Il waterblock risulta subito molto ben rifinito, compatto e solido. Il peso è veramente molto basso, pari soltanto a 86,5g.
Il lato della base che andrà a contatto con la CPU risulta ben lavorata e lucidata a specchio (in verità le immagini riflesse sulla base non appaiono molto nitide), anche se in foto sono visibili alcuni segni che fanno pensare ad una pulizia non proprio perfetta.
La forma del top e le 8 viti su di esso ci fanno subito capire che non ci troviamo davanti ad un waterblock tradizionale, soprattutto se si prova a guardare l'interno dalle connessioni.
Si è quindi subito aperto il waterblock per esaminarne l'interno. Questo è possibile svitando le 8 viti esagonali sul top. I controdadi delle viti presenti sulla base non sono fissi, ed una volta svitate le viti e possibile rimuoverli.
Il waterblock risulta essere composto da un top, una base, un jetplate interno e una staffa.
Nella parte interna della base possiamo vedere la struttura a micropin, l'oring che assicura la tenuta complessiva del waterblock e le 8 forature per i controdadi.
I micropin sono perfettamente rifiniti, mentre la base presenta ai bordi dei piccoli difetti di lavorazione (graffi). Realizzata in rame, la base ha una forma quadrata con il lato lungo circa 50mm ed uno spessore pari solamente ad 1mm.
Sul top troviamo incisi il nome Phobya e le scritte IN e OUT per differenziare le 2 connessioni da 1/4"G: il waterblock ha infatti un ingresso obbligatorio contrassegnato dalla scritta IN. Le dimensioni del top sono pari a 50mm x 50mm x 14mm circa ed è realizzato in PMMA nero, che sta per polimetilmetacrilato: è un materiale resistente alle intemperie e chimicamente resistente contro gli acidi mediamente concentrati, flessibile e allo stesso tempo resistente alle crepe. Complessivamente la qualità del materiale e le lavorazioni eseguite sul top risultano di prima fattura.
L'interno del top presenta una struttura molto particolare, costituita da 3 canaline orizzontali unite al centro da una canalina verticale e che guida l'acqua dall'ingresso, attraverso il jetplate, fino alla base. Questa struttura è isolata e circondata al suo esterno da una seconda struttura, composta da una canalina perimetrale, che guida invece l'acqua verso il foro di uscita del waterblock. Facendo bene attenzione all'interno, si può vedere che la canalina esterna presenta anche 4 canaline verso il centro del waterblock, comunicanti con il jetplate, che si vanno ad incastrare con le canaline della struttura di ingresso. E' proprio da queste canaline che l'acqua, di rimbalzo dalla base, riesce ad arrivare all'esterno. Sul top sono presenti anche le 8 forature che consentono il montaggio dei componenti del waterblock, il solco perimetrale che ospita l'oring di tenuta e due piccoli quadrati che consentono di fissare il jetplate.
Mi rendo conto io stesso che diventa difficile spiegare in modo preciso il percorso che effettua l'acqua all'interno di questo waterblock. Ad ogni modo la GIF in fondo alla pagina dovrebbe risolvere qualsiasi dubbio. Ma le stranezze non finiscono qui, anzi: Il jetplate rappresenta sicuramente il componente più curioso dell'intero waterblock. Con forma quadrata e lato di 28mm circa, anche il jetplate risulta essere spesso soltanto 1mm.
La parte del jetplate a contatto con il top presenta 65 microforature raggruppabili in due categorie fondamentali: le 46 forature più piccole (45 piccole ed 1 una grande, la centrale) che saranno attraversate dall'acqua in ingresso e le 16 forature un po' più grandi che saranno invece attraversate dall'acqua in uscita. La parte del jetplate a contatto con i micropin della base presenta invece, oltre alle forature, una particolarissima e fittissima struttura segnata da tanti microcanali, nei quali è possibile distinguere una strano colore all'interno dovuto probabilmente alla lavorazione eseguita per scavare i canali stessi. Questi canali servono sia per guidare l'acqua in ingresso sulla base che quella in uscita. Sarebbe stato molto interessante poter eseguire una simulazione al computer dei flussi interni di questo waterblock, ma attualmente il laboratorio per i sistemi di raffreddamento a liquido non è dotato di questa funzionalità. Infine abbiamo la staffa, nel nostro caso compatibile solo con il socket Intel 1366 e realizzata in acciao nichelato.
Per meglio comprendere il funzionamento interno del waterblock, nella GIF sottostante è possibile verificare visivamente il percorso effettuato dall'acqua dall'ingresso del waterblock fino all'uscita.
Rimontato il tutto si è passati ai test di portata e prestazionali.