L'interno dell'Evolv prevede una verniciatura integrale di colorazione nera su cui vengono ricavati gli alloggiamenti per schede madri mATX o mini-ITX assieme ad un foro centrale per permettere la agille installazione del backplate, a ciò si affiancano sei fori per il cable management di cui quattro risultano protetti da guaine in gomma passacavo mentre i due inferiori lasciano la lamiera viva.
A destra del tray della scheda madre viene inserita da Phanteks una barra verticale multifunzione removibile che consentirà di installare pompe, vaschette, SSD e harddrive a seconda delle specifiche esigenze dell'utente; dietro di questa, rimuovendo il cestello per gli hard drive inferiore, si cela un vano per l'installazione di un eventuale radiatore da 240 millimetri o due ventole da 140mm(in sostituzione della 200mm originaria).
A lato della scheda madre trovano collocazione i quattro bay di espansione PCI verniciati di bianco con viti zigrinate tool free e lo slot di alloggiamento ODD per l'installazione del relativo cestello nel caso in cui si voglia montare un unità ottica o periferiche basate su slot da 5,25 pollici.
Di assoluto prestigio risultano le finiture complessive a tal punto che Phanteks ci sorprende con quello che non avevamo mai visto su nessuna altra proposta concorrente, tutta la cornice su cui batte la paratia gode infatti di una striscia di neoprene atta a sigillare l'interno del case con l'esterno(al fine di massimizzare i flussi studiati a tavolino) permettendo inoltre di avere una battuta morbida delle due lamiere, le quali, con questa soluzione non rovinano nemmeno in minima parte la verniciatura superficiale sia della paratia che del telaio interno.
Ovviamente tale soluzione viene ripoposta sia dalla parte "visibile" che dal lato nascosto che risulta una vera e propria autostrada dei cavi, qui troviamo infatti l'adozione dei passacavi in velcro atti ad ordinare al meglio i rail in arrivo dalla PSU e dalla scheda madre, contenendo il più possibile lo spessore all'interno dei ventiquattro millimetri messi a disposizione tra il tray della mainboard e la parte retrostante dell'Evolv; il quale a causa dell'adozione degli sganci rapidi non permetterà nemmeno un millimetro di spessore in più; pena la non chiusura dello sportello che continuerà a riaprirsi a causa della pressione esercita dai cavi del pc, molex 24pin in primis.
All'interno di questa sezione abbiamo quello che è il vero e proprio cuore pulsante dell'Enthoo Evolv, oltre al mero cable management abbiamo infatti la presenza di ciò che l'azienda chiama "Drop-N-Lock", un modulo removibile che attraverso l'utilizzo di perni e fori disaccoppiati ricavati sul retro del tray della scheda madre ci permetterà di installare in agilità uno o più SSD nel caso in cui il cage per i due dischi da 3,5" venga completamente riempito da unità meccaniche.
Quest'ultimo adotta una struttura esterna in acciaio che funge da guida a due slitte in plastica a sgancio rapido estraibili mediante l'uso delle mani grazie a due leve esterne, le quali consentono di far scivolare i perni di ritenzione sopra la lamiera facendo fuoriuscire il tutto. I dischi meccanici, a loro volta, vengono installati sulle stesse tramite l'uso di due fermi laterali che consentono da aperti di inserire l'unità meccanica, ribloccandola in sede una volta richiusi.
Ciò non vale per gli SSD che qualora debbano essere inseriti all'interno delle slitte devono essere direttamente avvitati dal retro delle staffe per poi essere collocati all'interno del cage mediante le opportune staffe in plastica di cui sotto.
Decisamente interessanti risultano le soluzioni tecniche implementate dall'azienda per il controllo delle parti elettroniche, oltre ai classici PCB per il controllore dei pulsanti di power/reset e il relativo panello I/O con le due porte USB e i relativi jack di connessione audio, al centro della paratia avremo un ulteriore scheda su PCB nero.
Essa ha il compito di regolare ed uniformare tutti gli RPM di tutte le ventole, fino ad un massimo di sei, installate all'interno del case.
Questo viene fatto grazie all'utilizzo di un HUB che prende il segnale PWM dalla scheda madre lo decodifica e lo rimodula in tensione a tutte le ventole collegate all'HUB, passando alla scheda madre unicamente il segnale tachimetrico proveniente dalla ventola che decideremo di collegare sul molex tre pin bianco posto in alto a destra; quest'ultimo ha un ruolo fondamentale nella regolazione poichè sarà l'ago della bilancia su cui si baserà la mainboard per la scelta del corretto range di RPM su cui operare.
Trattandosi inoltre di un HUB a sei porte Phanteks ha ben pensato di fornire un alimentazione ausiliaria, evitando di gravare sulla CPU_fan, che viene erogata mediante l'utilizzo di un molex di alimentazione Serial ATA.