Il nuovo PH-TC14S risulta diametralmente opposto al fratello minore a flussi perpendicolari, esso sfrutta infatti una struttura a doppia torre parallela semi indipendente riscaldata da un array composto da sei heatpipes da sei millimetri di diametro nichelate superficialmente e utilizzanti un singolo punto di evaporazione e due di rugiada all'interno delle rispettive torri alettate; piuttosto standard risulta la disposizione di quest'ultime che prevede unicamente una collocazione lineare su due colonne simmetrice poste centralmente sui pacchi alettati.
Anche in questo caso abbiamo la riproposizione del rivestimento ceramico P.A.T.S. di colorazione nera posto in forte contrasto con il nichel argentato delle hp che terminano sul monoblocco della base nuovamente nichelato per prevenirne l'ossidazione dagli agenti atmosferici.
La ventola viene fornita premontata sul dissipatore utilizzando un sistema di ritenzione che sfrutta quattro perni di ancoraggio in plastica inseriti all'interno dei relativi fori della ventola e nelle apposite sedi ricavate sui laterali delle torri; un sistema che se da un lato permette di trattenere saldamente in sede la soluzione ventilante dall'altro lato risulta poco funzionale e scomodo, la rimozione delle clip dalla ventola vi farà infatti passare un brutto quarto d'ora nel momento in cui cercerete di rimontare le clip o peggio se vorrete montare la seconda ventola prevista essendol libretto di istruzioni privo di qualsiasi informazione utile per il corretto inserimento delle stesse.
A sua discolpa l'azienda fornisce il telaio della ventola, ibrida vedesi pagine precedenti, con antivibrazionali sui fori a contatto con le alette a cui si affiancano ulteriori due strisce bianche in elastomero poste per tutta la lunghezza della superficie dissipante al fine di disaccoppiare la stessa dalle vibrazioni della ventola.
Piccola nota stonata risulta unicamente la lunghezza delle strisce che si dimostrano essere più lunghe del pacco alettato e rimangono a penzoloni per cinque millimetri al di sotto della torre, difetto ovviamente puramente estetico, che può essere anche facilmente risolto con un semplice paio di forbici, ma che riteniamo doveroso segnalare.
Per ciò che riguarda la parte inferiore abbiamo la base costituita da un monoblocco in alluminio sormontato dal ponte di ritenzione munito di viti e molle di carico trattenute nella parte sottostante da un anello seeger, assente ne è quindi il dissipatore di buffer che viene sacrificato in luogo della comodità data da un sistema di ritenzione a sei punti di ancoraggio.
Sotto di questo trovano quindi collocazione le sei heatpipes e il relativo coldplate in rame elettrolitico nichelato e successivamente rettificato lasciando la superficie di contatto opacizzata al fine di incrementare lo scambio termico con l'IHS del processore.
Ben nascoste anche per il TC14S risultano le saldature in lega appena visibili sulle sei HP a tutto guadagno dell'estetica complessiva che ripropone nuovamente i cappucci sulle asole finali dei tubi di calore in cima al dissipatore.