Il colpo d'occhio è notevole,appena aperta la confezione la prima cosa che viene istintiva di fare è quella di specchiarsi sul top del waterblock,così come sulla base. Con una reflex da poco comprata, fotografare l'Eclipse è stato abbastanza divertente (e ovviamente difficile data la minima esperienza)
Dopo essere stati del tutto affascinati dalla lavorazione effettivamente unica nel suo genere, prendiamo un cacciavite e ci addentriamo nel "cuore pulsante" del waterblock.
Con la rimozione delle 4 viti sul top si estrae la staffa in plexi, molto ben costruita, dal blocco del waterblock vero e proprio.
Mentre con la rimozione delle quattro viti posizionate sulla base del waterblock si scompone il blocco, composto rispettivamente dalla base, dal top e dal jetplate.
La base in rame costruita su una matrice a micropin(529 pin in tutto) e successivamente cromata è ben costruita e di notevole fattura,così come il top in ottone.L'oring ha lasciato un alone sulla base, probabilmente perchè il waterblock era stato preventivamente testato, ma il segno non preoccupa più di tanto perchè è stato eliminato in un attimo.
Ad essere precisi, sono state rilevate alcune "scheggiature" su due lati della base del waterblock, come mostrato nelle foto.
Una volta rimontato il tutto ecco come si presenta il waterblock che verra poi montato sulla piattaforma da test per vedere come se la cava prestazionalmente.