Fuori dalla scatola i dissipatori si presentano come due prodotti dal basso profilo dissipante lasciando intravedere unicamente i lati che vengono sormontati frontalmente e posteriormente da due placche estetiche in alluminio, su di esse viene posto in rilievo il logo del costruttore mentre negli altri due lati viene lasciato spazio al pacco alettato vero e proprio per la gestione dei flussi laterali.
Rimosse le due ventole tramite le relative quattro viti di ritenzione, direttamente avvitate sul pacco alettato mediante due staffe in acciao che lo solcano lateralemnte, possiamo analizzare il dissipatore vero e proprio.
Entrambe le soluzioni dissipanti risultano molto simili tra di loro, riportando la medesima altezza, la stessa matrice di heatpipes utilizzante due tubi di calore L design da 6mm di diametro a capillarizzazione sinterizzata con rivestimento al nichel e lo stesso gruppo di interfaccia termica tra ihs e dissipatore; l'unica differenza tra i due dissipatori risiede nella lunghezza della superficie dissipante che, grazie ad una maggiore zona di lavoro lasciata da AMD ai costruttori di dissipatori, risulta di 19mm più lunga nell'NH-L9a rispetto alla controparte Intel NH-L9i.
Interessante risulta notare dalle foto di cui sopra la conformazione del pacco alettato, qui Noctua opta per una matrice in grado di agevolare i flussi più esterni della ventola cercando di abbassare il coefficiente di resistenza aerodinamica delle alette, per far ciò disegna sulla superficie di attacco all'aria tre linee parallele nei punti nevralgici nei pressi dell'heatpipes che necessitano di una corretta dissipazione per poter mantenere ad una temperatura prestabilita la base del dissipatore e di conseguenza il processore, una soluzione sicuramente funzionale se pur tutto dipenda sempre da che tipo di ventola si scelga di montare, sicuramente meglio di niente.
Rimosse le placche estetiche frontali e posteriori possiamo addentrarci maggiormente nel cuore di questi nuovi NH-L9, esse coprono infatti il monoblocco di buffer della base che definire non convenzionale risulta il minimo.
Si tratta infatti di un monoblocco in rame rivestito in nichel a forma di prisma triangolare dove sulla base viene ricavata la superficie di contatto rettificata per l'IHS mentre sui cateti vengono incassate le due heatpipe a singolo punto di rugiada che successivamente vengono ruotate di 180° su se stese per andare ad alimentare la superficie dissipante, come se ciò non bastasse i tubi di calore vengono anche angolati rispetto il suolo di circa 30° al fine di posizionarli leggermente sopra la metà del pacco alettato, avvicinandoli alla ventola al fine di sfruttare ogni singolo CFM generato dalla ventilazione forzata.
Immancabili sono anche in questo caso le saldature in lega apportate su tutta la lunghezza dei tubi di calore e la presenza di una base che se pur non venga lucidata a specchio presenta una rifrazione della luce sommaria a causa della rettifica a macchina che se da una parte porta ad un minore impatto estetico, dall'altro aumenta la superficie di contatto con il processore aumentando, su carta, le prestazioni complessive del dissipatore in oggetto.