Resta ora solo da studiare la parte più interessante del Vantec Lavish WiFi, l'elettronica.
Innanzitutto ci teniamo ad evidenziare l'elevata qualità dei cavi e dei connettori impiegati in questo fan controller, i quali risultano robusti e ottimamente rifiniti; interessanti in particolare i connettori per le ventole: essi hanno i pin nascosti dalla scocca in plastica e soprattutto utilizzano connettori a quattro pin in modo da poter sfruttare anche le ventole PWM (il quarto cavo in realtà non è collegato).
Come già fatto notare i cavi non sono sleevati, ma sono tutti, ad eccezione di quello d'alimentazione, di colore nero (e grigio); grazie a questa scelta l'impatto all'interno del vostro case sarà contenuto, anche senza guaine; nulla da ridire sulle sonde di temperatura, di tipo termocoppia, dotate della solita guaina termica sul gambo che ne garantisce maggiore robustezza e longevità.
Ed ecco la scheda madre del Vantec Lavish WiFi; tutta l'elettronica è contenuta in un singolo PCB di colore nero, posto dietro al display e ad esso saldato; risulta quindi impossibile separare questi due componenti per una eventuale accurata pulizia dello spazio tra PCB e retro dello schermo, dove nel tempo potrebbe accumularsi della polvere. Tutto questo blocco è appoggiato su quattro piccole linguette ricavate dai laterali ed è fissato ad essi con quattro piccole viti con testa a croce, anch'esse in tinta nera.
Guardandolo nella sua totalità, come già accennato, la scheda è decisamente ben realizzata, a partire dalla precisa ed accurata disposizione delle diverse sezioni e dei relativi componenti, per finire con un assemblaggio di primo livello: non abbiamo notato infatti nessun punto debole, nessuna saldatura realizzata male e nessun componente a rischio rottura.
A grandi linee si può suddividere in cinque macro-aree, con l'aggiunta della piccola daughter board per il WiFi; al centro è collocato l'integrato che pilota il display e il touch screen (purtroppo senza sigla); sulla destra e sulla sinistra trovano luogo i sei canali per le ventole con i relativi connettori (anche questi di colore nero), suddisvi in due da 24W per le pompe e quattro da 15W per le ventole (dalle foto si può notare chiaramente la diversa dimensione dei componenti dei due tipi di canale); in alto a sinistra la sezione di alimentazione, che comprende il connettore d'alimentazione a tre pin (da notare lo spessore maggiorato di questi ultimi e delle relative saldature che permettono loro stessi di reggere senza problemi tutta la corrente assorbita), il cicalino d'allarme e due pettini di quattro pin (uno dedicato alla scheda WiFi, il secondo per il cavo USB); in alto a destra, infine, la connessione per i sei sensori di temperatura (un pettine di 12 pin).
Per il salvataggio, il mantenimento ed il ripristino di tutte le impostazione è stata utilizzata una piccola eeprom siglata ATMLH338 che non necessita di una batteria tampone.
Di seguito è mostrato nel dettaglio il touch-screen con la relativa connessione verso la scheda madre; il vetro è incollato al telaio lungo i quattro lati e non è quindi possibile rimuoverlo facilmente. La sua trasparenza è molto buona, anche se prestando attenzione si possono notare le aree sensibili e le connessioni verso il lato del pannello; si tratta comunque solo di un dettaglio, nulla di grave e fastidioso.