Si contano ormai sulla punta delle dita le aziende europee che continuano, incuranti della concorrenza asiatica, a produrre sul suolo del vecchio continente il loro intero listino affiancando alla produzione locale un rigido controllo di qualità che permette di fare della qualità costruttiva e della ricerca i loro cavalli di battaglia.
Tra i più antichi produttori che hanno resistito ai continui arrembaggi esterni figura Watercool azienda tedesca con esperienza decennale nel settore che col passare degli anni è stata in grado di consolidare una propria fetta di mercato grazie a prodotti top di gamma capaci di offrire lavorazioni, materiali e prestazioni di fascia alta; mantenendo al tempo stesso un prezzo di listino fortemente concorrenziale nei confronti della diretta concorrenza. A questo l'azienda ha sempre affiancato inoltre una politica che potremmo dfeinire di "vecchia scuola" preferendo soluzioni per certi aspetti più semplici capaci tuttavia di garantire una afidabilità sul lungo periodo difficilmente eguagliabile da altri.
Tenendo ben a mente queste qualità nel corso dei primi mesi del 2015 Watercool ha annunciato l'arrivo della sua quarta generazione di waterblock per CPU, l'Heatkiller IV che si suddivide in due macro aree: Basic con coldplate a 49 alette e PRO con coldplate ad alta densità e ben 78 alette nella stessa superficie di scambio termico.
Queste due versioni si suddividono poi in altre due sottocategorie per il basic e ben sette per il PRO, esse si differenziano una dall'altra per la fornitura di base e top in rame nudo, base e top in rame nichelato, base in rame nichelato e top in acrilico trasparente, base in rame nichelato e top in acetato di coorazione nera portando il computo complessivo a 9 varianti per un singolo waterblock; decisamente non male per una piccola azienda che fa di un mercato di nicchia il suo core business!
Seguono le specifiche tecniche dichiarate dal costruttore:
|
 HEATKILLER® IV PRO (INTEL) ACRYL CLEAN
|
| Peso |
450 grammi |
| Materiali |
rame, acciaio, acrilico, nitrile, nichel |
| Oring di tenuta |
Nitrile NBR 70 / nero |
| Top |
Acrilico trasparente |
| Rivestimento coldplate |
Nichel |
| Filettatura raccordi |
2x G ¼ inch (DIN ISO 228-1) |
| Distanza filettature |
25mm |
| Sistema di ritenzione |
Proprietario "Easy-Mount-System" |
| Socket compatibili |
INTEL:1150, 1155, 1156, 1366, 2011, 2011-3 |
|
|
Il nuovo cavallo di battaglia di casa Watercool ci viene fornito nella canonica scatola che ha accompagnato nel passato anche le precedenti generazioni di waterblock, qui l'azienda tedesca sembra andare infatti al risparmio utilizzando una scatola uguale per tutti. Poco male; d'altronde quello che a noi interessa non è di certo l'estetica della confezione ma piuttosto il suo contenuto, Thermalright docet. Ad ogni modo il packaging prevede un cofanetto in cartone con immagini dei precedenti waterblock affiancati da elementi estetici e dal logo del costruttore che fa da sfondo a quella che, ad oggi, è più unica che rara, la scritta "made in Germany".
Aperta la scatola al suo interno abbiamo il waterblock conservato da due strati di polietilene espanso mentre, a lato, trova collocazione un libretto di istruzioni illustrato in tedesco ed in inglese e un corredo che prevede la fornitura di:
- quattro viti di ritenzione inferiori M4 in accio inox
- otto rondelle dielettriche per isolare la scheda madre dalla viteria
- quattro controdadi maschio/femmina in acciaioinox con zigrinatura laterale
- quattro rondelle in acciaio inox per la battuta delle molle
- quattro molle con costante elastica lineare
- vite di ritenzione superiore femmina con zigrinatura laterale per la corretta compressione delle molle
| 2011 |
1150/1155/1156/1366 |
ACCESSORI |
| |
|
|
Assenti risultano sia il backplate, acquistabile a parte come accessorio al costo di 7,95€ tasse incluse, che la pasta termocondittiva del tutto assente anche nel resto del catalogo aziendale. A parte questi due punti, la qualità della viteria è assolutamente di primo livello, tutto l'acciaio risulta privo della minima sbavatura, le zigrinature laterali sono sufficientemente larghe e profonde da consentire una presa anche ai più robusti mentre le molle esercitano una pressione più che sufficiente sia per mantenere ben saldo in loco il waterblock che per una stesura omogenea della pasta termoconduttiva.
A completamento di ciò non si può non sottolineare la cura dedicata anche all'isolamento delle viti dal PCB della scheda madre che isola sia nella parte superiore che in quella posteriore il sistema di ritenzione il quale, in caso di backplate, prevede persino un pad in gomma fatto su misura a fronte di una cifra esigua se si pensano ai 20€ richiesti da terzi per delle soluzioni analoghe.
