Recensione Bitfenix Pandora

Il Bitfenix Pandora viene venduto dotato di due ventole, una frontale in immissione e una montata sul tetto in estrazione; le due ventole sono siglate Bitfenix BFF-SCF-12025KK-RP, meglio conosciute come Bitfenix Spectre All Black, senza LED, in grado produrre 43.5CFM ad una velocità pari a 1000RPM, mantenendo il livello di rumorosità inferiore ai 20dBA.

Tutte le ventole sono dotate di filtro antipolvere rimovibile per una perfetta pulizia; in totale sono tre: ricordiamo il grosso filtro anteriore, quello dedicato all'alimentatore sul fondo, e la mesh superiore che funziona anch'essa da filtro grazie alla sottile spugna fissata all'interno. I primi due sono magnetici, ed il meccanismo funziona molto bene grazie ad una corretta scelta delle calamite, ma non possiamo dire che sia altrettanto pratico: si possono rimuovere/fissare con una sola mano ed istantaneamente, ma per raggiungerli si è costretti a ribaltare, o quanto meno sollevare, il case.

Le ultime due foto mostrano nel dettaglio la mesh superiore con il suo meccanismo di push-lock. Non è la prima volta che lo ritroviamo in un case e, come sempre constatato, lo apprezziamo molto per la sua praticità anche se non è sempre infallibile.

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Sul tetto del Bitfenix Pandora c'è posto solo per una ventola da 120mm; dato il particolare sistema di ritenzione degli hard disk, anche se qui lo spazio è abbondandante, non è sfruttabile nè per aggiungere una seconda ventola nè per installare un radiatore biventola.

In ogni caso, nemmeno in altezza i millimetri a disposizione sono sufficienti per sostituire la ventola con un radiatore, anche di tipo slim, perchè andrebbe a scontrarsi con la scheda madre.

Sul frontale le possibilità invece aumentano; il case è predisposto per due ventole da 120mm e grazie ai fori asolati si può impostare a piacemento l'altezza con precisione, anche se l'escursione non è elevatissima. Le ultime quattro foto seguenti evidenziamo questo meccanismo.

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Per gli appassionati del raffreddamento a liquido trova qui spazio un radiatore da 240mm massimo, in verticale; state attenti però alle misure: con la cover dell'alimentatore installata la scelta si riduce ai soli radiatori "slim". Nessun problema di misure invece per i radiatori monoventola se installati in alto.

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Parlando di elettronica, il case è dotato di un pannello di I/O; le due porte USB e le connessioni audio HD sono installate su un piccolo PCB rettangolare fissato alla cornice superiore; osservandolo bene sul retro vediamo come i due connettori audio siano saldati sulla scheda, mentre le USB, pur essendoci la predisposizione per la saldatura, siano solo delle prolunghe.

I due pulsanti di accensione e reset sono invece a parte, alloggiati ai lati del PCB. Sono stati impiegati due classici switch meccanici e sono dotati entrambi di un LED per illuminarli, fissati appena a fianco con un punto di colla a caldo: al pulsante di accensione è collegato il "power LED", a quello di reset il "hdd LED".

Oltre a queste connessioni dovete mettere in conto, per questa specifica versione del Bitfenix Pandora, un ulteriore porta USB, di tipo 2.0, necessaria per alimentare e pilotare il display LCD anteriore.

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pandora IO pcb frontpandora IO pcb backpandora IO cablepandora IO USB cable

 

A tal proposito, la versione dai noi studiata è dotata di un display LCD da 2.4", di tipo TFT con risoluzione pari a 240x320 pixel, installato sulla maschera frontale, al centro. La casa mette a disposizione anche una seconda versione del Pandora senza display, più economica, per chi non "necessitasse" di questa feature extra.

A computer spento il display è totalmente invisibile, ma lo si vede chiaramente rimuovendo ed ispezionando l'interno della cover frontale; questo è nascosto, intelligentemente, dietro ad una cover in plastica che lo prottege da eventuali danni duranti le fasi di smontaggio e assemblaggio del case.

Osservando il PCB emerge una qualità costruttiva di alto livello, alla vista è molto pulito e ordinato, con tutti i componenti su un solo lato della scheda, lasciando sul retro eslusivamente il display. Il cuore di questo dispositivo è l'integrato LPC11U24F, microcontrollore di casa NPX basato su architettura ARM-Cortex A0 a 32bit, con 32kbit di memoria flash e frequenza d'esercizio pari a 50Mhz.

Sulla scheda sono presenti inoltre un connettore a 4 pin USB per l'alimentazione e il bus dati, oltre a due switch, "reset" e "ISP_EN", il primo per "resettare" la scheda, il secondo per abilitare la modalità di programmazione "in system programming".

Tutta la documentazione di questo integrato è disponibile online; le sue capacità vanno oltre il pilotare un semplice display e già ci immaginiamo i modder più incalliti pronti a riprogrammare il tutto.

 

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