Recensione Cooler Master Hyper 412S

La struttura ossea di questo nuovo Hyper 412s è costituita da una superficie dissipante in alluminio dalla media resistenza aerodinamica grazie all'utilizzo di quaranta alette in alluminio che vengono alimentate da quattro heatpipes da sei millimetri di diametro a capillarizzazione sinterizzata utilizzanti un layout ad U; il quale, gli consente di avere due punti di rugiada a fronte della singola zona di evaporazione posta, ovviamente, all'interno della base.
Sicuramente da notare in questo caso risulta la curiosa sagomatura delle alette stesse che presentano ai loro estremi due zone concave permettendo ai flussi artificiali della ventola, nei punti di massima pressione, di poter essere "accompagnati" all'interno del dissipatore, qui vengono in parte canalizzati in due sezioni verticali trapezioidali che hanno il compito di ridurre sensibilmente i coefficienti di attrito aerodinamico del pacco alettato migliorando la distribuzione lamellare dei flussi d'aria e di conseguenza le prestazioni generali.

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La testa dell'Hyper 412s non viene particolarmente lavorata, la parte estetica è infatti lasciata ad una placca in alluminio anodizzato, non funzionale, ancorata direttamente sulla superficie dissipante tramite due viti in acciaio filettate direttamente sulle allette dissipanti.
Essa riporta unicamente otto fori per il passaggio delle relative estremità delle quattro hetapipes e la scritta "cooler master" al centro di essa su un rilievo, il tutto viene racchiuso da un trattamento superficiale che permette di evitare le fastidiose impronte lasciate sul prodotto dalle mani e mette sicuramente in risalto la scritta della casa assieme alle quattro heatpipes senza tuttavia cadere nel pacchiano, decisamente un bel lavoro da un punto di vista estetico.

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Per la base la casa ripropone quella che sta diventando un po il filone portante di tutta la nuova produzione,anche in questo caso abbiamo infatti una matrice che pone i quattro tubi di calore a diretto contatto con l'ihs del processore cercando di eliminare al contempo tutti gli anfratti che si potrebbero interporre tra i vari tubi di calore, intrappolando l'aria e diminuendo di conseguenza le performance prestazionali dell'intero prodotto.
Con l'hyper 412S avremo inoltre un trattamento di rivestimento al nichel ed una spazzolatura del monoblocco in alluminio, privo di dissipatore di buffer, che svolge l'unica funzione di ritenzione delle heatpipes e di sede per la clip a ponte a quattro punti di ancoraggio propria di casa Cooler Master.

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Da un punto di vista tecnico costruttivo, buona risulta la realizzazione dell'intero blocco dissipante, la base come appena accennato implementa un HDT di terza generazione, denominato CDC "continuous direct contact" da Cooler Master, e si presenta priva di particolari concavità o convesità che possono pregiudicare il montaggio e le prestazioni del dissipatore; buona risulta anche la punzonatura delle alette dissipanti che offrono una discreta resistenza agli sforzi meccanici se pur siano sprovviste di una saldatura sui tubi di calore al fine di contenere i costi di produzione a fronte di un decadimento delle prestazioni marginale in determinate situazioni.

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