Estratta la Aqualis dalla sua scatola e tolto il bundle dal suo interno ci troviamo difronte ad una vaschetta cilindrica dalla forma esterna piuttosto classica avente un diametro approssimativamente di 80mm e, data la versione in nostro possesso, capace di contenere approssimativamente 450ml di liquido, composta da un cilindro trasparente e da una base ed un top in delrin nero.
Andando ad analizzare più da vicino gli elementi che la compongono iniziamo svitando il top semplicemente ruotandolo in senso antiorario in quanto tutta la struttura della vaschetta si basa sul cilindro centrale in acciaio inossidabile; questo cilindro presenta alle sue estremità delle filettature alle quali vengono avvitati base e top in modo che il cilindro di vetro resti in posizione ad incastro.
Il top è in delrin nero di fabbricazione decisamente precisa anche se la rifinitura non è ovunque estrema e si possono notare alcuni segni della lavorazione, nessuna sbavatura o imperfezione, semplicemente un leggero richiamo estetico al macchinario utilizzato notabile in controluce solo in alcuni punti.
Per la vaschetta Aqualis ECO il top sarebbe dovuto essere a singolo foro centrale ma a noi è arrivata con la versione da quattro fori che presenta, oltre a quello centrale destinato al riempimento della stessa, altri tre fori posti a triangolo all'interno di un incavo per evitare l'accidentale fuoriuscita di liquido; il top in questione, acquistabile anche separatamente, presenta tutti fori filettati G1/4 con il loro tappo in acciaio inossidabile con testa per chiave a brugola, tappi sostituibili con sonde per il controllo del livello del liquido, prolunghe interne per migliorare lo smaltimento delle bolle d'aria, tappi con membrana per equalizzare la pressione interna al circuito con quella esterna, tappi led e qualsiasi altra cosa ci possa essere utile.
La parte interna del top presenta in prossimità del foro centrale la filettatura per avvitarsi al tubo metallico ed intorno ad essa una serie di fori, ben otto, per la creazione dell'effetto cascata dell'acqua, effetto del quale parleremo più approfonditamente in seguito; in prossimità del bordo esterno troviamo la scanalatura per l'alloggiamento dell'o-ring che risulta piuttosto larga, tanto da rendere il riposizionamento dello stesso decisamente facile e virtualmente al sicuro da suoi danneggiamenti accidentali.
La base della vaschetta è sempre in delrin nero come il top e di forma pressoché cilindrica. Partendo dal fondo, perfettamente planare, troviamo solamente i due fori per l'installazione della staffa di aggancio al case, mentre lateralmente vi è una zona incavata che presenta al suo interno tre fori filettati G1/4, di cui due laterali posti in incavi più marcati ed uno centrale fra di essi con il consueto tappo in acciaio. Nella parte superiore della base si presenta centralmente il foro filettato per l'installazione del tubo centrale in acciaio inossidabile (già presente in questo caso) mentre intorno ad esso possiamo trovare ovviamente i due grandi fori per l'ingresso dell'acqua ed altri filettati, di dimensioni minori, per l'installazione della paratia in plexiglas (anch'essa preinstallata) o altri accessori presenti in bundle.
Passiamo ora al cilindro della Aquacomputer Aqualis che ci offre più di una piacevole peculiarità in quanto non è di materiale plastico ma bensì in vetro e di uno spessore di ben 5mm per un diametro esterno di 75mm, una caratteristica intuibile già dal peso della vaschetta stessa. La caratteristica principale è la scelta di usare il vetro borosilicato, un particolare vetro molto utilizzato in chimica in quanto la sua struttura contenente per l'appunto boro che lo rende resistente agli sbalzi termici, leggermente più leggero e trasparente del normale vetro ma soprattutto molto resistente agli agenti chimici. La nostra versione della vaschetta Aqualis prevede inoltre il “nano coating”, un trattamento disponibile per tutte le versioni in commercio che fa scivolare meglio i liquidi sulla superficie del vetro. Il riposizionamento del cilindro durante le fasi di montaggio della vaschetta è molto semplice in quanto va poggiato in sede sul bottom, il resto è ad opera del top che viene avvitato sul tubo metallico centrale comprimendo il cilindro fra i due o-ring e rendendo il tutto a tenuta stagna.
Il cilindro ha un po di gioco quando inserito sulla base dunque potrebbe, una volta serrato, sporgere di lato risultando leggermente decentrato, nessun problema funzionale dato che la tenuta stagna è ottimale, semplicemente un fattore estetico nella parte alta dove potrà notarsi parte del bordo del cilindro in vetro non coperto completamente dal top.