Il nuovo Heatkiller IV PRO arriva tra due strati protettivi che consento di proteggere le parti in acrilico da eventuali urti, oltre a questo Watercool sigilla il waterblock all'interno di una sacca di plastica a tenuta stagna prevenendo anche la minima ossidazione del rame e delle altre parti in metallo esposte a tale fenomeno. Ovviamente si tratta di una accortezza che farà la felicità più degli acquirenti della versione con rame a vista piuttosto di chi ha scelto la versione in nichel scongiurando alla fonte l'ossidazione, risulta comunque un'accortezza in più che evidenzia l'ampio know how costruttivo che l'azienda in questione ha raccolto con il passare degli anni.
Tolto anche quest'ultimo strato di protezione davanti a noi avremo un waterblock di forma ottagonale utilizzante due staffe multisocket in acciaio simmetriche a cui si appoggia una delle sette varianti del top, ACRYL CLEAN nel nostro caso. Sotto di essi si sviluppa il coldplate di scambio termico che viene fornito o in versione con rame o vista o con rame nichelato.
La superificie di contatto con l'IHS del processore o con l'eventuale DIE per chi abbia rimosso quest'ultimo, risulta essere del tutto planare sebbene l'azienda tedesca opti per una lavorazione superficiale molto simile a quanto fatto da Noctua, ovvero con un rivestimento al nichel che va a ricoprire una rettifica non perfettemanete a specchio favorendo una rugosità superficiale che consente di incrementare la superficie di scambio termico tra il processore ed il waterblock stesso.
Sempre sulla base abbiamo inoltre la collocazione di una pellicola protettiva antigraffio e la presenza di quattro viti di sicurezza TORX; queste tengono insieme l'intero scambiatore esercitando una pressione omogenea sull'oring in nitrile nero che si assicura di mantenere una tenuta ermetica tra top e coldplate inferiore.
Risalendo di qualche millimetro ritroviamo le staffe di ritenzione che risultano essere interamente ricavate dal pieno per asportazione, esse si ancorano alla base mediante le viti appena visionate e risultano essere composte da una lastra di acciaio spessa quasi tre millimetri che garantisce una tenuta impeccabile anche con viti a fine corsa o sistemi di ritenzione alternativi; di sicuro prima che riuscirete a piegare le staffe distruggerete il top sia esso in rame, Delrin o peggio ancora Acrilico. Come per cugina tedesca Aquacomputer qui la parola chiave è solidità.
Una delle caratteristiche principali del nuovo Heatkiller IV PRO risulta essere il top, qui Watercool è venuta incontro agli appassionati del settore ed ha inserito una distanza tra i due raccordi filettati da un quarto di pollice di 25mm(punti estremi), questo significa che tra i due punti più interni avremo uno spazio di dodici millimetri:
Il risultato di tale scelta è una ampia compatibilità con praticamente tutti i raccordi sul commercio siano essi da 13/10, 16/10, dritti, a 90°, a 45° e chi più ne ha più ne metta; non fanno eccezzione nemmeno i massicci racoordi da 1/4" con sensore di temperatura passante di casa Phobya che, sebbene necessitino di un filo di forza per far passare i cavi, montano senza problemi dando all'utente la possibilità di monitorare le temperature del flusso in entrata ed di uscita secondo per secondo.
Vera e propria novità nonchè cuore pulsante dell'Heatkiller IV è tuttavia la base di scambio termico, a questa possiamo accedere rimuovendo le quattro viti poste sulla superficie di contatto con l'IHS e quindi sulla parte inferiore del wb come visto pocanzi:
A viti rimosse possiamo disassemblare l'unità e vedere come a differrenza della precedente versione il top venga nettamente semplificato, sparisce infatti il jetplate di pressione che viene sostituito da un "semplice" ingresso a forma circolare che copre, da punto a punto, il centro della matrice di scambio termico che risulta un vero e proprio gioiellino della meccanica capace di concentare in pochi cm2 una densità lamellare ad oggi ineguagliata da nessun altro costruttore.
Sono la bellezza di 78 alette in circa 27x27 millimetri i numeri dell'Heatkiller IV, numeri che gli consentono di abbandonare il Jetplate(inutile con questa densità lamellare) e offrire una superficie di scambio termico decisamente invidiabile capace, su carta, di offrire performance termiche ai vertici di categoria:
Il trucco sta ancora una volta nella ricerca della miniaturizzazione che per i waterblock arriva per la prima volta a toccare il decimo di millimetro su un colpate in rame elettrolitico che prevede, tra l'altro, persino una nichelatura integrale dei canali che risulta giocoforza ridotta al minimo sindacale.
I test di portata e il relativo grafico di "pressure drop" sono stati effettuati seguendo la metodologia applica ai radiatori in uso da CT da diversi anni, frutto di una stretta collaborazione tra i maggiori esponenti in materia.
Di seguito viene riportata la tabella inerente la pressione differenziale registrata in ingresso ed uscita del waterblock in funzione della portata e i grafici che mettono in risalto il comportamento del Watercool Heatkiller IV PRO in esame.
