Recensione BitFenix Prodigy M

Rimossi i vari elementi protettivi il BitFenix Prodigy M si presenta come un case che ricalca in maniera decisa le linee del suo fratello maggiore per standard ATX; davanti a noi avremo infatti un telaio molto sobrio con un frontale parallelepipedo avente due cornici inferiori e superiori che racchiudono in maniera sinuosa le linee del telaio grazie ad una forma trapezoidale arrotondata.
Sul piano estetico Bitfenix opta, per la parte antistante, l'introduzione di una griglia in mesh che viene raccolta da un profilo da 5mm argentato che stacca dalle due paratie laterali richiamando il logo della azienda posto in rilievo sempre sulla parte frontale dello Chassis donando un effetto sicuramente di spicco al primo impatto visivo. Piuttosto standard risulta invece il posteriore dove avremo, capovolti, l'alloggiamento per l'I/O della scheda madre con i relativi cinque slot di espansione PCI, la presa di alimentazione per la PSU(con alloggiamento sul frontale) e una ventola da 120mm fornita di serie premontata in estrazione.

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Lateralmente il case prevede due pannelli in lamiera sprovvisti di finestre in plexyglass ancorati alla struttura tramite due vite M3 zigrinate poste sul retro, esse sono intercambiabili al fine di consentire all'utente di poter posizionare il pannello di I/O a destra o a sinistra della scheda madre a seconda delle proprie specifiche esigenze.
Da notare nelle seguenti prospettive risultano le due sagome delle maniglie superiori ed inferiori che solcano l'intera struttura con il compito di sorreggerla e di  disaccoppiarla dal tavolo/pavimento su cui verrà appoggiata; realizzate in Fyberflex le due strutture godono di una notevole flessibilità che tuttavia, grazie alla specifica forma data da Bitfenix, non mina la stabilità strutturale della piattaforma, i movimenti laterali permessi al case sono solo di pochi centimetri e anche configurazioni pesanti e complete non portano problemi di sorta; decisamente una bella prova di forza e di ingegneria da parte dell'azienda costruttice.

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Per ciò che concerne il top e il fondo del case, abbiamo entrambe le aree dedicate sostanzialmente al ricircolo dell'aria all'interno della struttura con il fondo che ospita in maniera fissa l'uscita d'aria calda dell'alimentatore(pescata direttamente dal frontale ed espulsa sul fondo senza entrare nel case) e alloggaimenti per Hard drive meccanici sostituibili da una ventola da 200/230mm o due da 120mm; analogo discorso vale per il tetto dove troviamo una griglia in mesh con filtri antipolvere rimovibili, sempre di colorazione nera, che cela sotto di essa l'alloggiamento per due ventole da 120mm.

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La rimozione di quest'ultima viene effettuata tramite una slitta in plastica che ancora la griglia alla lamiera sosttostante, tutto quello che ci viene richiesto è il semplice trasferimento del perno in posizione di aperto il quale, una volta sganciato, permetterà la rimozione assieme al filtro antipolvere non separabile dal mesh soprastante.

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Assieme a questo, l'unico ulteriore filtro antipolvere è presente sul frontale del case davanti all'intake dell'alimentatore; scelta che limita di fatto le possibili configurazioni di flussi che l'utente può scegliere in fase di costruzione, quest'ultimo si rimuove facilmente tramite quattro clip a perno poste all'interno della struttura. Esse una volta sganciate permettono la rimozione in blocco di tutto il frontale con il relativo filtro antipolvere in griglia a maglia fine.
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