Sul retro del case la disposizione dei componenti è quella classica, con l'alimentatore posto sul fondo sotto la scheda madre e una ventola da 140mm in alto a sfogare l'aria calda; il vano per l'alimentatore è predisposto di fori che ne permettono l'installazione sia con la ventola verso l'alto sia verso il basso; vista la griglia sul fondo vi consigliamo di installarlo al "rovescio", con la ventola che pesca aria fresca e pulita (grazie al filtro) dal fondo.
Il Raidmax Vampire offre spazio per dieci schede PCI, cosa che sarà molto gradita a chi impiega più di una scheda video nel proprio sistema; gli slot non utilizzati sono chiusi da cover realizzate in mesh a nido d'ape in acciaio, molto belle ma anche un pò delicate per via del loro spessore ridotto. In alto, a fianco dello scasso per il pannello di I/O della scheda madre, trova spazio una ventola da 140mm ad espellere l'aria calda, nascosta dietro una griglia quadrata a nido d'ape leggermente in rilievo; è possibile sostituirla anche con una ventola da 120mm.
Sopra tutto sono stati realizzati quattro fori per il passaggio dei tubi del vostro impianto di raffreddamento a liquido, nel caso aveste bisogno di installare qualche componente all'esterno del case (anche se con tutto lo spazio all'interno non credo ne avrete la necessità); i fori hanno diametro pari a 17mm e sono tutti muniti di guarnizione in gomma.
Cambiando lato, il Raidmax Vampire può ospitare nella parte superiore fino a cinque drive esterni da 5.25"; ci sono piaciute le cover qui installate, sia dal punto di vista estetico che funzionale; sono composte da un robusto telaio in plastica rigida ricoperto da una mesh a nido d'ape in acciaio di colore antracite e la levetta posta sulla destra permette la loro installazione e rimozione in una sola semplice mossa. Sul retro di ciascuno è stata inserita una sorta di spugnetta a cella aperte con funzione di filtro antipolvere e di assorbimento del rumore.
Come già anticipato nella parte inferiore del frontale non abbiamo la classica grande mesh centrale davanti alla ventola frontale, ma Raidmax ha optato per un design più particolare per dare un look unico al suo case: posti lateralmente su due file da tre sono stati ricavati sei fori dalla forma irregolare, sul fondo dei quali è stata fissata una griglia a nido d'ape; l'aria aspirata dalla ventola frontale da 200mm viene quindi aspirata e filtrata attraverso queste aperture ed immessa nel case.
Sui due spigoli del frontale sono stati infine fissati quattro particolari inserti in plastica di colore argento, che spezzano il colore nero del case stesso; durante l'analisi di questa zona abbiamo notato che sono montati ad incastro e fissati tramite una piccola vite con testa a croce e sono quindi facilmente rimovibili.
Il Raidmax Vampire monta sulla paratia laterale sinistra una grossa finestra in plexyglass che mette ben in vista tutti i componenti installati; questa è fissata tramite otto perni in plastica neri ed è leggermente in rilievo rispetto al telaio, dando ancora più volume e movimento alla linea del case. In basso a sinistra è stata ricavata la predisposizione per due ventole laterali da 120mm, dettaglio che a nostro avviso rende interessante questo case per gli utenti con configurazioni multi-vga. Notiamo però un dettaglio strano, i fori per l'installazione delle ventole sono quadrati: non dovrebbe essere un grosso problema in generale, visto anche l'elevato spessore del plexyglass che lo rende molto robusto, a patto però di stare in ogni caso attenti quando inserite le viti e le stringete.
La metà posteriore del tetto del case è completamente rimovibile; è sufficiente togliere le due viti sul retro che lo fissano a telaio e sfilarlo. In questo modo si accede al supporto per le ventole superiori; si possono installare fino a due ventole da 120/140mm, una da 200mm oppure un radiatore biventola; evidenziamo qui come il pannello stesso funga da filtro antipolvere, anche se la superficie filtrante non è rimovibile.
Sottolineiamo l'uso escluso di viti con pomello zigrinato e gommato, mostrato in dettaglio nella prima delle seguente foto, che permetterà all'utente di svolgere semplici compiti senza la necessità di un cacciavite.
Prima di passare oltre va fatto un piccolo appunto riguardo la verniciatura; se da un lato è stata applicata in modo scrupoloso ed uniforme su tutte le superfici, sia interne che esterne, con un risultato finale degno di nota, dall'altro abbiamo notato che nei punti critici (leggasi ad esempio fori per le viti delle paratie) ha la brutta tendenza a staccarsi dalla base su cui è applicata. Nelle zone meno a rischio invece, anche dopo un uso intenso del case, non riportiamo alcuno strano segno d'usura.