci si ricrede e ci si ricrede eccome!
    L'azienda tedesca con il sistema "Philips structure" ha creato qualcosa di unico e di particolare, rendendo un waterblock prestazionale senza tanti compromessi coniugando qualità dei materiali, prestazioni e prezzo di acqusito; l'unica postilla la fanno gli overclock particolarmente spinti dove a causa dei VRAM dissipati in maniera passiva potrebbe dare qualche noia nella ricerca del clock perfetto.
    Per chi vuole tuttavia liquidare il proprio hardware senza spendere tantissimo gestendo al tempo stesso un overclock abbordabile per la stra grande maggioranza dei chip grafici, il NexXxosGPX diventa a manibasse un best buy soprattutto se si considera anche il bundle contenuto al suo interno che risulta completo e di ottima qualità in ogni sua minima parte.
    In conclusione al prezzo di 79,95€ tasse incluse, presso lo shop ufficiale Alphacool, il NexXxoS GPX si è dimostrato un' ottimo waterblock ecapace di confrontarsi senza problemi con brand del calibro di EK, Bitspower e Koolance tutti caratterizzati da un'offerta commerciale di un buon 20% superiore al costo a cui la serie GPX viene venduta sul suolo europeo.

    Nome prodotto PRO CONTRO Award tecnici
    Award prestazionali

     alphacool

     Alphacool NexXxos GPX Titan M01

    + materiali di buona qualità
    + ottima lavorazione
    + estetica curata e unica
    + possibilità di alloggiare tubi maggiorati
    + bundle completo e funzionale
    + ottime prestazioni termiche

    -assenza della lingua italiana nel manuale

     ct gold technical

     ct high performance

    Si ringrazia Aquatuning.it per l'esemplare oggetto dell'articolo di oggi.
    Commenti sul forum.

    Recensione Watercool HEATKILLER IV PRO

    Si contano ormai sulla punta delle dita le aziende europee che continuano, incuranti della concorrenza asiatica, a produrre sul suolo del vecchio continente il loro intero listino affiancando alla produzione locale un rigido controllo di qualità che permette di fare della qualità costruttiva e della ricerca i loro cavalli di battaglia.
    Tra i più antichi produttori che hanno resistito ai continui arrembaggi esterni figura Watercool azienda tedesca con esperienza decennale nel settore che col passare degli anni è stata in grado di consolidare una propria fetta di mercato grazie a prodotti top di gamma capaci di offrire lavorazioni, materiali e prestazioni di fascia alta; mantenendo al tempo stesso un prezzo di listino fortemente concorrenziale nei confronti della diretta concorrenza. A questo l'azienda ha sempre affiancato inoltre una politica che potremmo dfeinire di "vecchia scuola" preferendo soluzioni per certi aspetti più semplici capaci tuttavia di garantire una afidabilità sul lungo periodo difficilmente eguagliabile da altri.
    Tenendo ben a mente queste qualità nel corso dei primi mesi del 2015 Watercool ha annunciato l'arrivo della sua quarta generazione di waterblock per CPU, l'Heatkiller IV che si suddivide in due macro aree: Basic con coldplate a 49 alette e PRO con coldplate ad alta densità e ben 78 alette nella stessa superficie di scambio termico.
    Queste due versioni si suddividono poi in altre due sottocategorie per il basic e ben sette per il PRO, esse si differenziano una dall'altra per la fornitura di base e top in rame nudo, base e top in rame nichelato, base in rame nichelato e top in acrilico trasparente, base in rame nichelato e top in acetato di coorazione nera portando il computo complessivo a 9 varianti per un singolo waterblock; decisamente non male per una piccola azienda che fa di un mercato di nicchia il suo core business!

    Seguono le specifiche tecniche dichiarate dal costruttore:

    watercool
    HEATKILLER® IV PRO (INTEL) ACRYL CLEAN

    Peso 450 grammi
    Materiali rame, acciaio, acrilico, nitrile, nichel
    Oring di tenuta Nitrile NBR 70 / nero
    Top Acrilico trasparente
    Rivestimento coldplate Nichel
    Filettatura raccordi 2x G ¼ inch (DIN ISO 228-1)
    Distanza filettature 25mm
    Sistema di ritenzione Proprietario "Easy-Mount-System"
    Socket compatibili INTEL:1150, 1155, 1156, 1366, 2011, 2011-3

    HK IV PRO INTEL Acryl 1 HK IV PRO INTEL Acryl 2

     

     


     

