Analizziamo ora il case sotto il profilo tecnico; il raffreddamento attivo in configurazione di deafult è affidato a due ventole Bitfenix Spectre da 120mm siglate BFF-SCF-12025KK-RP (12V DC, 0.10A, 1000RPM, 20dBA, 43.5CFM), non PWM, una frontale in immissione e una posteriore ad estrarre l'aria calda. Anche in questo caso le possibili configurazioni sono molteplici e senza dubbio ne troverete una che riesca a soddisfare a pieno le vostre esigenze.
Sul retro c'è spazio per una ventola da 120 o da 140mm, grazie all'impiego di due serie di fori; è possibile installarvi anche un radiatore monoventola, ma non con i raccordi in alto per mancanza di spazio.
La parte anteriore può ospitare fino a due ventole da 120mm, oppure una da 140mm, da 180mm, da 200mm o da 230mm. Le ventole qui installate si inseriscono alla perfezione tra la lamiera e gli hard disk e riescono così anche a tenere sotto controllo le temperature di tutti i drive installati. L'unica scelta negativa è stata quella di posizionare due dei quattro fori della ventola da 120mm superiore sulla lamiera che chiude il bay da 5.25" (come si nota nella prima delle seguenti foto). Questa loro posizione ha due effetti negativi: in primis, come evidenziato nella foto centrale, in configurazione 2x120mm non potrete installare il drive da 5.25" esterno; in secundis, una volta rimossa la copertura non sarà più possibile fissare la seconda ventola (a meno di usarla con solo due viti).
Per gli amanti del raffreddamento a liquido la parte frontale può ospitare un radiatore biventola, ma solo con raccordi in alto ed escludendo il vano da 5.25", oppure un monoventola, montabile in entrambi i sensi; dato però lo spazio minimo dal fondo, per averlo con i raccordi in basso dovrete sfruttare solo due fori, come emerge dall'ultima delle seguenti foto.
Da notare che con qualsiasi tipologia e spessore di radiatore impiegato si perdono entrambi i cestelli degli hard disk.
Sul tetto lo spazio è abbondante; qui il case è stato predisposto per due ventole da 120mm oppure per un radiatore biventola, anche se in questo ultimo caso perderete lo slot da 5.25" e, di conseguenza, anche la gabbia superiore degli hard disk. In poche parole è si compatibile con un radiatore biventola, ma con un bel sacrificio.
In ultimo, sul fondo, non sono previsti spazi per ventole; è però presente un utile filtro antipolvere in plastica e nylon in corrispondenza dell'alimentatore, totalmente rimovibile con un semplice gesto per una facile pulizia. Comodo certo, ma a nostro avviso realizzato in modo un po' grossolano, senza ad esempio fine corsa o blocchi a tenerlo in posizione.
Passando al fronte elettronica, Il Bitfenix Colossus Mini-ITX mette a disposizione sul lato destro, proprio accanto all'apertura dello sportello anteriore, un pannello di I/O che offre due porte USB 3.0, due jack da 3.5" per cuffie e microfono e i due pulsanti di reset ed accensione del sistema.
Sul lato opposto, poi, è stato collocato il pulsante di controllo della barra a LED "LiteTrak", che permette di accenderla e sceglierne la modalità.
Il pannello di I/O è costituito da un piccolo PCB nero avvitato alla paratia laterale con tre viti; questo è molto semplice ma realizzato da manuale, con le porte USB 3.0 avvitate alla scheda e i due connettori per l'audio e i pulsanti di reset e accensione saldati alla perfezione.
L'altra feature che contraddistingue questo case è la LiteTrak; la luce viene prodotta da due LED installati sulla cover frontale e viene trasportata ai due lati mediante due piccoli tubi in plastica morbida trasparente; questi sono nascosti e fissati in posizione all'interno di un profilo in plastica bianca completamente opaca e la luce viene diffusa completamente verso l'esterno attraverso un inserto plastico trasparente opportunamente lavorata. L'effetto che ne risulta, come potrete vedere con i vostri occhi più avanti, è una luca diffusa molto gradevole, con una intensità tutto sommato uniforme lungo il case.
Ed infine, vediamo nel dettaglio il cuore di questo sistema di illuminazione; la luce è prodotta da due LED RGB, sopra i quali sono direttamente fusi i due tubicini, già visti in precedenza, per la diffusione della luce; i LED sono controllati in digitale tramite un semplice microcontrollore installato su un piccolo PCB rettangolare nascosto nella cover anteriore. Le varie modalità di funzionamento sono selezionabili dall'utente agendo sull'apposito pulsante qui installato.
Interessante notare l'impiego di un connettore SATA per l'alimentazione dei LED, soluzione che a nostro avviso si rivela azzeccata vista la stretta vicinanza con il comparto hard disk.