Lo Xigmatek Dark Knight Night Hawk è un dissipatore che trova nell'aggettivo nero la sua descrizione migliore; impressionante risulta infatti la colorazione che l'azienda è riuscita ad imprimere a questo prodotto, facendo sembrare le versioni in nichel nero distanti anni luce in fatto di tonalità e profondità del colore.
Da un punto di vista tecnico esso si presenta come un prodotto utilizzante un pacco alettato formato da cinquantadue alette in alluminio, alimentate da tre heatpipes U design(un punto di evaporazione e due di rugiata) da 8mm di diametro disposte in superficie dissipante in maniera simmetrica grazie all'utilizzo di due colonne poste ai margini del corpo lamellare che vede come soluzione per la diminuzione dell'attrito aerodinamico centrale due incavi che vanno a diminuire la superficie dissipante, agevolando il passaggio dei flussi anche con ventole a bassa pressione statica.
Interessante notare dalle foto di cui sopra di come buona parte del laterale venga chiusa in fase produttiva cercando di far scaricare i flussi il più possibile in maniera parallela rispetto alla ventola responsabile della loro immissione; tale azione su carta permette una migliore gestione fluidodinamica evitando che il comunque elevato attrito aerodinamico, parliamo di 52 alette in circa dieci centimetri di spazio, non consenta all'aria di attraversare in toto il pacco alettato portando di conseguenza a delle perdite prestazionali.
Per quanto riguarda la testa del dissipatore la casa non opta per particolari accortezze tecniche o estetiche, il tutto viene eseguito in maniera piuttosto regolare e semplice, dedicando unicamente una zona alla presenza del logo Xigmatek posto in rilievo sull'ultima aletta a vista.
Discorso similare è possibile fare anche per la base dove tuttavia il forte contrasto tra il trattamento ceramico adottato ed il rame a vista dell'HDT offre uno spettacolo più unico che raro.
Da notare in questo caso risulta la pulizia utilizzata per l'adozione dell'HDT che se pur risulti essere unicamente di seconda generazione, vanta una precisione certosina ed un planarità su tutte le diagonali perfetta segno che la casa sa bene come effettuare questo genere lavorazione senza ormai particolari problemi.
Spostandoci leggermente più in alto è possibile andare ad analizzare quella che è la gestione dei flussi termici in questo prodotto e le accortezze usate su di esso.
Se infatti l'adozione di un sistema di ritenzione a ponte a sei punti di ancoraggio similare a quello di casa Prolimatech porta benefici ingenti da un punto di vista della praticità, dall'altro pone dei problemi nella gestione dei carichi termici di idle load o comunque inferiori ai 40W; per ovviare a tale problema spesso e volentieri si tende ad inserire un dissipatore di buffer sulla parte superiore del blocco della base che va a fungere da supporto alle heatpipes aspettando che queste entrino in regime con un punto di rugiada in superficie dissipante; in questo caso tuttavia tale soluzione non è possibile per problematiche meccaniche e quindi semplicemente l'azienda si è limitata a passarci sopra presentando un base liscia, facendo totale affidamento unicamente sulle tre heatpipes da 8mm di diametro che si trovano sprovviste anche delle saldature in lega capaci di migliorare lo scambio termico tra il tubo di calore stesso e le alette in alluminio.