Dalle precedenti immagini saltano all'occhio subito due novità rispetto al suo predecessore:
- Compatibilità estesa al socket 1156 (opzionale con AM2/AM3, ovvero al momento dell'ordine è possibile indicare con quale staffa si vuole ordinare il waterblock)
- Posizione delle due filettature sul top differente e centrata
Esternamente il waterblock si presenta dando il suo solito colpo d'occhio e come al solito viene da giocare a chi possiede una reflex.
Nella terza foto possiamo notare la qualità della rifinitura a specchio della base del waterblock che riflette in maniera nitida e perfetta un flacone di solvente per paste termoconduttive di casa artic cooling.
Giungendo al cuore pulsante del prodotto, possiamo aprire il nostro bel waterblock e verificare che in sostanza cambia veramente poco rispetto al fratello maggiore: svitando le 4 viti sul top possiamo analizzare la staffa cristallina e il blocco vero e proprio del waterblock,
ma quando andiamo a svitare le 4 viti sulla base ci accorgiamo che manca qualcosa.
La base è rimasta invariata ma il top è completamente diverso rispetto a prima, questo perchè manca il jetplate.
Questo waterblock infatti possiamo definirlo una versione dell'Eclipse-G ma per CPU; i raccordi sono stati centrati e non abbiamo più quindi un ingresso obbligatorio: starà di conseguenza all'utente finale scegliere il verso di entrata e quello di uscita come più gli è comodo per la sua integrazione. Mancando il jetplate si può notare come il top sia meno "scavato" rispetto a prima: la sua parte centrale infatti va praticamente a toccare i micropin della base mentre ai lati abbiamo i due "canali" in corrispondenza dei fori che andranno ad ospitare i raccordi.
Di questo ce ne si rende conto appena si va ad osservare il waterblock guardandolo da uno dei due raccordi:
Andiamo adesso a vedere come queste differenze strutturali rispetto al passato vanno ad incidere sui test di portata e prestazionali.