Recensione Silverstone Tundra TD03

Spostandoci verso il centro nevralgico di questo Tundra e quindi sulla base dissipante, qui abbiamo una camicia esterna in alluminio ancora un volta ricavata dal pieno, essa viene usata come alloggiamento per la matrice dissipante in rame elettrolico posta sul fondo del monoblocco a diretto contatto dell'ihs sulla quale viene direttamente sormontata la girante del gruppo pompa, quest'ultima viene tenuta in sede da quattro viti Torx T6 e da un coperchio superiore in alluminio spazzolato arrecante il logo di silverstone che si illuminerà di blu(non intercambiabile) a sistema in funzione.


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Immpeccabile risulta anche in questo caso la lavorazione delle varie parti con una sensazione di robustezza davvero alta e con un qualità che oltre a vedersi si può toccare, pochi al giorno d'oggi sono i prodotti che possono vantare tali caratteristiche. Ottimo risulta lo sleeving dei cavi di alimentazione della pompa cosi come perfetta risulta la superficie di contatto della matrice di scambio termico che finalmente non vede più le viti in acciaio inox sulla sua superficie ma lascia unicamente una base di contatto di 25cmperfettamente planare ed omogenea.

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Data la differente linea di pensiero di Silverstone nella realizzazione di questo AIO ci è stato possibile procedere nel'analisi del prodotto in maniera non distruttiva per il prodotto stesso, tutto il monoblocco risulta infatti interamente smontabile con gli opportuni attrezzi rimuovendo semplicemente una ventina di viti che tengono il tutto ben saldo senza margini o solchi visibili segno di un accoppiamento meccanico perfetto e margini di tolleranza risicati in fase di costruzione. Rimosso quindi il coperchio che copre l'elettronica della pompa metteremo a nudo quest'ultima e potremo notare che il tutto viene mantenuto in sede da ulteriori quattro torx antirapina, molto interessante in questo step risulta notare l'elttronica stessa che viene potretta a monte da un fusibile SMD per slavare il tutto in caso di cortocircuiti o prove "infelici" da parte dell'utente stesso.

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Rimosse le ulteriori quattro viti che mantengono in sede il pcb e le guarnizioni di tenuta, effettuando una leggera forza possiamo andare direttamente ad estrarre tutta la pompa, girante compresa, che risulta essere di tipo assiale con cinque pale di pescaggio e vede sotto di essa la presenza del liquido di raffreddamento; questo, a sorpresa, non risulta essere della banale acqua distillata ma presenta una colorazione verde acceso caratteristica peculiare della presenza di un anti corrosivo per evitare correnti galvaniche tra il radiatore in alluminio e la matrice in rame.

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Rimossa l'ulteriore copertura in plastica che funge da jet plate e da entrata ed uscita per i tubi in arrivo dal radiatore, possiamo mettere a nudo quella che è la suprficie di scambio termico tra IHS e sistema di raffreddamento; essa si differenzia rispetto ai vari Asetek/coolit sostanzialmente per due aspetti:
-La composizione della base stessa
-L'altezza delle alette dissipanti
Il primo più nel dettaglio prevede per Silverstone l'utilizzo di solo rame elettrolitico a differenza della lega rame/zinco utilizzata da alcuni sistemi OEM mentre il secondo prevede un'altezza delle alette maggiorata di più del doppio rispetto alla concorrenza al fine di incrementare prestazioni, buffer e scambio termico; di seguito a sinistra la base proposta di Silverstone e a destra una diretta concorrente.

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