Nel corso dell'articolo di oggi abbiamo potuto vedere e toccare con mano cosa la ricerca e l'evoluzione tecnologica possono portare in un settore stagnante come lo è quello del watercooling moderno che, dopo l'introduzione del jetplate, ha subito una forte e sostanziale battuta di arresto dando il pallino della situazione in mano a pochi players del settore.
A distanza di anni lo step successivo sembra finalmente arrivato e per di più è arrivato, ancora una volta, dalla vecchia Europa che vede sotto le spoglie di Watercool il nuovo esponente per il settore dei water cooling per CPU grazie all'Heatkiller IV PRO; un waterblock che si è dimostrato essere un prodotto decisamente interessante sotto molteplici punti di vista.
Partendo da quella che è la qualità costruttiva abbiamo infatti tra le mani una soluzione con finiture ai vertici di categoria, acrilico a parte del top per fini estetici, la plastica non viene minimamente usata preferendo staffe di ritenzione in acciaio inossidabile cosi come di acciaio risulta tutta la viteria fornita a corredo, opportunatamente lucidata e munita di zigrinature per una facile presa ed una installazione il più possibile slegata da eventuali utensili.
Impeccabile è risultata anche la copertura al nichel della base che interessa in maniera integrale persino tutte le 78 alette della matrice di scambio termico sebbene sia ridotta la minimo al fine di consentire il corretto trasferimento termico e il relativo ricambio del liquido di raffreddamento.
Proprio quest'ultimo si è dimostrato una delle sorprese dell'Heatkiller IV PRO, nonostante infatti la presenza di un alta densità lamellare l'assenza del jetplate permette al waterblock di ottenere cadute di pressione inferiori sia alla proposta di koolance, Phobya che al top di gamma di EK posizionandosi come una proposta adatta anche per impianti con pompe entry level o con più waterblock in serie senza che questo debba necessariamente richiedere una maggiorazione del sistema pompante.
E' tuttavia sotto il piano delle prestazioni che il nuovo Heatkiller tira fuori le unghie facendo segnare oltre i 125W, e quindi in pieno overclock, temperature di 1°C( a 150W) inferiori nei confronti della diretta concorrenza, che vanno via via ad ampliarsi fino a 300W dove distanzia il top di gamma di casa Phobya con 3°C e di 2°C la il Supremacy EVO a marchio EK; fuori dai giochi risultano invece la soluzione dell'italiana Ybris con il blacksun disperso a oltre 8°C che si prende l'unica magra consolazione di poter tenere dietro l'Eisberg da 240mm nettamente meno performante delle soluzioni appena citate.
La valutazione del campo economico infine prevede un prezzo di acquisto estremamente variabile in base alla tipologia di waterblock acquistato, la serie PRO dell'Heatkiller IV varia da un minimo di 64,95€(cui appartiene il wb oggetto della recensione) ad un massimo di 84,95€ per le versioni con top in rame nichelato a cui vanno aggiunti eventuali 7,95€ per chi volesse anche il backplate in acciaio. Si tratta quindi di una richiesta economica pienamente in linea col mercato che dalla sua ha però due importanti fattori di non poco conto, la bassa restrittività e le alte prestazioni termiche.
Nome prodotto | PRO | CONTRO |
Watercool Heatkiller IV PRO |
+ materiali di prima categoria |
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RICONOSCIMENTI | ||
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Si ringrazia WATERCOOL per il waterblock oggetto dell'articolo di oggi.
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