Minimo comun denominatore per l'H80i V2 e per l'H100i V2 risulta anche la ventola, entrambe le soluzioni vengono infatti affiancate da due ventole da 120 millimetri di superficie soffiante.
Si tratta nel dettaglio ancora una volta di una soluzione di provenienza terza priva di particolari segni identificativi se non un seriale riportante la sigla "31-003606" e l'ormai onnipresente "made in china" con la relativa data di produzione del 21 novembre 2015 e quindi di recente fabbricazione.
La struttura ripercorre le linee generali delle ventole di Corsair, abbiamo quindi un semitelaio portante di colorazione nera con fori passanti privi di tunnel centrale che racchiude al suo interno una superficie ventilante formata da sette elementi palari ad alta copertura superficiale di colorazione grigia con il coperchio centrale del motore sormontato da un adesivo estetico adottante il logo della casa.
I quattro cavi di alimentazione e controllo vengono forniti su piattina a quattro poli di colorazione nera con molex in tinta posto in testa agli stessi; la configurazione di questi risulta secondo standard( terra-fase-tachimetrico-pwm) se pur la colorazione rimanga sempre nera per fini prettamente estetici.
Sul piano tecnico abbiamo un motore basato su cuscinetto a sfera in bagno d'olio mentre le pale risultano costruite in ABS con rinforzi in vetroresina. Discreta risulta in questo caso la qualità costruttiva che lascia intravedere la vetroresina delle pale e concede qualche sbavatura nelle linee di saldatura delle stesse; difetti estetici che ovviamente non inficiano sulle prestazioni complessive ma che riteniamo come sempre opportuno evidenziare ai lettori di CT.
Lineari e prive di particolari appendici aerodinamiche sono sia le linee di taglio che di spinta all'aria, queste trovano giovamento unicamente di un profilo frontale stondato mentre la porzione posteriore viene tagliata in maniera ortogonale rispetto alla pala; soluzione la prima adottata unicamente per avere una migliore penetrazione al flusso laminare contenendo fruscii e vibrazioni agli alti giri motore.
Piuttosto conservativo e graduale risulta anche l'affondamento dell'angolo di inclinazione dei vari elementi soffianti che sfruttano, cosi come fatto ormai da diverse soluzioni concorrenti, la loro estensione superfciale in luogo della pura inclinazione per poter mantenere una elevata pressione statica post ventola.