Passando al cuore pulsante della recensione giungiamo a parlare del Glacialtech Alaska, esso è un dissipatore a torre dall'alto contenuto tecnologico; dobbiamo dire che l'anno corrente da questo punto di vista ha avuto per i dissipatori un buono sviluppo tecnologico, diverse sono state le strutture implementate sui dissipatori da parte dei vari brand costantemente alla ricerca di boost prestazionali.
L'Alaska è indubbiamente uno di questi dissipatori, anzi è il primo esponente di una di queste tecnologie, sebbene infatti monti heatpipes con disposizione a V introdotte già su altri modelli è il primo dissipatore ad incorporare una struttura dissipante a canali esagonali e parallelepipedi in grado di aumentare superficie dissipante e performance dissipative.
Il dissipatore all'occhio umano si presenta frontalmente come un dissipatore inusuale, le alette dissipanti dalla forma non convenzionale ci fanno sin da subito capire che siamo di fronte a un qualcosa fuori dagli schemi, schemi che rimangono almeno in parte rispettati per quanto riguarda le heatpipes che risultano essere sei da sei millimetri di diametro a capillarizzazione sinterizzata e ad U design( un punto di evaporazione e due di condensa).
Il funzionamento della superficie dissipante è relativamente semplice, sfruttando i diversi stadi di resistenza aerodinamica si facilita la canalizzazione dell'aria all'interno del dissipatore che come qualsiasi corpo entra dove trova meno resistenza evitando se possibile le zone ad alta resistenza aerodinamica(canali rettangolari) a favore di quelli a bassa resistenza aerodinamica(canali esagonali); arrivata all'interno della superficie dissipante l'aria potrà essere espulsa da ben tre zone.
Lateralmente grazie alla decomprensione che avviene all'interno del dissipatore aprendo i canali, si noti le foto a 45° di come lateralmente i canali siano sensibilmente più larghi di quelli in entrata frontalmente, posteriormente in caso di ventole ad alta pressione statica o comunque con flussi in grado di attraversare l'intero corpo dissipante, e superiormente grazie all'applicazione di ulteriori 67 canali circolari che attraverso tutte le alette verticalmente rispetto alla superficie dissipante; il risultato di tutto ciò è un incredibile ottimizzazione delle alette correlato ad un sensibile aumento di superficie di scambio termico con l'aria.
Sulla testa e sulla parte inferiore del dissipatore possiamo facilmente notare la formazione di quest'ultima implementazione oltre al fatto di notare la presenza del marchio del costruttore e della scritta arrecante il modello del dissipatore impressi in rilievo sull'alluminio.
Decisamente notevole risulta essere la precisione di montaggi delle alette, non c'è un errore nemmeno di mezzo millimetro in tutta la superficie dissipante e all'interno dei canali non è presente alcun tipo di sbavatura di lavorazione tanto che è possibile vederci attraverso, decisamente un lavoro ineccepibile.