Le heatpipes da 8 millimetri utilizzate vantano una nichelatura totale al fine di preservarne l'estetica nel tempo evitando la normale ossidazione del rame che inesorabilmente tenderebbe al verde scuro se non protetto, esse inoltre vengono saldate alla base tramite la tecnologia HDT, heatpipes direct touch, originaria di Xigmatek che permette di eliminare una interfaccia termica tra la dispersione del calore e la sorgente dello stesso.
L'implementazione di questa tecnologia avviene in maniera esemplare proponendo una base priva di grossi spazi in cui si potrebbe insinuare la pasta termoconduttiva, presentando una superficie di contatto perfettamente planare e liscia, priva di solchi o di avvallamenti che potrebbero ospitare sacche d'aria deleterie per le prestazioni del prodotto una volta montato.
Per il FreeFlow la casa non opta per la saldatura delle heatpipes alla superficie dissipante ma ripresenta la punzonatura delle alette a questi ultimi, operazione già usata da altri brand e che risulta con tutta probabilità votata ad abbassare i costi di produzione del prodotto che risultano in parte già alterati a causa dello sforzo implementato nella realizzazione e nella gestione della superficie dissipante.
Rimane come visto nelle precedenti recensioni la firma di Zeroinfinity che ripresenta il dissipatore in alluminio monoblocco sormontato sopra le cinque heatpipes per la gestione dei bassi carichi termici e le staffe di ritenzione, sia per i socket AMD che Intel, avvitate tramite quattro viti alla base ma che tuttavia non possono essere rimosse dal dissipatore, soluzione sicuramente curiosa che non trova particolari risvolti pratici se non quello di agevolare le operazioni di montaggio avendo di fatto già le clip montate e fissate sul corpo del dissipatore stesso, tutto quello che ci sarà richiesto sarà semplicemente di collocare il backplate e di inserire le apposite viti più molle di carico.