Ma ora, dalla teoria ai fatti: montiamo un po' di hardware nel Bitfenix Nova.
La configurazione prevede:
- CPU Intel Core i7 2600K stock;
- Scheda madre Asrock Z68 Extreme 4 Gen 3
- Ram Avexir Core Series 2x4GB @ 2133MHz
- Alimentatore Bitfenix Fury 650G
- Scheda Video Zotac Geforce GTX 275
- SSD Micron C400 128GB SATA 3
- HDD WD Caviar Blue 500GB
- Dissipatore ad aria Zero Infinity Shiva
Il primo passo è l'alloggiamento dell'alimentatore, operazione nel Bitfenix Nova semplice e veloce. Gli spazi attorno sono piuttosto liberi e vi permetteranno molto agio nelle manovre.
Siamo passati successivamente al posizionamento della scheda madre, non prima però di aver aggiunto i tre distanziali non preinstallati (ma forniti in dotazione) e di aver installato la mascherina della scheda madre sul retro. Facciamo notare che per incastrare quest'ultima abbiamo dovuto rimuovere la ventola in quanto ne impedisce il corretto posizionamento.
Anche per la scheda madre il procedimento è semplice e non ci sono particolari impedimenti. Una volta installata abbiamo notato sul retro che il backplate del dissipatore da noi impiegato è leggermente coperto dal metallo; restano comunque bene a vista tutte e quattro le viti, il che non vi impedirà di lavorarci con la scheda madre al suo posto.
E' il momento delle schede di espansione; abbiamo installato una scheda video nel primo slot PCI-E e una più piccola scheda audio PCI in fondo. Nessun problema per quanto riguarda misure ed ingombri, di contro abbiamo litigato un po' con il sistema di ritenzione. Per primo non ci sono in dotazione viti per le schede PCI/PCI-E, l'unica presente è quella del primo bracket; per secondo non ci sono bracket di scorta da posizionare una volta rimossi quelli saldati; per terzo, non abbiamo ancora capito perché Bitfenix abbia aggiunto quella staffa ad L da fissare al retro per fermare le schede. O meglio: le schede vanno bloccate con le classiche viti, ma prima va posizionata bene la staffa, va avvitata al retro del case, e poi si possono inserire le viti di ciascuna scheda. Il tutto sperando di far combaciare bene i vari fori.
Gli hard disk da 3.5" si collocano nell'apposito cestello sul fondo del case, infilandoli e spingendoli verso l'anteriore; fate solo attenzione a non installarli troppo in profondità per non occupare lo spazio dedicato alla ventola, e a non accumulare troppi cavi in zona alimentatore. Come già detto non è stato previsto alcun meccanismo tool-free.
L'accesso ai due slot da 2.5" avviene invece dalla parte opposta del case; si rimuove la paratia laterale destra e si posizionano i due drive, procedendo infine a fissarli con le quattro viti fornite in dotazione. Una soluzione semplice che però ha reso l'installazione dei due SSD davvero pratica.
Per la periferica ottica da 5.25" non è necessario alcun attrezzo grazie all'adozione di un meccanismo ad incastro tool-free; una volta infilato il drive, controllando di aver allineato i suoi quattro fori con i corrispondenti sul telaio del case, si posiziona il blocco meccanico e si gira la sua manopolina per fermare il tutto a dovere.
L'ultimo passo è il cablaggio di tutti i componenti. I tre fori a disposizione sono risultati, per il nostro hardware, in posizione ideale e il passaggio dei cavi da e verso il retro della scheda madre è molto pratico; anche la loro dimensione è sufficiente per far passare senza problemi molex e connettori vari, anche con qualche cavo già in posizione. Ne mancherebbe giusto uno poco sopra lo scasso per il backplate, dedicato al cavo EPS che solitamente si collega in quella zona della motherboard.
Nel retro del case, nella parte meno profonda, abbiamo avuto modo di posizionare giusto quei quattro/cinque cavi provenienti dal pannello frontale di I/O e diretti verso la scheda madre, ma nulla di più. Tutti gli altri avanzati dell'alimentatore, e le parti in eccesso, sono state raggruppate in un unico mazzo, stretti con una fascetta e nascosti nello spazio a fianco degli hard drive. L'unica cura da avere è nel disporre con precisione i cavi passanti dai fori per non creare troppo spessore, pena l'impossibilità di chiudere la paratia laterale.
Il risultato è a nostro avviso agli occhi ben riuscito ed appagante; senza troppe difficoltà e in tempi tutto sommato contenuti abbiamo fatto ordine e pulizia all'interno del case, nascondendo e raggruppando le matasse in eccesso dietro alla zona degli hard disk, che risulta abbastanza occultata. Di certo l'alimentatore da noi impiegato, modulare e con cavi sleevati alla perfezione, ha aiutato non poco nelle operazioni e nel look finale, ma bisogna dare il giusto merito al case stesso e alla sua dotazione tecnica. Se ci fossero stati giusto pochi millimetri in più dietro la scheda madre non ci saremmo potuti lamentare di niente. La grossa finestra laterale, seppur molto semplice, mette in mostra la zona della CPU, le schede e quasi tutto l'alimentare, esaltando al meglio tutta la fatica che avrete fatto in fase di cable management.
Ed ecco a voi il risultato finale.