I radiatori UT60 si presentano ben rifiniti e privi di difetti ravvisabili a primo sguardo, con una finitura in nero opaco ricoprente l'intero radiatore.
La verniciatura delle lamelle, soprattutto per quanto riguarda il triventola, non è proprio perfetta o, ad essere più precisi, presenta degli strati più coprenti di altri che, in quest'ultimo caso, lasciano intravedere il rame delle lamelle stesse; ma a parte questo i radiatori risultano ben lavorati e rifiniti in ogni loro particolare, con una buona verniciatura e costruzione in generale.
Per quanto riguarda la struttura interna, la serie UT 60 presenta una doppia fila di canaline (2-rows) nella classica configurazione u-flow a 2 passaggi; poichè sulla superficie dissipante sono presenti 12 canaline, il numero totale delle canaline interne del radiatore è quindi pari a 24.
Una delle prime caratteristiche di questa serie che inizia a farla distinguere dalla massa è rappresentata dai materiali utilizzati: non solo le lamelle e le canaline, ma anche le camere sono interamente in rame, mentre i filetti sono in ottone e i laterali della struttura in acciaio
Anche le due camere, perfettamente identiche dei due diversi modelli, sono innovative come nessun costruttore le aveva mai presentate: sono ben 6 le connessioni da 1/4"G di ingresso/uscita disponibili per ogni singolo radiatore, 3 per ogni camera, che garantiscono un'estrema personalizzazione per quanto riguarda la scelta del foro di ingresso e di uscita del liquido; con questa caratteristica è possibile far entrare l'acqua dal fronte del radiatore e farla uscire anche dal retro, o viceversa, cosa che per ogni altro radiatore in commercio è attualmente impossibile.
Ovviamente ogni configurazione è corretta nel caso in cui ogni camera indipendente accoglierà solo l'ingresso oppure l'uscita del liquido; le connessioni sono inoltre protette da dei piccoli gommini blu che dovranno essere estratti prima di montare i tappi da 1/4"G.
Il lato lungo permette di notare lo spessore del radiatore, pari a 60mm, e su questo lato si trova, solo limitatamente al modello triventola, un dettaglio rappresentato dal logo dell'Alphacool color rame, in pendant con le viti ed i tappi (logo presente su entrambi i lati lunghi).
Da segnalare la spiaziatura di circa 7mm tra la struttura che presenta i fori per montare le ventole e la superficie dissipante vera e propria (presente sia sul fronte che sul retro): così come per i radiatori Phobya dove lo spazio era di circa 1cm, anche la serie UT 60 della Alphacool possiede un piccolo convogliatore di serie per le ventole su entrambi i lati, senza contare che i fori possiedono un "fine corsa" che impedisce ad una vite troppo lunga di forare una canalina, rappresentato da uno strato di protezione che copre la superficie dissipante in corrispondenza dei fori M3.
Sul retro così come sul fronte si trovano i 4 fori per la versione monoventola e i 12 per la versione triventola con filetto M3 che consentono di montare la ventola, o le 3 ventole, da 120mm; la foratura presente anche sul retro consente non solo di scegliere quale lato utilizzare per montare le ventole, ma anche di montare fino a 2 ventole per il 120mm o 6 ventole per il 360mm sul singolo radiatore, in configurazione "a panino" (push/pull).
Come si può notare il fronte e il retro del radiatore UT60 si confondono facilmente visto che le camere dispongono su entrambi i lati delle connessioni per l'ingresso/uscita del liquido; per differenziare i due lati occorre rifarsi al top, e precisamente alla settima ed ultima connessione da 1/4" che questo radiatore ci offre.
Questa connessione può essere usata sia come sfogo per l'aria sia come fillport per riempire l'impianto, senza dover utilizzare una vaschetta; nel caso in cui abbiate deciso di voler sfruttare questa connessione come sfogo per l'aria ricordatevi di orientare tale connessione verso la parte alta, e non bassa, del radiatore: dato che l'aria tende a salire sarebbe controproducente avere questo sfogo in basso invece che in alto, ed è proprio l'orientamento di questa connessione che consente di distinguere il fronte dal retro del radiatore.
Il fan spacing relativo ai fori per le ventole è classico, pari a 15mm, mentre la struttura lamellare presenta una densità di circa 10 FPI.
Successivamente si è passato al montaggio dei raccordi e alla pulizia doverosa dei radiatori, seguendo la consueta procedura di pulizia descritta nella sezione guide del sito; nella pulizia è stata riscontrata una bassa colorazione dell'aceto tendente leggermente al verde.
Una cosa curiosa da segnalare: scuotendo la versione triventola della serie UT è possibile ascoltare un tintinnio proveniente dall'interno del radiatore come se ci fosse qualcosa dentro, inoltre dopo aver pulito il radiatore l'acqua uscita fuori dai successivi test non era affatto pulita, visto che trasportava tutti questi residui visibili nella foto sottostante.
Difficile stabilire con esattezza che tipo di residuo si ha di fronte, ma apparentemente dal colore sembrerebbero residui di vernice nera: come siano finiti all'interno delle camere e delle canaline del radiatore stesso rimane sicuramente un mistero; ad ogni modo il fenomeno riguarda in modo particolare il solo radiatore triventola che, una volta riempito nuovamente, non presenterà più tale problema.