Recensione Phobya TPC 4x e MaxGuide 6

Il Phobya MaxGuide 6 si propone come un fan controller costituito da un frontale solido formato da un placca in alluminio, da 4mm di spessore, di colorazione nera munita di una spazzolatura superficiale sopra la quale trovano collocazione il logo dell'azienda e sei potenziometri per il controllo degli altrettanti canali.
Presente anche in questo caso risulta la cornice cromata posta centralmente ai bordi dello schermo e le serigrafie stampate sui fori di ingresso delle memory card e della porta usb al fine di individuare lo slot corretto per la periferica in nostro possesso, forse leggermente eccessivo risulta lo spazio lasciato tra il VFD e la cornice stessa che a lungo andare potrebbe dare problemi di deposito di polvere. Da segnalare risulta inoltre l'ottima qualità della stampa molto ben ridefinita sia sugli slot di espansione che nei pressi dei potenziometri cosa per nulla semplice su una superficie irregolare come lo spazzolato in oggetto.

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Lateralmente abbiamo la riproposizione di un sistema di ritenzione per slot da 5,25", questa volta in acciaio, assieme alla presenza di due viti e otto fori rispettivamente per la ritenzione del frontale al telaio e per l'alloggiamento dell'intero fan controller al case che ricordo necesssità di almeno due bay da 5,25 pollici.

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Il lato posteriore vanta di serie già i cavi USB 2.0 e 3.0 preapplicati essendo la rimozione e la successiva applicazione difficoltosa a causa dell'affollamento dei due pcb che compongono il MaxGuide 6, se ad una prima occhiata il retro risulti infatti piuttosto confusionario, spsotando i cavi e riorganizzando un filo le idee si può capire come è stato strutturato questo pannello in fase progettuale.


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Dalla foto di cui sopra si può facilmente vedere come il PCB orizzontale sia dedicato esclusivamente a fornire in maniera comoda le porte di connessione offrendo da sinistra a destra, un molex 4 pin di alimentazione, i sei molex tre pin per le ventole e l'attacco a 9 pin maschio per l'usb 2.0 interna che andrà a gestire i flussi in arrivo dai lettori di schede; il suo compito quindi non prevede nulla di attivo se non un condensatore posto sulla +12v di alimentazione da 2200uF/25V DC e 105°C con il compito di stabilizzare la corrente in entrata evitando sbalzi di tensione che potrebbero danneggiare i numerosi pic onboard.
Da qui tutte le connessioni sono gestite tramite molex e cavi in rame da 2mm che fanno letteralmente da ponte tra i due stampati:

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Passando al vero e proprio cuore pulsante del pannello, nella parte destra abbiamo tutta la sezione dedicata alla gestione delle ventole e dei relativi sensori di temperatura con la presenza di diodi per ogni singolo canale per evitare l'inversione di polarità e la presenza di sei capacitori di supporto allo startup sempre per la gestione dei carichi medio alti come pompe o ventole particolarmente esose in termini elettrici, sotto di essi abbiamo invece il pettine con i dodici contatti per i sensori di temperatura, quest'ultimo leggermente scomodo da raggiungere a causa dei due ponti su piattina che mettono in comunicazione i tre pin delle ventole con il PCB principale.

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Nel restante spazio abbiamo tutta la parte di controllo e gestione del VFD e dei lettori di schede con i due PIC a 64 pin di produzione NEC aventi seriale D16311GC assieme ad un buzzer di allarme ed a un jumper a due pin di cui non ne viene specificata la funzione ne sul manuale ne sui pdf tecnici a nostra disposizione. I vari tentativi da noi efefttuati non hanno evidenziato alcun cambiamento tra l'utilizzo o meno di tale ponte e quindi ipotizziamo si presti per un utilizzo su revisioni del PCB successive; come si può infatti notare nelle foto precedenti, se pur indicati, mancano dei componenti non volutamente inseriti e che potrebbero essere introdotti su un versione più complessa dell'attuale.

Note a margine per questo MaxGuide 6 risultano alcuni particolari sulle saldature che in alcuni punti presentano delle zone surriscaldate a causa di un eccessiva temperatura, essi tuttavia non influiscono minimamente sull'aspetto prestazionale/qualitativo, e un eccessiva spaziatura tra lo schermo e il massiccio(letteralmente) vetro frontale di protezione che col tempo potrebbe presentare residui di polvere andandando a disturbare la lettura dello schermo se non pulito; una operazione sicuramente noisa e faticosa data la mole di connessioni in gioco.

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