Una volta rimossi i vari elementi protettivi dinanzi a noi avremo l'Exllusion 240 in tutta la sua interezza; esso si presenta con vesti molti simili ad altri suoi coetanei mettendo in bella mostra l'ampio radiatore da 240mm alimentato da due tubi 13/10mm trasparenti (ricordiamo che il sistema ha in dote tre DYE per colorare il liquido a piacimento), alla cui estremità si trova il gruppo pompa munito di coldplate proprietario e di laterali in acrilico trasparente.
Il colore dominante risulta ancora una volta il nero a cui si affianca unicamente il nichel dei raccordi e della superficie di contatto, tutto il resto viene lasciato a discrezione dell'utente che può sbizzarrirsi come meglio crede.
Il cuore pulsante dell'EXllusion come per tutti i sistemi di raffreddamento a liquido "pre assemblati" risulta essere il gruppo pompa centrale, questo presenta sulla parte superiore un avviso che ci esorta a scaricare il manuale di istruzioni e il relativo video in formato digitale. Il link ci viene fornito tramite QR code che ci rimanda direttamente al canale di Youtube ufficiale dell'azienda con un video dettagliato delle principali fasi di installazione.
Sotto l'avviso si nasconde il monoblocco in plastica che svolge la triplice funzione di vaschetta, pompa e matrice di scambio termico. Questo viene reso possibile mediante l'adozione di una struttura in acrilico trasparente che assieme alla copertura in gomma removibile si occupa di dare un aspetto estetico moderno ed aggressivo a quello che è uno dei punti nevralgici dell'intero loop.
Notevole risulta infatti l'impatto estetico che la sola cover in gomma da all'intera vaschetta svecchiando le linee e dando quel tocco di personalizzazione grazie al logo aziendale riportato sul top e messo in forte contrasto con lo sfondo nero; l'abc di come ottenere molto con poco.
Degno di rilievo risulta inoltre la quantità di liquido, pari a 350ml, che il solo gruppo centrale è in grado di ospitare; un valore superiore di oltre il doppio rispetto agli altri sistemi concorrenti e che permette di fornire almeno in linea teorica, un buffer di accumulo termico decisamente interessante grazie anche alla discreta portata di 120lt/h cui è accreditata la pompa.
Continuando l'analisi della porzione centrale sulla testa della stessa trovano collocazione tre fori con passo GAS da un quarto di pollice, due di questi vengono utilizzati per i portatubo che vanno al radiatore mentre il terzo serve da tappo di rabbocco per il liquido refrigerante nonchè da porta per poter introdurre i vari coloranti che l'azienda ci mette a disposizione.
Poco più sotto, dal lato antistante i portatubo, esce il cavo di alimentazione della pompa a tre pin, questo vanta un molex di colorazione nera e una calza in tinta in PET ad alto potere coprente; il tutto viene tenuto insieme da del termorestringente mentre il cavo in uscita dalla vaschetta viene guarnizionato mediante l'uso di una sezione in gomma rivestita di silicone.
Scendendo di quota e passando l'intera sezione in acrilico trasparente, troviamo nella parte inferiore due staffe in acciaio lucidato a specchio sulla cui estremità viene sistemata un vite con testa a croce priva di molle di carico. Tali viti fungono da punto di carico per l'intero sistema che, pur non avendo molle, sfrutta la trazione prespaziata per poter ancorare la base dell'EXllusion all'ihs del processore senza rischiare di applicare sovrapressioni dannose alle ultime architetture Intel.
La base di contatto fa affidamento su un colplate in rame che viene ancorato al corpo in plastica tramite una corona circolare formata da otto viti con testa a croce.
Tutta la sezione viene nuovamente rettificata, nichelata e lucidata a specchio:
La tecnologia che sta dietro alla superficie di contatto risulta la terza evoluzione del brevetto proprietario CDP (Central Diffusing Passage), una soluzione tecnica su cui LEPA come Enermax fa affidamento da qualche anno e che grazie alla presenza di canali ricavati all'interno della superficie di scambio termico permette di distribuire in maniera più efficiente i flussi all'interno del coldplate, eliminando sacche d'aria ed omogeneizzando al temperatura sia sul coldplate sia sull'IHS del processore.
Il risultato ne è un coefficiente di resistenza termica dimezzato rispetto ai dissipatori ad aria top di gamma e un TDP massimo ammissibile di ben 400 watts, il tutto assieme ad una matrice ad elevato numero di alette che tuttavia non appesantisce la pompa integrata grazie ai due canali di afflusso scavati all'interno del pacco alettato.
Lasciando il gruppo pompa, si arriva al radiatore mediante due tubi trasparenti con OD(diametro esterno) di 13 millimetri, questi si ancorano sia al gruppo centrale che al radiatore tramite quattro raccordi a compressione con rivestimento al nichel.
Il radiatore in se risulta essere uno scambiatore per due/quattro ventole da 120mm spesso 33 millimetri(lamiera inclusa, 30mm il solo pacco alettato) e lungo 280mm interamente di colorazione nera, costruito con un telaio esterno portante in acciaio che fa da rinforzo alla sezione centrale che vede sia l'alettatura che le venti canaline realizzate interamente in alluminio, da qui la necessità di utilizzare anticorrosivi nel liquido al fine di eliminare o quantomeno mitigare le correnti galvaniche in arrivo dal o dai waterblock in rame impiegati nel loop.
Sotto il profilo tecnico il radiatore offre una superficie di scambio acqua/aria che si compone da una classica struttura a serpentina con doppio punto di saldatura che porta l'FPI complessivo a 23 alette per pollice lineare, valore come per tutti gli AIO parecchio elevato che di conseguenza necessita di ventole ad elevata pressione statica per poter operare al meglio a causa dell'alto coefficiente di resistenza aerodinamica offerto ai flussi in arrivo.
Presenti risultano finalmente i finecorsa per le viti di ritenzione delle ventole che, in questo caso, mettono al riparo anche i meno esperti dal classico distaccamento dell'aletta con relativa perdita di liquido a causa di un avanzamento eccessivo della vite, i veterani del settore sapranno bene di cosa sto parlando.