Cuore pulsante di questo Seidon è il monoblocco in plastica posto agli estremi dei tubi di andata e ritorno del lqiuido, esso è costituito da una cornice esterna in plastica semitrasparente di colorazione blu scuro che prevede sulla parte superiore in rilievo il logo di Cooler Master assieme ad un led blu(non disattivabile) che ci segnalerà la corretta alimentazione della pompa. Scendendo verso il basso sui lati troveremo una piattina a tre poli di colorazione nera che si occupa di portare l'alimentazione e il segnale tachimetrico dalla scheda madre alla pompa e viceversa, operazione che viene resa possibile grazie all'assorbimento di soli 0,3A richiesti dal modulo che risultano ampiamente tollerati da qualsiasi mainboard sul mercato.
Assieme al cavo di alimentazione sui rimanenti tre lati trovano collocazione i raccordi a tenuta stagna, di conseguenza non removibili, di entrata ed uscita del radiatore, assieme ad un curioso adesivo che ci invita a non rimuovere un tappo di plastica sotto il quale si cela una vite con testa a stella che svolge la funzione di ritenzione della plastiche interne al monoblocco.
Parte ovviamente più interessante di tutta la base risulta la superficie di contatto con l'IHS, qui abbiamo un coldplate da 3mm di spessore rettificato a macchina non lucidato che si ancora alla struttura superiore mediante l'utilizzo di dieci viti di sicurezza con testa triangolare con una sede M3 svasata.
Si tratta di un Form factor decisamente raro e prettamente caratteristico dell'asia tanto semplice quanto complesso da forzare, l'uso sia di cacciaviti a testa piatta che di brugole appositamente sagomate risulta infatti vano poichè nel primo caso non risultano sufficienti ad esercitare un momento per svitare la vite senza che questo inizi a perdere la presa e nel secondo caso, trattandosi di un triangolo equilatero da 2mm di lato, non è possibile da ottenere partendo da un esagono senza distruggere tutto e risagomare il tondino di acciaio.
*Nota a margine, le operazioni seguenti sono state fatte post analisi termica come indicato anche dalla metodologia di test.
Abbandonate le prime iniziative senza accogliere l'idea di non poter aprire la struttura, siamo pur sempre su CT!, e accantonata l'ipotesi del taglio della testa in perfetto stile francese, la soluzione è arrivata da un remoto negozio di bricolage, sito nel paese della Regina Elisabetta, che importa i cacciaviti in oggetto in Europa direttamente da Taiwan, un set da tre al modico costo di quasi 20€ spese di spedizione incluse.
Con il corretto utensile, rimosse tutte e dieci le viti abbiamo libero accesso alla matrice di scambio termico; qui, come per l'Eisberg, Cooler Master ripropone la sua soluzione a microalette munita di un piccolo jetplate superiore che si occupa di pressurizzare l'acqua in arrivo alla superficie di scambio termico.
Eccellente in questo caso risulta tutta la realizzazione della matrice che a discapito di quanto visto con l'eisberg non mostra il minimo segno di surriscaldamento in fase di lavorazione e si presenta pulita e libera da ogni ossidazione, un deciso passo in avanti che non può far altro che piacere.
Interessante risulta notare anche il tipo di liquido utilizzato, esso non si rivela infatti una comune acqua distillata ma una soluzione adottante un anticorrosivo assieme ad un alghicida che conferisce il caratteristico colore verde acceso all'acqua.