Comparazione con prodotti di terzi, testati all'interno dei locali di CT, in funzione della portata espressa in litri/ora(LPM=LiterPerHour).
Curva più bassa ---> Waterblock meno stringente.
I test termici sono stati affidati alla nuova piattaforma da test utilizzante i carichi sintetici di nuova generazione controllati in maniera del tutto automatica tramite microprocessore e controllo in onda quadra.
Ulteriori informazioni possono essere trovati al seguente url: http://www.coolingtechnique.com/guide/metodologie-di-test/992-raffreddamento-arialiquido-ed-extreme-cooling-simulatori-di-carico-revisione-20.html
Le sessioni di test sono state effettuate in ambiente controllato con 1GPM di portata( 227LT/h) e 200CFM sul radiatore spinti con una pressione differenziale di 3mmH2O, tutto il calore generato dal waterblock viene interamente scambiato con l'ambiente; il differenziale (TwbOUT-TwbIN)-(TwbOUT-TradOUT) è stato infatti mantenuto in un delta compreso da 0 e 0,2°C inclusi gli errori strumentali; questo ci permette di valutare il waterblock al netto del radiatore.
WATERCOOL HEATKILLER IV PRO
T1=Temperatura sorgente
Comparazione con prodotti di terzi
Nel corso dell'articolo di oggi abbiamo potuto vedere e toccare con mano cosa la ricerca e l'evoluzione tecnologica possono portare in un settore stagnante come lo è quello del watercooling moderno che, dopo l'introduzione del jetplate, ha subito una forte e sostanziale battuta di arresto dando il pallino della situazione in mano a pochi players del settore.
A distanza di anni lo step successivo sembra finalmente arrivato e per di più è arrivato, ancora una volta, dalla vecchia Europa che vede sotto le spoglie di Watercool il nuovo esponente per il settore dei water cooling per CPU grazie all'Heatkiller IV PRO; un waterblock che si è dimostrato essere un prodotto decisamente interessante sotto molteplici punti di vista.
Partendo da quella che è la qualità costruttiva abbiamo infatti tra le mani una soluzione con finiture ai vertici di categoria, acrilico a parte del top per fini estetici, la plastica non viene minimamente usata preferendo staffe di ritenzione in acciaio inossidabile cosi come di acciaio risulta tutta la viteria fornita a corredo, opportunatamente lucidata e munita di zigrinature per una facile presa ed una installazione il più possibile slegata da eventuali utensili.
Impeccabile è risultata anche la copertura al nichel della base che interessa in maniera integrale persino tutte le 78 alette della matrice di scambio termico sebbene sia ridotta la minimo al fine di consentire il corretto trasferimento termico e il relativo ricambio del liquido di raffreddamento.
Proprio quest'ultimo si è dimostrato una delle sorprese dell'Heatkiller IV PRO, nonostante infatti la presenza di un alta densità lamellare l'assenza del jetplate permette al waterblock di ottenere cadute di pressione inferiori sia alla proposta di koolance, Phobya che al top di gamma di EK posizionandosi come una proposta adatta anche per impianti con pompe entry level o con più waterblock in serie senza che questo debba necessariamente richiedere una maggiorazione del sistema pompante.
E' tuttavia sotto il piano delle prestazioni che il nuovo Heatkiller tira fuori le unghie facendo segnare oltre i 125W, e quindi in pieno overclock, temperature di 1°C( a 150W) inferiori nei confronti della diretta concorrenza, che vanno via via ad ampliarsi fino a 300W dove distanzia il top di gamma di casa Phobya con 3°C e di 2°C la il Supremacy EVO a marchio EK; fuori dai giochi risultano invece la soluzione dell'italiana Ybris con il blacksun disperso a oltre 8°C che si prende l'unica magra consolazione di poter tenere dietro l'Eisberg da 240mm nettamente meno performante delle soluzioni appena citate.
La valutazione del campo economico infine prevede un prezzo di acquisto estremamente variabile in base alla tipologia di waterblock acquistato, la serie PRO dell'Heatkiller IV varia da un minimo di 64,95€(cui appartiene il wb oggetto della recensione) ad un massimo di 84,95€ per le versioni con top in rame nichelato a cui vanno aggiunti eventuali 7,95€ per chi volesse anche il backplate in acciaio. Si tratta quindi di una richiesta economica pienamente in linea col mercato che dalla sua ha però due importanti fattori di non poco conto, la bassa restrittività e le alte prestazioni termiche.
| Nome prodotto |
PRO |
CONTRO |
|

Watercool Heatkiller IV PRO
|
+ materiali di prima categoria + strutturalmente solido + sistema di ritenzione a molle di carico lineari + controdadi di ritenuta + dotazione fornita in buste sigillate + ampia personalizzazione + viti con zigrinatura per una agevole presa + rame con trattamento anti ossidatura + ampia compatibilità con i raccordi + bassa caduta di pressione + performance al top oltre i 150W
|
/
|
| RICONOSCIMENTI |
|
|
Si ringrazia WATERCOOL per il waterblock oggetto dell'articolo di oggi.
Commenti sul forum.