Il Phobya 4-control si presenta in maniera del tutto semplice, esso utilizza una livrea di colorazione nero opaco sulla cui superficie trovano spazio unicamente i quattro fori per l'alloggiamento dei relativi potenziometri e le altrettante quattro viti, sempre di colorazione nera, a testa easagonale aventi il compito di mantenere in sede il PCB e le due staffe di ritenzione in acciaio posteriori che si ancorano alla struttura tramite un'asola ad L.
Piuttosto strana risulta la sistemazione dei pomelli estetici dei potenziometri, essi utilizzano una vite di ritenzione che in questi casi dovrebbe andare ad inserirsi nell'apposito foro creato sull'albero del potenziometro mantenendo in sede l'intero corpo formato da albero+manopola, in questo caso tuttavia l'albero risulta sprovvisto di tale foro e la vite va semplicemente a fare pressione, segnandola, sulla superficie di contatto del potenziometro; sicuramente della banalissima colla avrebbe portato ad un risultato più pulito sia in termini di resa estetica che di prestazioni complessive in ambito meccanico.
Estratte tutte le viti di ritenzione e rimossi tutti e quattro i pomelli del fan controller ci è stato inoltre possibile disassemblare completamente il dispositivo, il quale si dimostra essere costituito essenziale da una staffa frontale in alluminio, staffe di ritenzione in acciaio, distanziatori in ottone e pcb.
PCB di cui non possiamo non notare e segnalare la presenza della propria origine, esso riporta infatti diverse sigle e nomenclature tedesche che data la sua attuale propensione all'essere venduto quale prodotto di fascia bassa, e quindi economico, ci faceva risultare difficile credere che fosse prodotto in germania con i costi del caso.
In realtà il pannello è stato si prodotto in Germania ma ben undici anni fa, commercializzato dalla "innovatek" come proprio regolatore di ventole ormai fuori catalogo da diversi anni, si tratta quindi di probabili fondi di magazzino acquistati da Phobya e reimmessi sul mercato sotto nome di "4-control".
Analizzando da vicino il PCB si nota comunque l'ottima qualità delle saldature e della componentistica in generale, segno che già nel 2001 Innovatek sapeva quel che faceva e lo faceva con criterio.
I circuiti di alimentazione e controllo nello specifico risultano due, basati entrambi su un integrato LM32M che risulta essere un amplificatore a bassa potenza in grado di pilotare i quattro transistor(due per parte)AE037 non dissipati, con una potenza massima di circa 5Watt.
Numeri che sicuramente in data attuale non destano particolare interesse ma che sicuramente bastano per chi è alla ricerca di un dispositivo economico e in grado di pilotare le proprie ventole qual'ora queste ultime assorbano meno di 0,5Ampere.