Il Cryorig R1 Universal estratto dalla confezione, gode di un ulteriore imballaggio protettivo; cosi come per gli accessori abbiamo infatti un astuccio in cartone che riveste il dissipatore e riporta sulla parte esterna un disegno stilizzato dello stesso; l'unico elemento che si affaccia all'esterno risulta essere l'adesivo della ventola premontata di serie che lascia ammirare il logo dell'azienda.
Rimossa anche quest'ultima barriera il dissipatore si presenta come un bitorre con premontate le due ventole viste nelle pagine precedenti, XT140 frontale e XF140 centrale, utilizzante una superficie dissipante in alluminio che viene alimentata da una matrice di sette heatpipes da sei millimetri di diametro U design con capillarizzazione sinterizzata e nichelatura integrale al fine di preservare la naturale ossidazione del rame.
Premontati di serie abbiamo inoltre due cornici in plastica bianca che mascherano la sezione di sinistra delle due torri lasciando vedere unicamente le alette anodizzate in colorazione nera.
Le cover in plastica bianca oltre ad offrire una funzione prettamente estetica svolgono anche un lavoro di tipo meccanico permettendo alle clip in acciaio delle ventole di fare presa sulle stesse consentendo la ritenzione delle due soluzioni ventilanti. Tali cornici sono comunque facilmente rimovibili dal dissipatore sganciando, per ciascuna di esse, quattro clip in plastica rigida che fanno presa direttamente sulla superficie dissipante del dissipatore.
Una volta rimosse, davanti a noi avremo il dissipatore nudo e crudo con il forte contrasto dei pacchi alettati ibridi che compongono le due torri dissipanti, oltre alla colorazione differente Cryorig utilizza infatti una innovativa scelta nell'assemblaggio delle due superfici dissipanti differenziando sia il numero di alette che la distanza tra queste ultime, ciò si traduce in 42 alette con 2,4mm di spazio tra ogni elemento per le alette fontali(le prime ad arrivare a contatto con i flussi delle ventola, mentre le seconde risultano 53 con un gap complessivo tra un elemento e l'altro di1,8mm. Questo, su carta, permette di diminuire in maniera considerevole l'attrito aerodinamico delle torri consentendo di sfruttare anche a bassi rpm almeno il 50% della superficie dissipante e evitando che il coefficiente di attrito aerodinamico troppo elevato faccia scaricare lateralmente tutti i flussi a bassa pressione statica.
Si tratta sicuramente di una soluzione molto interessante che prende due piccioni con un fava e permette di utilizzare bitorre, prodotti notorialmente rivolti agli alti carichi amanti delle elevate portate, anche in ambito daily use con flussi ed emissioni acustiche contenute.
Per ciò che concerne la base abbiamo un monoblocco formato da rame elettrolitico nichelato sulla cui sommità viene direttamente saldato un sistema di ritenzione a ponte con viti e molle di carico, integrate nello stesso, di colorazione nera; sotto di esso la superficie di contatto con l'IHS vanta una rettifica superficiale priva di lucidatura a specchio che lascia spazio ad una lavorazione zigrinata che consente di massimizzare la superficie di contatto tra il dissipatore e la pasta termoconduttiva.
Sul piano tenico l'azienda inserisce, oltre alle superfici dissipanti ibride con alettatura differenziata, tutta una serie di accorgimenti che permettono di installare ed utilizzare il dissipatore in completa comodità.
Esemplare a tal proposito risulta la curvatura data alle heatpipes che permette di decentralizzare la torre frontale spostandola verso il retro della scheda madre al fine di liberare spazio per i moduli RAM che possono essere installati a prescindere dal fatto che utilizzino dissipatori ad alto o a basso profilo. A cio si affiancano delle lavorazioni dei pacchi alettati che vantano delle sagomature che permettono sia di ridurre la resistenza aerodinamica che di far passare attraverso i profili, il cacciavite con punta a stella fornito da Cryorig. Tale soluzione viene resa necessaria poichè lo spostamento della torre verso il centro ostruisce le viti di ritenzione integrate nel ponte che essendo sprovviste di una opportuna sagomatura per chiavi inglesi verrebbero perse se non si utilizzasse questo genere di soluzione che prevee l'utilizzo di specifici intagli all'interno delle alettature dell'R1 Universal.
Grandi assenti con l'R1 Universal risultano unicamente le saldature in lega all'interno dei pacchi alettati, qui il costruttore opta per le classiche punzonature che risultano quasi obbligate a causa della configurazione asimmetrica delle alette che richiederebbe costi nettamente più elevati se si optasse per le saldature, mentre risulta decisamente gradita la presenza di un aletta estetica nera che copre le estremità delle heatpipes in cima all'R1 nascondendo il tutto.