Come i più accorti avranno potuto notare i radiatori vengono, di base, forniti con dei tappi in gomma su tutte le possibili entrate ed uscite delle camere di espansione che prevedono una conformazione fatta da tre fori passo GAS da 1/4 di pollice sia per ciò che concerne la sezione inferiore che per quella superiore dello scambiatore, gli stessi dovranno essere sostituiti a discrezione dell'utente al fine di scegliere almeno una entrata nella sezione inferiore ed una uscita in quella superiore o vice versa. Eccezione alla regola la fa unicamente la serie ST30 che a causa dello spessore ridotto offre unicamente due opzioni per ogni camera, quattro in tutto.
Più che soddisfacente risulta la costruzione dell'intero apparato di alimentazione, anche per questi modelli abbiamo infatti una saldobrasatura di un nottolino in ottone a cui si accosta un profilo esterno rialzato di 1mm che consente di mandare a battuta la guarnizione direttamente su una superficie adeguatamente rinforzata piuttosto che farla lavorare direttamente sulla lamiera della camera soggetta a flessioni.
Presente all'appello delle dotazioni tecniche risulta anche il fine corsa per le viti, si tratta in questo caso di una adozione ridondante in quanto tutta la viteria risulta pretagliata direttamente in fase di produzione e per tanto risulta praticamente impossibile andare ad intaccare la massa radiante con le stesse se ci si attiene al manuale. Coloro che volessero tuttavia optare per soluzioni alternative possono comunque sperimentare con tranquillità essendo presenti, su ambo i lati, sia i fine corsa inferiori che la battuta superiore sfruttabile per interporre una eventuale guarnizione tra il radiatore e la ventola o i case su cui si sta andando ad installare il tutto.
Vera e propria caratteristica peculiare di questa serie X-flow risulta la superficie dissipante e il "path flow", il percorso del liquido al suo interno ndr., che Alphacool ha deciso di utilizzare per l'intera linea. A differenza infatti della stra grande maggioranza dei radiatori attualmente sul mercato che sfruttano una configurazione in serie delle canaline; questi X-flow configurano l'intero flusso in parallelo riempiendo non più solo una quota della sezione inferiore ma l'intera camera, la quale, una volta riempita per la sua interezza farà tracimare il fluido all'interno delle canaline che porteranno il liquido alla sezione opposta per reinserire il fluido all'interno del circuito.
I vantaggi di tale soluzione sono duplici, da un lato permettono all'utente di poter avere un ingresso ed una uscita distanti tra di loro potendo di conseguenza ottimizzare il giro dei tubi all'interno del proprio chassis, dall'altro permettono di eliminare interamente i numerosi difetti di fabbricazione che hanno afflitto e continuano ad affliggere un ingente numero di radiatori commerciali senza per di più andare minimamente ad intaccare l'aspetto prestazionale del prodotto che rimane del tutto equivalente alla controparte o addirittura superiore se quest'ultima presenta un trafilamento delle camere.
Lato densità lamellare abbiamo per l'intera serie un FPI di undici, parametro dal coefficiente di resistenza aerodinamica medio-basso e che di conseguenza dona una amplia flessibilità ai radiatori in oggetto permettendo di utilizzare sia ventole ad alta pressione statica ma anche soluzioni più votate all'aspetto del silenzio quali le fractal venturi, le CM Silencio o le varie declinazioni di Noctua NF-F* e Noiseblocker eLoop.
Nota a margine risulta il dato dichiarato di 16 alette per pollice, davvero non capiamo da dove possa averlo tirato fuori il costruttore...Qui all'appello noi ne contiamo undici!
Piuttosto comune risulta infine tutta la struttura della massa radiante con le alette di scambio termico munite di sfoghi laterali per il ricircolo d'aria e che prevedono una verniciatura superficiale di colorazione nera a cui si affianca un collocamento che le dispiega nella canonica forma a serpentina all'interno della cava formata da due, quattro o sei colonne di canaline a seconda del modello acquistato.