Vista la stretta vicinanza con un grossa induttanza, purtroppo non siamo riusciti a leggere la sigla del rettificatore; questo è opportunamente fissato ad un piccolo corpo alettato con impiego di pasta termica.
Il circuito di Active Power Factor Correction (APFC) è classico, composto in questa unità da una induttanza, due mosfet (FDP18N50) e un diodo, opportunamente installati su dissipatore con pad e pasta termica.
Segue poi il singolo condensatore primario, un Nippon Chemi-Com da 4290uF e temperatura massima di esercizio pari ad 85°C.
Come switcher primari, posti in configurazione half-bridge per innalzare la frequenza della tensione di alimentazione, sono stati impiegati nuovamente due mosfet FDP18N50, anche questi fissati al dissipatore tramite pad e pasta termica.
Su una piccola daughter board saldata in verticale appena dietro gli switcher (terza foto, in verde), sono state implementate le due schede di controllo PFC e LLC in un singolo IC Infineon ICE1CS02.
Ed ecco quindi i due trasformatori; il più grande abbassa la tensione ai 12V necessari prima di entrare nello stadio secondario.
Per il secondario Antec ha optato per una regolazione di gruppo, evidenziata dalla presenza di due grosse induttanze proprio a fianco del dissipatore, e un design passivo, con l'impiego di diodi SBRs al posto dei mosfet per la generazione e regolazione dei canali +12V (sigla 30A50CT), 5V (sigla 40U45CT) e 3.3V (sigla STPS30L30C); tutti questi componenti sono opportunamente dissipati da un generoso corpo alettato nero, con l'impiego di pad e pasta termica. Facciamo notare come questo sia, in realtà, un design non molto moderno, ma economico, a differenza di quanto possiamo trovare oggigiorno nelle topologie più moderne.
Tutti i condensatori dello stadio secondario sono dei Nippon Chemi-Con, con temperature massime pari a 105°C; ne troviamo sette sulla scheda madre, ed altri sei sul pannello delle connessioni.
Tutte le protezioni implementate a bordo dell'Antec HCG 520M sono realizzate mediante IC PS223 della Silicon Touch Technology, installato su di una piccola scheda verticale (terza foto da sinistra).
Osservando il retro della scheda madre, notiamo una discreta qualità delle saldature; sono certamente tutte molto resistenti e non abbiamo trovato componenti a rischio dissaldatura, ma spesso, a nostro avviso, soprattutto nella zona dello stadio secondario dove i cavi abbondano, è stato impiegato un po' troppo materiale rispetto al dovuto.
Il piccolo integrato al centro della scheda (diodo), siglato SBR10U45 è deputato alla regolazione dei 5VSB.
Ed ecco, infine, il pannello delle connessioni di output; si notato gli ulteriori sei condesantori di filtraggio, uno per socket, ed una ottima qualità costruttiva di questa scheda, con una saldature tonde e lucide e una precisa disposizione dei componenti.
L'Antec High Current Gamer 520M è in vendita, alla data della pubblicazione dell'articolo, ad un prezzo medio molto interessante pari a circa 60€; dalle nostre analisi, sul fronte tecnico è emerso un design certamente completo di tutto il necessario (filtro EMI, APFC, filtri sul secondario, protezioni), ma forse non troppo moderno, frutto dell'impiego della piattaforma del Seasonic S12 II. La componenstica è ben dimensionata considerando la potenza in gioco non eccessiva e di discreto livello. L'efficienza energetica si assesta attorno all'87%, un valore non ai massimi livelli ma che ha consentito a questo alimentatore di ottenere la certificazione 80Plus Bronze.