Per analizzare nel dettaglio il prodotto che oggi abbiamo tra le mani si rendono necessarie delle operazioni di smontaggio al fine di svelare i "segreti" che CoolerMaster ha sapientemente integrato all'interno del prodotto.
Per far ciò la prima cosa da fare è la rimozione dei due cestelli di ritenzione delle ventole, l'operazione si effettua in maniera molto semplice dilatando di pochi millimetri le quattro clip di ritenzione che fanno presa sulla struttura dissipante e tirando il blocco verso l'esterno; l'operazione è decisamente semplice e non richiede ne l'uso di eccessiva forza ne l'uso di strumenti particolari tanto più che la casa ne consiglia la rimozione prima di installare il dissipatore al fine di agevolare le manovre all'interno del case.
Rimosse entrambe le ventole sulla cover centrale posta sulla testa del dissipatore noteremo altre quattro viti che si aggancia tramite una staffa ad elle alla superficie dissipante stessa del V6GT, una volta rimossa anche quest'ultima plastica il dissipatore sarà privo di elementi estetici.
Sul retro della testa in plastica rimossa abbiamo un piccolo e semplice pcb prestampato addetto al controllo del led che si occupa di illuminare la riga in plexyglass del colore selezionato da parte dell'utente, nulla di complesso ma decisamente "attraente" a dissipatore in funzione.
Il pcb è stampato ed assemblato dalla SAN SHING electronics, azienda asiatica che opera da diversi anni nel campo dell'oem fornendo prestampati ad LG e Samsung.
L'ultimo componente che ci rimane da rimuovere risultano essere le staffe ad elle che trattenevano la cover in plastica appena rimossa, queste staffe sono direttamente ancorate nella superficie dissipante del dissipatore mediante quattro viti a testa esagonale, necessitano pertanto la massima cura nella estrazione pena possibili rotture lungo le saldature tra heatpipes e alette dissipanti.