E' giunto il momento della prima delle due prove sul campo, l'integrazione di un sistema completo in questo Bitfenix Shogun; per il test ci siamo avvalsi della seguente configurazione:
- Scheda madre AsRock Z68 Extreme4 Gen3;
- Processore Intel Core i7 2600K;
- Dissipatore ad aria Raijintek Themis EVO;
- Scheda video Zotac GeForce GTX275 AMP Ed.
- Ram Avexir Core 2x4GB;
- Hard disk SSD da 120GB 2.5";
- Hard disk meccanico da 500GB 2.5";
- Alimentatore Bitfenix Fury Gold 650W;
Partiamo come sempre, in ordine, dalla scheda madre, dalla PSU e dalla VGA; nonostante tutti gli accessori installati, lo spazio di manovra è ampio a sufficienza per svolgere questo lavoro nella totale comodità. Si parte ovviamente dalla rimozione del supporto per i due drive SSD Chroma, che impedisce l'accesso all'interno del case; si fissa poi la scheda madre nella sua posizione e si continua con l'alimentatore, lasciando per ora tutti i cavi ben raccolti nella zona tra esso stesso ed il cestello. Per concludere si installa la scheda video, alla quale, anche se non strettamente necessario in questo caso, abbiamo associato uno dei tre supporti, giusto per mettere alla prova anche loro. Come volevasi dimostrare, già anche con la nostra VGA, che non è poi cosi corta, il supporto offerto è proprio il mimino necessario.
Ecco giunto il momento dei dischi; vista la necessità di soli due slot, abbiamo rimosso i due cestelli superiori, mantenendo solo l'ultimo in basso. Ma prima abbiamo voluto provare i vari possibili alloggiamenti cosi da mostrarveli all'atto pratico.
Il sistema di gabbie e slitte è totalmente tool-free per i drive da 3.5", grazie ai quattro piccoli perni laterali sulla slitta stessa che si incastrano nei rispettivi fori filettati del disco; discorso diverso per gli SSD, che (purtroppo) necessitano ancora di viti e cacciavite. Similmente, anche per quanto riguarda gli alloggiamenti fuori dai cestelli, si procede per prima cosa con l'installazione del disco sul supporto in acciaio, sempre con le classiche quattro viti, e lo si può successivamente posizionare nello slot scelto, questa volta senza l'ausilio di alcun attrezzo. Il vantaggio dell'uso di questi supporti è la possibilità di cambiare rapidamente la loro posizione qualora ne avessimo la necessità.
L'accesso ai due vani SSD Chroma, sebbene sia definito Quick, in realtà è un poco più complesso del previsto; il disco si infila prima nel suo alloggiamento, ma va poi fissato dal retro con le solite viti; va da sé quindi che sarà necessario, ogni volta, smontare tutto il supporto, scollegare i vari fili, montare il disco, e poi procedere al contrario per riposizionare il tutto nel case. Forse qui Bitfenix avrebbe potuto pensare ad un sistema davvero "Quick".
A questo punto non resta che, a proposito di SSD Chroma, reinstallare il telaietto nel case con le tre viti a pomello, e procedere quindi con il cablaggio del sistema. Tra l'uso di un alimentatore modulare, e gli enormi spazi a disposizione sul retro del case e anche sul fondo dello stesso, il lavoro non è mai stato cosi semplice. I cavi in giro non sono proprio pochi, ma in breve tempo, e senza doversi ingegnare più di tanto, si riesce ad ottenere una disposizione di tutte le connessioni molto buona, creando dal lato hardware un risultato molto pulito e sgombro, e dall'altro lato, dietro la scheda madre, un perfetto ordine, con tutti i cavi raccolti a dovere e fissati in posizione con le fascette in velcro in dotazione. Lo spazio in profondità non manca di certo, e non si avranno quindi problemi di sorta a riposizionare ed avvitare la paratia in vetro.
Per completare a dovere la build, e accentuare il discorso illuminazione interna, abbiamo aggiunto una striscia a LED Bitfenix Alchemy 2.0, collegata in serie all'SSD Chroma; inoltre abbiamo sostituito le tre ventole in dotazione con altrettante Bitfenix Spectre Extreme LED, posizionandone una all'anteriore in immissione, una al posteriore in estrazione ed una sul tetto del case, sempre in estrazione, cosi da creare una configurazione in pressione negativa.
L'illuminazione delle ventole, delle due strisce a LED e dell'SSD Chroma fa risaltare tutto l'hardware e la pulizia finale del lavoro di integrazione nel case; la finestra laterale fumé, essendo piuttosto scura, da un lato smorza un la luminosità delle varie fonti, ma dall'altro diffonde la luce verso l'esterno e aiuta a creare una illuminazione più morbida ed omogenea.
Vi lasciamo, come di consuetudine, ad una serie di foto del risultato finale; non ci sbilanciamo sul giudizio finale estetico, ma siamo certi che la penserete proprio come noi.