Una volta rimosse le 6 viti sul frontale possiamo meglio analizzare la struttura interna della X1. La composizione è la stessa delle precedenti vaschette Tecnofront recensite: abbiamo quindi il corpo della vaschetta vero e propio, il frontalino fumè da 5mm di spessore, le 6 viti e il cursore in ottone removibile.
Il corpo vero e proprio della Challenge è unito al frontalino grazie a 6 inserti in espansione che garantiscono un serraggio ottimale e che evitano di rovinare il corpo della vaschetta in seguito a ripetuti montaggi/smontaggi.
Il massiccio corpo della vaschetta è lavorato in modo perfetto e non presenta nessun difetto rilevabile.
Sulla destra troviamo l'ingresso della vaschetta con la sede del flussometro che ai suoi estremi presenta una conformazione tale da evitare al cursore di uscire dalla sua sede. Il flussometro serve a segnalare la portata all'interno del proprio loop: a seconda di dove arriva il cursore in ottone si avrà un corrispettivo valore in termini di portata specificato dalle tacchette presenti sul frontale della X1. Non sono stati incisi dei valori numerici sul frontale, ad ogni modo l'associazione cursore/linea deve essere fatto prendendo in consideranzione il centro del cursore. Superato il flussometro l'acqua fluisce in una canalina ad S profonda circa 26mm e larga circa 10,5mm nei tratti dritti.
La camera centrale occupata dal liquido è invece alta circa 45mm, lunga 107mm e larga 47mm circa nel suo punto massimo e lunga circa 91mm e larga 31mm circa nel punto minimo.
Infine l'aria trova sfogo nella trap collocata in alto a sinistra, una canalina profonda 45mm, larga circa 11mm e lunga circa 61,5mm.
Il funzionamento della vaschetta risulta quindi il seguente: l'acqua entra nel foro corrispondente alla camera dove si trova il flussometro per poi occupare la camera principale della vaschetta; da qui il liquido fuoriesce dal foro che voi avete preferito come uscita e l'aria circola verso sinistra andando ad occupare la trap posizionata in alto.