Recensione Kingston HyperX 3K SSD 240GB

Completata l'analisi tecnica, mettiamo subito alla prova sul campo il disco.

Abbiamo preso in considerazione quattro software di benchmark:

1. HD Tune Pro V5;
2. ATTO Disk Benchmark;
3. CrystalDiskMark;
4. AS SSD Benchmark.

Anche se a prima vista può sembrarlo, valutare le prestazioni di un SSD non è così banale; le variabili in gioco sono molte e si rendono quindi necessari numerosi e ripetuti test per estratte dati quanto più possibile oggettivi e mettere quindi in luce pregi e difetti dell'unità a stato solido in test.

I test sono stati ripetuti in tre diverse condizioni del disco: con disco vuoto, con disco pieno al 50% e infine con disco pieno al 100%; queste tre condizioni ci permettono di valutare l'andamento delle performance al variare dello spazio libero a disposizione, parametro che come noto può incidere significativamente sulle prestazioni.

In seguito abbiamo voluto mettere in evidenza l'importanza del comando TRIM, andando a scoprire quanto questo sistema riesca a mantenere costanti nel tempo le prestazioni dell'SSD: dopo averlo disabilitato, abbiamo provveduto a stressare a dovere l'unità, con ripetute scritture e cancellazioni di file e svariate sessioni di benchmark, senza poi ripristinarne lo stato iniziale tramite un Secure Erase.

Nella seguente tabella è riportata la configurazione della postazione di test.

Tutti i driver necessari, in particolare quello Intel per il chipset e per il controlle AHCI, sono aggiornati all'ultima versione disponibile online alla data della recensione.

Il Kingston HyperX 3K SSD è stato collegato alla porta "SATA3_1", pilotata dal controller Intel messo a disposizione dalla scheda madre in uso.