    Il nuovo cavallo di battaglia di casa Watercool ci viene fornito nella canonica scatola che ha accompagnato nel passato anche le precedenti generazioni di waterblock, qui l'azienda tedesca sembra andare infatti al risparmio utilizzando una scatola uguale per tutti. Poco male; d'altronde quello che a noi interessa non è di certo l'estetica della confezione ma piuttosto il suo contenuto, Thermalright docet. Ad ogni modo il packaging prevede un cofanetto in cartone con immagini dei precedenti waterblock affiancati da elementi estetici e dal logo del costruttore che fa da sfondo a quella che, ad oggi, è più unica che rara, la scritta "made in Germany".

    watercool heatkiller iv package watercool heatkiller iv package2

    Aperta la scatola al suo interno abbiamo il waterblock conservato da due strati di polietilene espanso mentre, a lato, trova collocazione un libretto di istruzioni illustrato in tedesco ed in inglese e un corredo che prevede la fornitura di:

    • quattro viti di ritenzione inferiori M4 in accio inox
    • otto rondelle dielettriche per isolare la scheda madre dalla viteria
    • quattro controdadi maschio/femmina in acciaioinox con zigrinatura laterale
    • quattro rondelle in acciaio inox per la battuta delle molle
    • quattro molle con costante elastica lineare
    • vite di ritenzione superiore femmina con zigrinatura laterale per la corretta compressione delle molle

    heatkiller iv pro bundle heatkiller iv pro bundle2 heatkiller iv pro bundle access2

    2011 1150/1155/1156/1366 ACCESSORI
    heatkiller iv pro bundle 2011  heatkiller iv pro bundle 1150  heatkiller iv pro bundle access 

    Assenti risultano sia il backplate, acquistabile a parte come accessorio al costo di 7,95€ tasse incluse, che la pasta termocondittiva del tutto assente anche nel resto del catalogo aziendale. A parte questi due punti, la qualità della viteria è assolutamente di primo livello, tutto l'acciaio risulta privo della minima sbavatura, le zigrinature laterali sono sufficientemente larghe e profonde da consentire una presa anche ai più robusti mentre le molle esercitano una pressione più che sufficiente sia per mantenere ben saldo in loco il waterblock che per una stesura omogenea della pasta termoconduttiva.
    A completamento di ciò non si può non sottolineare la cura dedicata anche all'isolamento delle viti dal PCB della scheda madre che isola sia nella parte superiore che in quella posteriore il sistema di ritenzione il quale, in caso di backplate, prevede persino un pad in gomma fatto su misura a fronte di una cifra esigua se si pensano ai 20€ richiesti da terzi per delle soluzioni analoghe.

     


    Il nuovo Heatkiller IV PRO arriva tra due strati protettivi che consento di proteggere le parti in acrilico da eventuali urti, oltre a questo Watercool sigilla il waterblock all'interno di una sacca di plastica a tenuta stagna prevenendo anche la minima ossidazione del rame e delle altre parti in metallo esposte a tale fenomeno. Ovviamente si tratta di una accortezza che farà la felicità più degli acquirenti della versione con rame a vista piuttosto di chi ha scelto la versione in nichel scongiurando alla fonte l'ossidazione, risulta comunque un'accortezza in più che evidenzia l'ampio know how costruttivo che l'azienda in questione ha raccolto con il passare degli anni.

    Tolto anche quest'ultimo strato di protezione davanti a noi avremo un waterblock di forma ottagonale utilizzante due staffe multisocket in acciaio simmetriche a cui si appoggia una delle sette varianti del top, ACRYL CLEAN nel nostro caso. Sotto di essi si sviluppa il coldplate di scambio termico che viene fornito o in versione con rame o vista o con rame nichelato.

    watercool heatkiller IV 

    watercool heatkiller IV side watercool heatkiller IV side2 watercool heatkiller IV side3

    La superificie di contatto con l'IHS del processore o con l'eventuale DIE per chi abbia rimosso quest'ultimo, risulta essere del tutto planare sebbene l'azienda tedesca opti per una lavorazione superficiale molto simile a quanto fatto da Noctua, ovvero con un rivestimento al nichel che va a ricoprire una rettifica non perfettemanete a specchio favorendo una rugosità superficiale che consente di incrementare la superficie di scambio termico tra il processore ed il waterblock stesso.
    Sempre sulla base abbiamo inoltre la collocazione di una pellicola protettiva antigraffio e la presenza di quattro viti di sicurezza TORX; queste tengono insieme l'intero scambiatore esercitando una pressione omogenea sull'oring in nitrile nero che si assicura di mantenere una tenuta ermetica tra top e coldplate inferiore.

    watercool heatkiller IV base watercool heatkiller IV base2

     Risalendo di qualche millimetro ritroviamo le staffe di ritenzione che risultano essere interamente ricavate dal pieno per asportazione, esse si ancorano alla base mediante le viti appena visionate e risultano essere composte da una lastra di acciaio spessa quasi tre millimetri che garantisce una tenuta impeccabile anche con viti a fine corsa o sistemi di ritenzione alternativi; di sicuro prima che riuscirete a piegare le staffe distruggerete il top sia esso in rame, Delrin o peggio ancora Acrilico. Come per cugina tedesca Aquacomputer qui la parola chiave è solidità.

