I due nuovi fan controller di Phobya hanno piacevolmente sorpreso durante le sessioni di test di questo articolo, dopo il magro bottino portato a casa con i primi fan controller presentati lo scorso anno finalmente c'è stato il netto salto di qualità con soluzioni che mantengono quanto dichiarato e che possono dire qualcosa nei confronti della concorrenza.
Sotto il lato qualitativo le soluzioni vantano sicuramente una indubbia estetica curata, con dei materiali frontali di qualità grazie a generosi pannelli in alluminio spazzolato che sono ormai una garanzia in termini di gradimento; più che ottima risulta a tal proposito anche la serigrafia frontale con le informazioni che non presentano la minima sbavatura risultando chiare e ben leggibili; rimane unicamente un punto di domanda sulla durata della vernice che col tempo potrebbe tendere a staccarsi rispetto per esempio ad un lamptron dove le informazoni sono incise direttamente con un laser, è tuttavia una mera supposizione che non può essere verificata nei tempi tecnici dell'articolo ma che è bene tenere a mente in fase di acquisto.
Buone sono tutte le saldature e i pcb che non presentano il minimo segno di ossidazione e sono tutte ben salde ai loro posti, finalmente presenti sono anche tutti i componenti elettronici che fanno di un fan controller un Buon fan controller con condensatori elettrolitici sia sulla linea di alimentazione principale che su quelle finali destinate alle ventole assieme ad induttori che preservano la ventola o la pompa da essi controllata.
Unica nota negativa sotto il profilo dei materiali risulta il telaio portante in plastica del TPC 4X, fragile e decisamente poco robusto, una lamiera in acciaio sarebbe decisamente più adatta e darebbe sicuramente un senso di maggior qualità e robustezza all'utilizzatore finale.
Per ciò che concerne l'aspetto delle prestazioni vere e proprie, le due soluzioni di casa Phobya partono subito con il coltello fra i denti stabilendosi su valori di poco inferiori alla concorrenza se pur il TPC 4X tenda fin da subito a "sedersi" riducendo già a soli 11.6v la tensione massima erogata con un carico di 8,5W per poi chiudere a 9.44v massimi con una portata di 28W a fronte degli 11,8v gestiti da un FC5 al medesimo carico.
discorso leggermente diverso per il MAxGuide 6 che tiene sicuramente meglio il campo rimanendo a 11,5v con un carico di 21.74W per chiudere alla massima potenza di 39.24W erogati con un tensione di 10.75v, 9W in più del dichiarato, a 0.6v da un FC5 con portata massima di 42.3W; non male per un pannello multifunzione come il Max guide che fa meglio del TPC 4X pur non essendo specifico.
Gli attuali prezzi di vendita del Phobya TPC 4X e MaxGuide 6 prevedono un costo rispettivamente di 29.99€ e di 59,99€, cifre che pongono il TPC 4x come un interessante alternativa a quanto offerto da terzi a patto di stare entro potenze di 20W, in modo di evitare di scendere sotto gli 11v a pieno carico, e collocano il MaxGuide 6 in fascia alta con prestazioni nettamente maggiori rispetto al fratello minore a cui si deve sommare un valore aggiunto dato dai lettori di schede e dalla porta USB 3.0, i quali non possono non essere presi in considerazione e potrebbero far pendere l'ago della bilancia verso di lui nel caso in cui si sia alla ricerca di un pannello multifunzione performante prendendo due piccioni con una fava.
| Nome prodotto | PRO | CONTRO | Award tecnici |
Award prestazionali |
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Phobya TPC 4X |
+ Estetica curata |
- Telaio in plastica |
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Phobya MaxGuide 6 |
+ Estetica curata |
- Spazio tra vetro e telaio eccessivo |
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Si ringraziano Aquatuning e Phobya per i sample oggetto dell'articolo odierno.
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