Recensione Scythe Ninja 3

Giungiamo al cuore di questo articolo, il dissipatore che stiamo per andare ad analizzare è un dissipatore che si è fatto conoscere tra le file dagli appassionati grazie alle sue capacità dissipative ed alla sua capacità di potersi districare in praticamente tutte le situazioni, sia che si parli di bassi,medi o alti carichi sia che si parli di dissipazione passiva o attiva che può essere creata con l'applicazione di un massimo di quattro ventole a flussi incrociati.

La terza versione del dissipatore "Ninja" di casa Scythe si presenta con diverse innovazioni sotto un punto di vista tecnico e strutturale che vanno a modificare l'intera struttura dissipante del prodotto nella sua integrità; base e testa del prodotto inclusi.

La novità più grande la ritroviamo nella superficie dissipante del ninja che vede l'introduzione della tecnologia proprietaria M.A.P.S., la quale permette al dissipatore di ottenere un coefficiente di attrito aerodinamico decisamente basso pur mantenendo le lamelle ad una distanza relativamente vicina, 2.5 millimetri, che gli consente a sua volta di avere a propria disposizione una maggiore superficie di scambio termico con l'ambiente circostante per la dispersione del calore fornitogli.

ninja3-distanza-lamelle

L'abbattimento della resistenza all'aria viene ottenuto,come per i dissipatori precedenti di Scythe, suddividendo la superficie dissipante in più torri semi-indipendenti che nel caso del ninja vedono il formarsi di quattro superfici di scambio termico.
Tale soluzione permette all'utente di utilizzare il dissipatore con il 90% del parco ventole attualmente presente sul mercato, facendo lavorare anche le ventole dalla bassa o bassissima pressione statica(aria spinta all'interno del dissipatore) con almeno una o due superfici dissipanti prima che, quest'ultima, venga scaricata lateralmente o centralmente nei canali interni, dai quali verrà riutilizzata, per convenzione, dalle altre strutture dissipanti che a questo punto lavoreranno in passivo.
Un'ottimo sistema per non sprecare nemmeno un cfm di aria che solitamente viene in parte scaricata lateralmente senza nemmeno interessare la superficie di scambio termico.

ninja-3-maps

Altra implementazione degna di nota che la casa utilizza in "sordina" senza riportarla in confezione è la  stratificazione delle heatpipes.
Essa è una soluzione tecnica portata sul mercato dalla Xigmatek con il Thor's Hammer e che sta prendendo sempre più piede nel mercato dell'air cooling grazie ai benefici che comporta.

Con l'applicazione delle heatpipes su due livelli sfalsati infatti è possibile ottenere un dissipatore decisamente più efficiente ai medio-alti carichi, mandando repentinamente in temperatura di esercizio le heatpipes più vicine alla base e chiamando la seconda fila di heatpipes solo quando la sorgente di calore alza l'energia termica ceduta al dissipatore che inizia in, questo caso, da prima a lavorare unicamente con due superfici dissipanti e quattro heatpipes parallele, per poi passare,attorno agli 80/100W di carico, ad un funzionamento a pieno regime con quattro superfici dissipanti e otto heatpipes parallele da 6 millimetri di diametro.
Ciò consentirà di mantenere temperature di esercizio sul processore sensibilmente più basse in idle e di un 10% più basse in full load rispetto alle versioni precedendi grazie all'applicazione della tecnologia MAPS di cui abbiamo parlato poco più sopra.
Gif esplicativa estratta dalla recensione del Thor's hammer, si noti che in questo caso la sovrapposizione delle hp non è parallela ma perpendicolare a causa delle caratteristiche fisiche e meccaniche del Ninja 3; il concetto di funzionamento rimane tuttavia invariato.

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