     watercool heatkiller IV retention watercool heatkiller IV retention2 watercool heatkiller IV retention3

     

     


    Una delle caratteristiche principali del nuovo Heatkiller IV PRO risulta essere il top, qui Watercool è venuta incontro agli appassionati del settore ed ha inserito una distanza tra i due raccordi filettati da un quarto di pollice di 25mm(punti estremi), questo significa che tra i due punti più interni avremo uno spazio di dodici millimetri:

    heatkiller iv top fittings

    Il risultato di tale scelta è una ampia compatibilità con praticamente tutti i raccordi sul commercio siano essi da 13/10, 16/10, dritti, a 90°, a 45° e chi più ne ha più ne metta; non fanno eccezzione nemmeno i massicci racoordi da 1/4" con sensore di temperatura passante di casa Phobya che, sebbene necessitino di un filo di forza per far passare i cavi, montano senza problemi dando all'utente la possibilità di monitorare le temperature del flusso in entrata ed di uscita secondo per secondo.

    heatkiller iv pro fittings4 heatkiller iv pro fittings5 heatkiller iv pro fittings6

    Vera e propria novità nonchè cuore pulsante dell'Heatkiller IV è tuttavia la base di scambio termico, a questa possiamo accedere rimuovendo le quattro viti poste sulla superficie di contatto con l'IHS e quindi sulla parte inferiore del wb come visto pocanzi:

    Watercool heatkiller iv unmount

    A viti rimosse possiamo disassemblare l'unità e vedere come a differrenza della precedente versione il top venga nettamente semplificato, sparisce infatti il jetplate di pressione che viene sostituito da un "semplice" ingresso a forma circolare che copre, da punto a punto, il centro della matrice di scambio termico che risulta un vero e proprio gioiellino della meccanica capace di concentare in pochi cm2 una densità lamellare ad oggi ineguagliata da nessun altro costruttore.

    acrylic top heatkiller

     Sono la bellezza di 78 alette in circa 27x27 millimetri i numeri dell'Heatkiller IV, numeri che gli consentono di abbandonare il Jetplate(inutile con questa densità lamellare) e offrire una superficie di scambio termico decisamente invidiabile capace, su carta, di offrire performance termiche ai vertici di categoria:

    Heatkiller iv engine core Heatkiller iv engine core2

    Il trucco sta ancora una volta nella ricerca della miniaturizzazione che per i waterblock arriva per la prima volta a toccare il decimo di millimetro su un colpate in rame elettrolitico che prevede, tra l'altro, persino una nichelatura integrale dei canali che risulta giocoforza ridotta al minimo sindacale.

    core engine heatkiller iv pro space core engine heatkiller iv pro space2


     I test di portata e il relativo grafico di "pressure drop" sono stati effettuati seguendo la metodologia applica ai radiatori in uso da CT da diversi anni, frutto di una stretta collaborazione tra i maggiori esponenti in materia.
    Di seguito viene riportata la tabella inerente la pressione differenziale registrata in ingresso ed uscita del waterblock in funzione della portata e i grafici che mettono in risalto il comportamento del Watercool Heatkiller IV PRO in esame.

    pressure heatkiller IV data

    PRESSURE HEATKILLER IV TREND

    Comparazione con prodotti di terzi, testati all'interno dei locali di CT, in funzione della portata espressa in litri/ora(LPM=LiterPerHour).
    Curva più bassa ---> Waterblock meno stringente.

    heatkiller pressure terzi

    I test termici sono stati affidati alla nuova piattaforma da test utilizzante i carichi sintetici di nuova generazione controllati in maniera del tutto automatica tramite microprocessore e controllo in onda quadra.
    Ulteriori informazioni possono essere trovati al seguente url: http://www.coolingtechnique.com/guide/metodologie-di-test/992-raffreddamento-arialiquido-ed-extreme-cooling-simulatori-di-carico-revisione-20.html

    Le sessioni di test sono state effettuate in ambiente controllato con 1GPM di portata( 227LT/h) e 200CFM sul radiatore spinti con una pressione differenziale di 3mmH2O, tutto il calore generato dal waterblock viene interamente scambiato con l'ambiente; il differenziale (TwbOUT-TwbIN)-(TwbOUT-TradOUT) è stato infatti mantenuto in un delta compreso da 0 e 0,2°C inclusi gli errori strumentali; questo ci permette di valutare il waterblock al netto del radiatore.

