Addentriamoci ora verso gli interni del case.
Si parte rimuovendo le due paratie laterali; queste sono installate con un geniale meccanisco ad incastro rapido a quattro pin, senza l'uso di viti. Se notate bene nelle foto precedenti del retro e dei lati potete scorgere l'assenza di viti e quelle due linee verticali sui lati che dividono le paratie dal profilo in alluminio posteriore.
Vogliamo ora soffermarci un momento: il meccanismo funziona davvero molto bene e tiene saldi i due laterali al telaio. E' anche molto veloce ed intuitivo, in pochi secondi si riescono a smontare e rimontare senza difficoltà, diventanto quindi una chicca gradita dai più smanettoni alle prese con il continua smontaggio del proprio sistema. I problemi sorgono però quando ci sono dei cavi di troppo sul retro; purtroppo le clip non sono abbastanza forti e non è possibile quindi, a differenza di quanto si potrebbe fare con un sistema di ritenzione classico dotati di viti, semplicemente "schiaccare" e serrare il tutto. E in un case come il Pandora, dove lo spazio sul retro è praticamente nullo, questa situazione diventa ancora più complicata.
Le fasi successive per mettere a nudo il telaio richiedono la rimozione del filtro superiore e del profilo in alluminio posteriore, fissato da sei piccole viti con testa a croce, per poi passare alle due maschere plastiche, quella superiore e quella anteriore, montate con i classici incastri. Resta a questo punto solo il filtro magnetico anteriore, installato sui due profili per le ventole.
Ed ecco il telaio del Bitfenix Pandora.
Come si poteva già intuire la struttura è quella classica dei case midi-ATX; è realizzato totalmente in acciaio, con le varie sezioni unite medianti rivetti. Le dimensioni cosi come gli spazi interni sono molto contenute, e ne può giovare di conseguenza la semplicità e il peso totale, senza però dover rinunciare alla qualità e alla solidità finale.
L'assemblaggio è certamente di primo livello, non abbiano notato alcuna sbavatura o imperfezione e tutti i rivetti sono installati ad opera d'arte. Il risultato è un ottimo telaio, solido e robusto, senza giochi tra le varie parti che lo compongono. L'unico difetto che abbiamo riscontrato, probabilmente più un caso che un vero problema, è che il telaio del sample sotto studio non è perfettamente in dima ed è come se il case fosse leggermente zoppo. Il difetto è in ogni caso praticamente impercettibile.
Gli spazi interni sono organizzati come in un classico case midi-ATX; la scheda madre è in verticale e il vano per l'alimentatore è posto sul fondo, rivolto verso il retro. Mancano gli slot per le periferiche da 5.25", così da poter contenere al massimo la larghezza totale del case, e al primo colpo d'occhio si nota anche l'assenza delle classiche gabbie per hard disk. Bitfenix ha voluto mettere anche qui il suo zampino e rinnovare la loro disposizione, così da lasciare più spazio per le schede video e per il sistema di raffreddamento.
Una nota positiva anche per il colore, curato e ben steso, un nero molto profondo che riprende il colore delle plastiche esterne.
Seguono le panoramiche del telaio del Bitfenix Pandora.