Recensione Cooler Master Hyper 103

Rimossa ventola e relative staffe, l'Hyper 103 si presenta come un dissipatore monotorre dalle dimensioni di 96 x 61 x 138.5 millimetri sulle quali viene collocato un peso di poco superiorie ai 500 grammi, all'interno degli stessi si sviluppa una matrice di distribuzione termica formata alla base da un monoblocco in alluminio dal quale si diramano tre heatpipes, da sei milimetri di diametro U design, utilizzanti l'HDT(heatpipes direct touch o DCH "direct contact heatpipes" se vogliamo chiamarlo col termine coniato da CM) al fine di eliminare ogni interfaccia termica tra tubi di calore e IHS del processore ottimizzando scambio termico e di conseguenza le prestazioni complessive.

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Molto interessante risulta l'analisi di distribuzione termica e del pacco alettato, quest'ultimo prevede la presenza di 41 alette in alluminio che vengono attraversate interamente dalle tre heatpipes che si collocano simmetricamente su due colonne per parte all'interno della superficie dissipante, vantando intorno al loro profilo la presenza di quattro appendici aerodinamiche poste a 45° una dall'altra. Questo su carta dovrebbe permettere all'aria spinta dalla ventola di incontrare meno resistenza da parte dell'heatpipes ottenendo a pari CFM un maggiro flusso di aria che attraversa da parte a parte il dissipatore che di conseguenza ne trae giovamento in termini di temperature grazie alla maggior quantità di flusso sfruttato.

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Oltre a ciò, sempre sulle alette, Cooler Master implementa quella che definisce con il termine di "X-Vent technology"; si tratta, analogamente con quanto appena visto per le heatpipes, di un ulteriore ottimizzazione dei flussi all'interno della superficie dissipante. Utilizzano infatti una serie di fori disposti a forma di V al centro della aletta si permette all'aria di suddividersi in due spezzoni, diminuendo drasticamente il coefficiente di attrito aerodinamico offerto dal dissipatore all'aria; anche in questo caso il risultato ne è una migliore gestione dei flussi in arrivo dalla ventola che  al posto di essere scaricati lateralmente vengono sfruttati per intero venendo rislasciati in maggiore quantità nella parte retrostante dell'Hyper 103.

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Spostandoci verso il basso, l'analisi della base mette in risalto la presenza di un monoblocco in alluminio che ha la triplice funzione di ritenzione per le staffe e per le tre heatpipes, offrendo al contempo un piccolo dissipatore di buffer per la gestione dei bassi carichi termici in attesa del raggiungimento del punto di rugiada da parte delle hp, si noti a tal proposito come in questo caso CoolerMaster opti per un HDT di seconda generazione lasciando ampi corridori di alluminio a diretto contatto con l'IHS al fine di fornire il corretto supporto termico li dove gli apporti calorici siano fin troppo bassi anche per un monotorre dagli ingombri contenuti.


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Finezza tecnica non direttamente sponsorizzata da parte della azienda risulta anche la netta asimettria della base rispetto al corpo dissipante che viene spostato verso il retro al fine di permettere un'ampia compatibilità con  tutti i moduli di mermoria RAM attualmente sul mercato, siano essi ad alto o basso profilo, raffreddati ad aria o a liquido.

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Nota a margine risulta infine la segnalazione della prevedibile assenza delle saldature in lega sia sulla base che sul pacco aletatto,l'intero prodotto viene infatti tenuto assieme unicamente dagli attriti meccanici che offrono tuttavia una solida rigidità strutturale, segno che le varie coppie di assemblaggio sono state decisamente ben studiate; i dissipatori che si smontavano tirando leggermente le alette sembrano soltano un lontano ricordo.


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