     WATERCOOL HEATKILLER IV PRO
    heatkiller testing

    T1=Temperatura sorgente
    heatkiller data

    Comparazione con prodotti di terzi

     performance heatkiller


    Nel corso dell'articolo di oggi abbiamo potuto vedere e toccare con mano cosa la ricerca e l'evoluzione tecnologica possono portare in un settore stagnante come lo è quello del watercooling moderno che, dopo l'introduzione del jetplate, ha subito una forte e sostanziale battuta di arresto dando il pallino della situazione in mano a pochi players del settore.

    A distanza di anni lo step successivo sembra finalmente arrivato e per di più è arrivato, ancora una volta, dalla vecchia Europa che vede sotto le spoglie di Watercool il nuovo esponente per il settore dei water cooling per CPU grazie all'Heatkiller IV PRO; un waterblock che si è dimostrato essere un prodotto decisamente interessante sotto molteplici punti di vista.
    Partendo da quella che è la qualità costruttiva abbiamo infatti tra le mani una soluzione con finiture ai vertici di categoria, acrilico a parte del top per fini estetici, la plastica non viene minimamente usata preferendo staffe di ritenzione in acciaio inossidabile cosi come di acciaio risulta tutta la viteria fornita a corredo, opportunatamente lucidata e munita di zigrinature per una facile presa ed una installazione il più possibile slegata da eventuali utensili.
    Impeccabile è risultata anche la copertura al nichel della base che interessa in maniera integrale persino tutte le 78 alette della matrice di scambio termico sebbene sia ridotta la minimo al fine di consentire il corretto trasferimento termico e il relativo ricambio del liquido di raffreddamento.
    Proprio quest'ultimo si è dimostrato una delle sorprese dell'Heatkiller IV PRO, nonostante infatti la presenza di un alta densità lamellare l'assenza del jetplate permette al waterblock di ottenere cadute di pressione inferiori sia alla proposta di koolance, Phobya che al top di gamma di EK posizionandosi come una proposta adatta anche per impianti con pompe entry level o con più waterblock in serie senza che questo debba necessariamente richiedere una maggiorazione del sistema pompante.

    E' tuttavia sotto il piano delle prestazioni che il nuovo Heatkiller tira fuori le unghie facendo segnare oltre i 125W, e quindi in pieno overclock, temperature di 1°C( a 150W) inferiori nei confronti della diretta concorrenza, che vanno via via ad ampliarsi fino a 300W dove distanzia il top di gamma di casa Phobya con 3°C e di 2°C la il Supremacy EVO a marchio EK; fuori dai giochi risultano invece la soluzione dell'italiana Ybris con il blacksun disperso a oltre 8°C che si prende l'unica magra consolazione di poter tenere dietro l'Eisberg da 240mm nettamente meno performante delle soluzioni appena citate.

    La valutazione del campo economico infine prevede un prezzo di acquisto estremamente variabile in base alla tipologia di waterblock acquistato, la serie PRO dell'Heatkiller IV varia da un minimo di 64,95€(cui appartiene il wb oggetto della recensione) ad un massimo di 84,95€ per le versioni con top in rame nichelato a cui vanno aggiunti eventuali 7,95€ per chi volesse anche il backplate in acciaio. Si tratta quindi di una richiesta economica pienamente in linea col mercato che dalla sua ha però due importanti fattori di non poco conto, la bassa restrittività e le alte prestazioni termiche.

    Nome prodotto PRO CONTRO

    watercool

    Watercool Heatkiller IV PRO

    + materiali di prima categoria
    + strutturalmente solido
    + sistema di ritenzione a molle di carico lineari
    + controdadi di ritenuta
    + dotazione fornita in buste sigillate
    + ampia personalizzazione
    + viti con zigrinatura per una agevole presa
    + rame con trattamento anti ossidatura
    + ampia compatibilità con i raccordi
    + bassa caduta di pressione
    + performance al top oltre i 150W

    /

    RICONOSCIMENTI
    ct best performance

    Si ringrazia WATERCOOL per il waterblock oggetto dell'articolo di oggi.
    Commenti sul forum.

    Recensione Phobya CPU-Cooler UC-1 Extreme

    Phobyact lab
    Ormai attiva da diversi anni nel panorama dell'hardware cooling, Phobya è stata una delle aziende che grazie agli sforzi congiunti dei partner che la costituiscono è riuscita ad evolversi in maniera repentina in tutti i settori principali dedicati al raffreddamento per il pc, spaziando dai semplici accessori come cavi di downvolt e viti fino ad arrivare a ventole e waterblock; prodotti molto complessi sotto il piano della progettazione e realizzazione costruttiva, vuoi per la delicatezza di alcuni materiali o per la difficoltà di lavorazione del rame che risulta parecchio duttile se fornito con alti valori di purezza.

    Leggi tutto: Recensione Phobya CPU-Cooler UC-1 Extreme
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