La ventola fuori dai propri elementi protettivi si presenta come una soluzione ventilante full frame da 120x120x25mm con una struttura portante in ABS di colorazione nera al cui interno si sviluppa una superficie ventilante formata da nove elementi palari fumè; come per la Twister Pressure anche in questo caso tutte le plastiche vantano uno spessore generoso tanto che le pale vantano uno spessore doppio se non triplo anche di soluzioni di fascia alta avversarie.
Immancabili anche per la DF sono inoltre gli adesivi sia sul coperchio che sul retro del motore a riportare rispettivamente il nome del prodotto e i valori di targa utilizzati dal motore della ventola oltre ai loghi di conformità CE e RoHs.
Avendola citata, prima di scendere ulteriormente nel dettaglio, è d'obbligo un piccolo raffronto con la cugina Twister Pressure dalla quale questa DF eredita davvero tanto; palese è infatti la derivazione del telaio seppure lo stesso non sia del tutto identico come differente risulta anche lo sviluppo della superficie ventilante.
Se infatti a prima vista le due possano sembrare del tutto uguali ad una analisi più approfondita possiamo notare oltre ad una leggera variazione cromatica delle pale, differenze sia sul lato del telaio che sulla superficie ventilante quest'ultima "vittima" di un lavoro di affinamento che ha visto una riduzione del margine tra la cornice interna e il profilo della pala, col fine ultimo di migliorare il rapporto CFM/RPM ottenendo al tempo stesso un aumento delle pressioni statiche grazie ad una maggiore copertura superficiale degli elementi ventilanti.
Oggetto di restauro è stato anche il telaio che, abbellimenti estetici sulla parte esterna a parte, vanta una nuova collocazione sia del condotto per il trasporto dei cavi di controllo/alimentazione sia degli ulteriori tre rettificatori di flusso che ora vantano una conformazione decisamente meno inclinata rispetto alla precedente generazione.
Chiusa questa doverosa parentesi possiamo scendere ulteriormente nel dettaglio sulla D.F. Pressure; come accennato poc'anzi questa utilizza un telaio di colorazione nera a cui vengono affidati molteplici compiti; oltre a quello di sostegno vero e proprio porta con se infatti degli antivibrazionali angolari disposti sia sul lato interno che su quello esterno, che permettono di interporre uno strato di gomma tra la ventola stessa e la superficie sulla quale la si colloca tagliando la maggior parte delle vibrazioni in arrivo dal motore/pale che potrebbero entrare in risonanza con la lamiera di sostegno generando rumori non voluti. Approccio ormai standard nel mondo della ventilazione forzata ma che arriva per la prima anche nel catalogo di Enermax nonostante anche questo modello sia dotato di un cuscinetto basato su tecnologia Twister Bearing e quindi su bilanciamento magnetico a tre assi già parecchio stabile di suo.
Passo in avanti lo si è fatto anche sotto il profilo della praticità; lo switch per il controllo APS(Adjustable Peak Speed ndr.), particolare tecnologia di Enermax che consente di variare non solo i giri motore ma l'intero range di funzionamento, passa finalmente dal retro del motore ad un lato del frame facilitando enormente le operazioni di cambio profilo nel momento in cui si voglia passare da un approccio rivolto al silenzio ad uno più performante. Operazione che prima obbligava la disinstallazione della ventola mentre ora l'operazione è eseguibile in tutta comodità nel giro di pochi secondi. Passi in avanti si sono fatti anche nel cable management, come sempre Enermax porta con se un importante viadotto di cavi sul retro della ventola a causa dei vari controlli supplementari che spesso e volentieri hanno creato problemi di spazio con i vari cavetti che tendevano ad uscire dalla propria, ristretta, sede.