Assenti sul nostro esemplare ma in arrivo sull'imminente secondo batch di Kryos NEXT risultano anche le tecnologie VARIO e VISION, si tratta di due nuove porposte del tutto innovative nel settore del watercooling e che troviamo giusto accennare, con la ripromessa di approfondirle in futuro, anche se il nostro waterblock ne è privo a causa dei tempi logistici imposti dalla recensione.
Partendo dalla Vision, essa racchiude dentro di se un intero sistema computazionale basato su architettura a 32bit con potenza persino superiore alla serie Aquaero e che permette di ricavare in tempo reale la temperatura della CPU e del liquido che scorre all'interno del waterblock mostrandole in realtime su uno schermo OLED di 128x64 pixel, il tutto con un ingombro del tutto marginale; soli sei millimetri in più rispetto alla versione in esame su queste pagine.
Se non bastasse mediante una connessione USB o tramite interfaccia Aquabus, il sistema Vision risulta in grado di mostrare sul display informazioni di sistema come carico della CPU, memoria di sistema occupata e temperatura della GPU creando al tempo stesso grafici, curve PWM personalizzate nonchè allarmi; il tutto controllabile da "remoto" mediante il software proprietario Aquasuite già largamente conosciuto dai possessori di Aquaero 5 e 6.
All'architettura Vision si affianca ai top di gamma anche la Vario, si tratta in questo caso di un approccio meccanico alla gestione dell'impronta che permette all'utente di regolare(letteralmente) di alcuni decimi di millimetro l'angolazione della base passando la stessa da concava a convessa, affinchè si abbia un contatto ottimale. La regolazione avviene tramite quattro viti con passo micrometrico che agiscono su altrettanti quattro perni andando a deformare la base in rame sfruttando la capacita di deformazione elastica, e quindi reversibile, del materiale.
L'intento è quello di fornire una soluzione che si adatti in maniera impeccabile alla propria CPU caso per caso delegando all'utente le operazioni di rifinitura, Aquacomputer a tale scopo consiglia l'utilizzo di un programma di stress della CPU come, ad esempio, Prime 95 da affiancare ad un software di monitoraggio dei core. Una volta lanciato il "torture test" si potrà andare ad agire su quelle che sono le regolazioni decimali della base tenendo sotto controllo le temperature dei core per capire se si sta procedendo nella giusta direzione o meno e, se proprio siamo finiti fuori strada, resettare il tutto alle condizioni di fabbrica grazie a dei riferimenti incisi al laser direttamente sulla testa della vite e sul top del waterblock.
L'azienda stima una miglioria che può raggiungere i due gradi celsius con un processore avente TDP di 100W.