Recensione Tecnofront Raven

Effettuati i test prestazionali ad aria ho voluto provare ad integrare un impianto a liquido nel Raven. Per prima cosa ho rimosso il dissipatore ad aria ed installato il waterblock Phobya per CPU: per effettuare questa operazione, nonostante il ritaglio del piano motherboard in zona socket, è stato necessario spostare i supporti per l'HDD e per i bay da 5,25" (alimentatore e bay da 5,25" in caso di installazione normale della base del banchetto).

montaggio_waterblock_tecnofront_raven

Installato il waterblock ho provveduto all'inserimento del radiatore, un Phobya G-Changer 360 Rev. 1.2, nel suo supporto dedicato. Per l'installazione non è stato necessario utilizzare 12 viti M3, per un ancoraggio più che robusto bastano le 4 viti ai vertici e 2 viti più centrali posizionate a croce.

montaggio_radiatore_tecnofront_raven

radiatore_montato_tecnofront_raven

Bisogna fare un po' di considerazioni. Per prima cosa bisogna dire che l'installazione del radiatore sul supporto è esterna, non abbiamo quindi la possibilità di montare un radiatore "dentro" il Raven, anche nel case di un radiatore slim da 3 cm con le sole ventole da 25mm di spessore; o meglio, se questo fosse anche possibile in termini di spazio effettivo, la risultante gesione della cavetteria diventerebbe assai complessa. Inoltre, nel caso di un radiatore triventola, il radiatore Phobya qui installato supera dal lato dei raccordi il laterale destro del Raven: l'installazione interna risulterebbe impossibile anche per questo motivo. In teoria ci sarebbero anche le due predisposizioni per le ventole da 120mm su cui poter montare un radiatore, ma anche qui ci sono un po' di problemi da considerare. In primis, sopra alla predisposizione abbiamo il banchetto, quindi nel caso di un radiatore superiore al monoventola avremmo un'occlusione della superficie dissipante in corrispondenza della seconda ventola; non solo, ma gli inserti sono per viti M4, mentre i radiatori in commercio utilizzano della viteria M3. In conclusione, l'installazione di un radiatore, nel Tecnofront Raven, è possibile solo utilizzando il suo supporto dedicato, esternamente al banchetto stesso. A questo punto mi sono trovato davanti ad un altro problema: inizialmente avevo pensato al posizionamento della pompa sopra la base principale, in corrispondenza dei fori dedicati. Tuttavia, disponendo di una Laing DDC con un top che mi fa da vaschetta, sarebbe risultato abbastanza complesso eseguire il riempimento.

pompa_con_vaschetta_tecnofront_raven

L'unico posto dove ho potuto posizionare la pompa è stato sopra il radiatore dopo averlo posizionato dietro al banchetto. Fatto questo ho collegato tutti i tubi dell'impianto.

primo_risultato_a_liquido_tecnofront_raven

Anche qui sono molto le considerazioni da fare. L'estensione laterale dei tubi si sarebbe potuta ridurre utilizzando le altre due connessioni del radiatore (inizialmente volevo tenere la pompa sotto, e quindi le connessioni utilizzate in foto mi avrebbero fatto più comodo). Il cable management della cavetteria di alimentazione delle ventole sarebbe stata sicuramente più agevole sfruttando i passacavi sopra il radiatore, e non facendo passare i cavi lateralmente. Già modificando queste due cose il lavoro risultante sarebbe stato sicuramente più pulito. Chi dispone di una pompa con reservoir incorporato si deve un po' ingegnare sul come e dove disporre la propria pompa: magari si può pensare ad un fillport. Sicuramente meglio se abbiamo una vaschetta dedicata, per bay da 5,25" ad esempio, ma anche di qualsiasi tipo da montare sul supporto fornito in bundle. Ho quindi smontato tutto e rieseguito le dovute prove e/o correzioni. Ho girato le ventole del radiatore facendo passare i cavi sopra di esso attraverso le forature del supporto, sostituito la pompa con reservoir della XSPC con una pompa con top della Phobya e inserendo nei bay da 5,25" una Tecnofront Challenge X2.

pompa_in_basso_tecnofront_raven

Nonstante il poco spazio sono riuscito comunque ad effettuare i collegamenti dei tubi grazie alla facile rimozione dei supporti per bay da 5,25" a sgancio, cosa che tra l'altro mi ha permesso di effettuare il riempimento senza particolari problemi. Infine, a radiatore montato sul Raven, ho collegato il tubo dall'uscita della pompa all'ingresso basso del radiatore (cosa possibile grazie alle predisposizioni laterali delle ventole da 120mm non utilizzate) e quello dall'uscita del radiatore all'ingresso del waterblock (preventivamente avevo già collegato il tubo che va dall'uscita del waterblock all'ingresso della vaschetta). Il risultato finale è sicuramente molto più pulito.

impianto_2_completo_retro_tecnofront_raven

impianto_2_completo_tecnofront_raven

Lo spazio a disposizione per un'integrazione a liquido è inferiore rispetto al precedente HWD: bisogna ragionare bene la scelta della pompa e della vaschetta per ottenere un lavoro pulito e compatto. Il Raven è sicuramente molto più compatto in altezza, ma non in profondità a causa del radiatore collocato sul retro: questo è ancora più accentutato se si utilizzano radiatori molto spessi, e/o ventole da 38mm o superiore e/o convogliatori. Se avete intenzione di integrare un raffreddamento a liquido nel Raven dovete avere una chiara e precisa idea fin dall'inizio del cosa utilizzare e del come disporlo. Una volta installati i bay da 5,25", gli HDD e l'alimentatore lo spazio di manovra è molto ridotto, e le operazioni per l'integrazione a volte possono risultare un po' difficoltose. Se è possibile, conviene utilizzare dei tubi che arrivano al radiatore leggermenti più lunghi per poter estrarre il supporto e quindi per poter lavorare comodamente dal retro.


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