Civetta, Hyper 212 EVO, Panther; la fascia media al dettaglio

 Il Prolimatech Phanter una volta estratto dalla confezione si presenta a tutti gli effetti come un dissipatore di fascia alta caratterizzato da una qualità costruttiva e dei particolari decisamente minimalista; esso viene costruito sulla falsariga del fratello maggiore Armageddon, riproponendo un struttura a torre con la caratteristica distribuzione delle quattro heatpipes da sei millimetri di diametro lungo un unica riga all'interno della superficie dissipante.
Tale soluzione permetterebbe secondo la casa di ottenere una distribuzione del calore lungo tutta l'area lamellare sfruttando l'intera superficie messa a disposizione e non solo una sua quota parte.

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Grande cura, in perfetto stile Prolimatech, è stata dedicata all'estetica; ogni singolo millimetro di rame viene interamente ricoperto da uno strato di nichel per preservarlo dalla sua naturale ossidazione e la testa del dissipatore riporta stilizzato il muso di una pantera da cui il dissipatore prende il nome.

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Una delle cose più interessanti di questo Panther è però "il come" la casa abbia stilizzato questo muso; tralasciando per una attimo il rilievo con cui si è stilizzato un po l'intero animale; quello che è molto interessante è la costituzione della superficie dissipante; ad una analisi accurata è infatti evidente come il pacco alettato non sia formato da un unica aletta per ogni livello ma sia costituito da un continuo sovrapporsi di alette che vengono saldate direttamente a bagno di stagno e argento al corpo delle heatpipes.
Questo permette di ottenere un densita lamellare altissima al centro del dissipatore(≈1mm) ed alta ai lati di attacco delle ventole(≈2mm), permettendo all'aria forzata della/e ventole di entrare in superficie dissipante con relativa facilità, per poi essere scambiata al suo interno, su due livelli, riscaldandosi li dove serve al centro del dissipatore e nelle immediate vicinanze delle heatpipes,  prima di essere espulsa dal corpo del dissipatore stesso con ovvi benefici in termini di scambio termico.

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Per ciò che concerne la parte inferiore del dissipatore e quindi la base, Prolimatech rimane piuttosto neutrale non azzardando particolari soluzioni tecniche e ripresentando un superficie di contatto semplicemente rettificata a macchina, con un dissipatore di buffer appena appena accennato se pur non si utilizzi un sistema di ritenzione a ponte, soppiantato in favore di clip di ritenzione con presa diretta, tramite viti M4, sul monoblocco in alluminio stesso.

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Immancabili, come accennato in precedenza, le saldature in lega che in questo caso svolgono la duplice funzione di migliorare lo scambio termico tra tubi di calore e alette e di vera e propria ritenzione di queste ultime che non rimarrebbero in sede senza una saldatura che le ancori alle heatpipes.

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