Il top, che nella nostra versione recensita è anch'esso in rame, è costruito in modo tale da avere al suo centro una camera della grandezza del jetplate suddivise in due micro-camere quadrate comunicanti tra di loro attraverso una piccola fessura e tramite il foro "centrale" di ingresso del waterblock.
La camera centrale presenta anche un oring che va a contatto con il jetplate, mentre più esternamente è visibile la sede dell'oring che serve invece a garantire la tenuta complessiva del waterblock. La sede di questo oring è solo per metà del top, mentre l'altra metà è disegnata dalla staffa che si posiziona sopra al top stesso. Esternamente alla camera centrale abbiamo invece due canaline molto grandi e comunicanti che consentiranno la fuoriuscita dell'acqua dal foro esterno (così come per la base).
Esternamente abbiamo qualche segno di lavorazione, ma nel complesso il top da una sensazione di estrema solidità e lucentezza, con scritte e loghi perfettamente incisi. La staffa è nera, realizzata in acciao inox e verniciata a polvere.
A parte la difficoltà nell'inserire l'oring di tenuta nella sua sede, il waterblock è veramente ben realizzato, con materiali di prima scelta. Perfette le incisioni sul top e, come anche la struttura interna a microcanali. Sono visibili alcune imperfezioni sulla base che non appare uno specchio limpido, ma nel complesso si è raggiunto un elevato livello di qualità. Il funzionamento del waterblock richiama quello del precedente EK Supreme: l'acqua entra nel foro più centrale (ingresso obbligatorio) e attraverso la due micro-camere interne del top fluisce attraverso il jetplate e quindi sui 49 microcanali; qui avviene lo scambio termico e successivamente, attraverso le canaline esterne di top e base, l'acqua raggiunge il foro di uscita più esterno. Riassemblato il tutto siamo pronti a vedere come si comporta questo waterblock in termini di portata.