Nelle prossime pagine andremo ad analizzare nel dettaglio l'interno dell'alimentatore e la sua componentistica; per accedervi è necessario rimuovere sei piccole viti a stella che tengono unite la cover superiore alla base dell'unità stessa; ricordiamo che questa operazione invalida la copertura di garanzia ed infatti una delle viti è coperta dal classico adesivo anti intrusione.
Ecco come si presenta all'interno l'alimentatore.
Il PCB a prima vista è affollato da molti componenti e da dissipatori di generose dimensioni; troviamo quattro classici corpi alettati neri a raffreddare i componenti del primario (tutti quelli che stanno a monte del trasformatore) e tre più piccoli sul secondario, posti appena dopo il trasformatore.
Il design del circuito è moderno e ben studiato: sul lato primario è impiegato un circuito di APFC (Active Power Factor Correction) seguito da un convertitore di tipo LLC, mentre sul secondario troviamo un design a rettificazione sincrona con l'uso di mosfet e tecnologia DC-DC per la generazione delle tensioni minori.
Prima di entrare nel dettaglio, nella prossima foto sono evidenziate le diverse sezioni dell'alimentatore.
Il percorso seguito dalla corrente è il seguente:
- Filtro EMI
- Rettificatore
- APFC
- Switcher primari
- Trasformatore
- Rettificatori secondari
- DC-DC
- Controller LLC
Il filtro EMI è completo e di buon livello; come in altri alimentatori di fascia alta è stato suddiviso in due sezioni: comincia direttamente sulla presa AC, con due condensatori di classe Y e uno X, con annessa resistenza di scarico, e continua sul PCB, dove troviamo un MOV, due induttanze di modo comune, due condensatori Y e uno X. Non manca infine il fusibile ed un termistore con relativo relay per staccarlo e farlo raffreddare ad alimentatore acceso.
A seguire troviamo lo stadio di rettificazione, composto da un singolo ponte raddrizzatore opportunamente raffreddato da un generoso dissipatore; il componente è siglato LL25XB60 ed è in grado di gestire fino a 600V e 25A.
Lo stadio successivo è il sistema di controllo di potenza (PFC); la sezione è composta da ben tre transistor (contro i due classici) e da un diodo, tutti opportunamente dissipati, seguiti da una generosa induttanza; i due condenstori in parallelo sono dei Matsushita (Panasonic) di qualità industriale, con temperatura massima d'esercizio di 105°C capacità pari a 220uF (440uF in totale).
In questa sezione troviamo inoltre le due schede di controllo PFC e LLC, in posizione verticale; la prima (visibile in parte nella prima foto a sinistra in alto, appena dietro l'induttanza) è siglata NCP1654B, la seconda è una Champion CM6901T2X.
Infine, nascosti purtroppo dietro i condensatori, sono installati i due transistor di switching, in configurazione half-bridge, che servono ad innalzare frequenza della tensione di alimentazione a diverse decine di KHz.