Recensione Noctua NH-U12S e NH-U14S

Rimossi tutti gli imballaggi protettivi ed estratto il dissipatore dalle relative sedi otteniamo tutto il corpo dissipante con già premontata di fabbrica la ventola alla corretta altezza, tutto quello che dovremmo fare sarà semplicemente montare il SecuFirm sul relativo socket ed avvitare le due viti con molle di compressione alle clip di ritenzione in acciaio.

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Tolta anche la ventola mediante le due clip di ritenzione che la vincolano al pacco alettato, ottieniamo il dissipatore nella sua configurazione base; esso si rivela come un monotorre formato da una superficie dissipante in alluminio alimentata da una matrice di cinque heatpipes da sei millimetri di diametro a capillarizzazione sinterizzata ed utilizzanti un design ad U che gli conferisce due punti di condensazione ed uno di evaporazione sulla base. Base che risulta come da tradizione un monoblocco in rame nichelato e fresato lasciando la superficie di contatto irregolare al fine di fornire una maggiore superficie di contatto tra dissipatore e IHS rispetto alle superfici lucidate a specchio.

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Degna di rilievo risulta la distribuzione del calore sul pacco alettato, qui noctua utilizza un sistema decisamente complesso che prevede una struttura perfiferica della gestione dei carichi termici, posizionando le heatpipes solo sui lati esterni del dissipatore maggiormente soggetti ai flussi della ventola e distribuendo le hp in maniera asimmetrica per ogni lato.
Partendo dall'alto della base abbiamo la collocazione della prima e della quarta heatpipes in posizione più esterna, la  seconda e la quinta in posizione interna sulla medesima colonna e la terza, soggetta al maggior carico, in posizione solitaria tra le altre due colonne di heatpipes.
A ciò si aggiungono immancabili le saldature in lega, aletetta per aletta, che permettono il massimo scambio termico tra corpo alettato e tubi di calore.

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Brillante risulta anche la gestione dei bassi carichi termici a causa dell'assenza del dissipatore di buffer, qui Noctua opta per la neutralizzazione di due heatpipes per le prime sette alette che lasciano un foro tra loro e il pacco alettato permettendo di ottenere ai bassi carichi un maggiore incremento delle temperature sulla base, queste permetteranno di ottenere un punto di rugiada utile solo su tre delle cinque hp che di conseguenza gestiscono i pochi W erogati senza infierire in maniera significativa sulla prestazioni generali.

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Piccolo aggiornamento lo abbiamo anche sulla base che oltre a prevedere un ponte di ritenzione in acciaio direttamente avvitato sul monoblocco di buffer, offre delle nuove molle di ritenzione placcate di nero sostanzialmente per motivi estetici.


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