La ventola utilizzata è una 110mm frameless proprietaria basata su un motore, relativamente economico, a doppio cuscinetto a sfera, utilizzante un layout ventilante a sette pale realizzate interamente in acrilico satinato.
Essa può essere tolta dal dissipatore tramite la rimozione della staffa in alluminio e delle relative due viti che la tengono ancorata alla base dell'8900; tutto quello che ci sarà richiesto sarà quindi quello di svitare due viti a testa a croce poste nell'estremità inferiore del prodotto.
Una volta fatto ciò e rimosse le ulteriori quattro viti che ancorano il motore della ventola alla staffa in alluminio, otterremo tre blocchi divisi; qui possiamo analizzare più da vicino la ventola; essa adotta una piattina a quattro poli per l'alimentazione e per l'utilizzo del segnale rpm e PWM che termina con un molex a quattro pin non standard che ci obbligherà, di fatto, ad utilizzare la prolunga in dotazione se vorremo collegare il tutto al quattro pin della scheda madre senza dover ricorrere al fai da te.
Da un punto di vista tecnico la soluzione di Zalman non offre molti spunti su cui soffermarci, tutto è abbastanza standard, ripresentando delle linee di taglio e di spinta piuttosto lineari e prive di particolari appendici aerodinamiche per il controllo dei flussi; da notare risulta unicamente la profondità di pescaggio delle pale e l'inclinazione delle linee di spinta di quest'ultime che vengono espressamente progettate per assolvere alla funzione richiesta dell'8900 che non richiede flussi convenzionali assiali ma longitudinali per poter dissipare correttamente la propria superficie dissipante.
Di grande impatto estetico risulta la struttura dissipante nuda e cruda che oltre a svelare un piccolo dissipatore di buffer posto direttamente sotto la ventola, riporta in maniera quantomeno curiosa il numero due nel centro della base, numero di cui ovviamente solo la casa sa attribuirne l'origine.