Come già notato, il case poggia su quattro piedini rotondi, inquadrati nel dettaglio nella prima delle seguenti foto; le dimensioni pari a 35mm di diametro sono sufficienti per il loro scopo anche se ci sono sembrati leggermenti sottodimensionati rispetto alla mole imponente del case; lo strato di gomma sul fondo permette loro di bloccare il case in posizione e di smorzare al meglio tutte le vibrazioni. Al centro del fondo notiamo poi una mesh con fori a nido d'ape che permette l'ingresso di aria fresca; è possibile installare, a patto di avere un alimentatore sufficientemente corto, una ventola da 120mm o da 140mm.
Ritroviamo quindi verso il retro del case il filtro antipolvere dedicato all'alimentatore, un'ottima feature a salvaguardia della PSU; per rimuoverlo lo si deve sfilare verso il retro, tirandolo con decisione senza aver paura di romperlo; il filtro è si robusto, ma purtroppo il sistema di ritenzione non è perfetto: è leggermente più stretto e sottile rispetto al telaio del filtro stesso e non è quindi facilissimo sfilarlo e soprattutto inserirlo in posizione. Speriamo in una futura revisione del case che riveda questo particolare.
All'interno il Raidmax Vampire può ospitare fino a ben 10 schede PCI, con lunghezza massima pari a 330mm, rendendo questo case adatto anche a configurazioni gaming di ultima generazione; molto curato e spazioso il vano sul fondo per l'alimentatore, dotato di quattro grossi supporti gommati per stabilizzare l'unità ed isolarla dal telaio, lasciando al contempo un pò di spazio sotto per farla respirare al meglio, a tutto vantaggio delle vibrazioni, del rumore e delle temperature. L'alimentatore, di lunghezza massima pari a 265mm (meno se vorrete sfruttare lo spazio per la ventola sul fondo), può essere installato in entrambi i versi, sia con ventola rivolta verso il basso sia verso l'alto.
Sul fronte storage la gabbia degli hard disk offre spazio per sette drive da 3.5" o da 2.5" ed è basata sull'ormai consolidato sistema a slitte; slitte che purtroppo però non offrono un sistema di ritenzione tool-less, ma sono semplicemente predisposte di fori per il fissaggio della periferica.
Il Raidmax Vampire è compatibile con svariati formati di scheda madre; oltre ai più classici Micro-ATX, ATX e MINI ATX è possibile optare anche per formati quali SSICEB, SSIEEB e FLEX ATX, prodotti da pochissime case produttrici di hardware. Sul piatto scheda madre è stato ricavato come di consuetudine una grossa apertura in zona socket di dimensioni pari a 135 x 137mm; a lato, in verticale, trovano spazio tre fori per il passaggio dei cavi, seguiti da uno in orizzontale collocato proprio dove termina l'alimentatore, in posizione perfetta per far passare comodamente tutti i cavi sul retro. Molto utili le guarnizioni in gomma nera che riparano i cavi dalla lamiera, anche se sono un po' troppo "leggere".
A fianco di questi passaggi notiamo infine otto piccoli ganci ricavati direttamente dal pannello, utilissimi per fissare i cavi al telaio con delle fascette mantenendoli perfettamente in ordine.
Le generosi dimensioni in larghezza del Raidmax Vampire sono state intelligentemente sfruttate per dare ampio spazio all'utente sul retro del piatto scheda madre; tra questo e la paratia si hanno a disposizione circa 30mm, più che sufficienti per far passare tutti i cavi e per nascondere quelli non utilizzati. E questo piccolo accorgimento vi darà una grande mano nelle fasi di gestione dei cablaggi permettendovi come vedremo una integrazione molto pulita in poche mosse.
Ed ecco il tetto del case a nudo; la semi-cover posteriore in plastica monta all'interno un filtro antipolvere realizzato in plastica che non è facilmente rimovibile; meglio lasciarlo al suo posto per evitare di strapparlo. Notiamo dalla seguente foto la grossa mesh a nido d'ape sulla quale si possono installare fino a due ventole oppure un radiatore biventola.
L'ultimo dettaglio riguarda il pannello frontale; questo è tenuto in posizione da grossi inserti in plastica, meccanismo che rende difficoltosa la rimozione della cover dalla sua sede; per questo scopo è necessario schiacciare, senza esagerare, e spingere con forza una alla volta queste clip (o meglio, quelle che riuscite!) per poi tirare verso di sè la plastica; avremmo preferito trovare qualcosa di più innovativo, anche considerando che questa è l'unica via di accesso alla ventola frontale. Da notare che questo pannello frontale funge da filtro antipolvere grazie alle due mesh ad esso fissate, con la significativa pecca di non essere rimovibili.