L'analisi tecnica delle ventole parte come di consueto dalla geometria delle pale; nel caso in oggetto si utilizzano per entrambi i diametri ventilanti delle linee di taglio e di spinta piuttosto lineari con profili palari privi di ogni sorta di appendice aerodinamica, che lasciano spazio ad una struttura ad ampia copertura superficiale con angolo di attacco molto contenuto e punta esterna del profilo tondeggiante per evitare fruscii a alti regimi di rotazione.
La sezione opposta, di spinta, prevede invece un angolo decisamente più accentuato con lo sviluppo della pala via via più aggressivo con un angolo di 70° nei pressi del rotore centrale. Assenti anche qui i controlli post pala, segno evidente della fiducia data dal brand sia alla stabilità meccanica che fluidodinamica. Palese d'altro canto risulta l'orientamento delle nuove ventole ML: sette pale, alta copertura superficiale, forma rastremata degli elementi ventilanti e linee di attacco dinamiche, siamo a tutti gli effetti davanti ad una proposta ventilante di nuova concezione che cerca, come altre, di prendere due piccioni con una fava ovvero pressioni e basse emissioni acustiche.
Ottima risulta la costruzione dell'intero gruppo ventilante, le pale risultano ben saldate al coperchio centrale e lo stesso presenta giochi minimi rispetto l'albero motore. Assenti risultano anche eventuali sbavature e scricchiolii di sorta delle varie plastiche, chiara è insomma la sensazione di avere tra le mani un prodotto che si distanzia dalla massa segnando anche un divario rispetto alle cugine di vecchia data SP e AF. Unico appunto sul telaio lo muoviamo verso la gestione dei cavi che sebbene svolga egregiamente la propria funzione di ritenzione degli stessi dall'altra pone i cavi all'interno del cono d'aria della ventola diventando sul lungo periodo una sorta di sosta per la polvere.
Nuovo sviluppo per la serie PRO risulta anche la presenza sul telaio di angolari in elastomero di colorazione nero/grigia per i modelli sprovvisti di illuminazione e in tinta con i LED per le ventole dotate di tale caratteristica. Essi hanno il compito di disaccoppiare il telaio della ventola dalla struttura su cui stiamo montando il tutto evitando che le vibrazioni del motore possano generare fenomeni di risonanza con la lamiera del radiatore, dissipatore, case o chi per esso.
Il funzionamento degli stessi avviene interponendo uno strato di gomma tra un angolare di plastica rigida, a diretto contatto con il supporto di ancoraggio, e il frame della ventola stessa permettendo un movimento oscillatorio di quest'ultimo senza che lo stesso vada ad influire sugli angolari esterni che fissano l'intero corpo, tagliando di fatto in maniera più efficacie rispetto alle classiche viti in gomma le vibrazioni trasmesse all'esterno.
Come visibile l'accoppiamento avviene in maniera puramente meccanica tramite l'ausilio di due alette del supporto in gomma che si incastrano all'interno del profilo, soluzione tanto semplice quanto funzionale e che permette la variazione cromatica unicamente del profilo esterno, nero in questo caso, secondo le esigenze dell'utente.